Grazie a Marco Camisani-Calzolari per aver citato #MatriceDigitale a Striscia la Notizia e grazie anche per la lezione di giornalismo che ha fornito sugli attacchi DDOS.
Un consiglio a questo punto lo diamo anche noi:
Che il #DDOS sia un disservizio, e non un attacco, lo sosteniamo da tempo e lo abbiamo riferito anche con toni di sfottò direttamente a Killnet e Noname nelle nostre interviste.
Che non ci sia modo “assoluto” per mitigare un DDOS, forse sì, ma esistono metodi efficaci come cloudflare che mitigano attacchi molto più costosi e potenti di cui il sito dei Carabinieri non era munito.
Proprio per questo motivo ed anche perché non è un giornalista, comprendiamo che gli siano sfuggiti dettagli fondamentali e ci può stare:
Noname057 un mese fa circa aveva avvisato l’Italia che sarebbe tornata … proprio a Matrice Digitale. Questo vuol dire che in un mese il #Governo, compresa #ACN, non hanno risolto ed il mio tweet citato nel servizio questo sosteneva.

Che il sito dei Carabinieri sia andato giù, e non per pochi minuti come sostiene nel servizio, è un dato di fatto. Che sia stato “affondato” sì come si usa dire nel gergo del “mare” di Internet di cui lei fa parte da 15 anni.
Piuttosto, ci domandiamo perché abbia citato Matrice Digitale e Red Hot Cyber e non tutti gli altri siti di testate più prestigiose con cui ha stipulato protocolli d’intesa.
Umberto Rapetto, ad esempio, se l’è presa con l’ANSA (e non di certo per il titolo) e sono stati pubblicati altri titoli di altre testate molto più prestigiose di quelle da lei citate nel pezzo.

Dica la verità, mica ha scelto noi e #redhotcyber perché siamo stati a nostra volta citati da #Noname057 nel loro canale #Telegram sfuggendo, ancora una volta, al controllo che esercita la propaganda #cyber?

… Però, se fosse così, sarebbe lei ad essere russofobo.
Tranquillo prof. siamo italiani, critichiamo per il bene del Governo, e siamo indipendenti, vogliamo tranquillizzarla assicurando a lei e a coloro di cui prende le difese, che non siamo “collegati ai servizi russi” come qualcun altro ha scritto di #Noname in questi giorni.

Ci scusiamo anche per la scelta della sua foto, ma è un modo per far comprendere a chi giornalista non è, a chi non è informato sul mondo della #comunicazione, di cui lei è prof., che basta poco per dare l’impressione di un fesso ad un accademico qual è lei montando servizi in un determinato modo per poi invitare a diffidare il pubblico da chi giornalista lo è per davvero.
Qui link al servizio di Striscia