CEO di Amazon licenzia lavoratori da remoto

da Redazione
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Andy Jassy, CEO di Amazon, ha espresso forti critiche nei confronti dei lavoratori da remoto dell’azienda per la loro riluttanza a tornare in ufficio. Secondo una registrazione di un incontro interno, Jassy ha suggerito che coloro che non sono disposti a rispettare il mandato aziendale di ritorno in ufficio dovrebbero considerare l’idea di cercare lavoro altrove.

La posizione di Jassy sul lavoro da remoto

Secondo quanto riportato da Business Insider, Jassy ha dichiarato: “È passato il tempo per dissentire e impegnarsi… e se non si può dissentire e impegnarsi, lo capisco, ma probabilmente non funzionerà per voi in Amazon perché stiamo tornando in ufficio almeno tre giorni a settimana”. Ha continuato sottolineando che “non è giusto che tutti i nostri colleghi siano in ufficio tre giorni a settimana e che alcune persone si rifiutino di farlo”.

Il ritorno all’ufficio: una tendenza diffusa

Durante l’incontro, Jassy ha rivelato di aver parlato con 60-80 altri CEO, la maggior parte dei quali concorda sul fatto che le strutture basate sull’ufficio dovrebbero essere reintrodotti. Amazon, insieme ad altre aziende tecnologiche come Apple, ha monitorato i dipendenti statunitensi che non si presentano frequentemente in ufficio almeno da metà agosto.

Proteste dei dipendenti

Quest’estate, quasi 2.000 lavoratori hanno promesso di scioperare in protesta contro le regole di lavoro in ufficio dell’azienda, insieme ad altre preoccupazioni, tra cui i progressi verso le sue politiche climatiche. Tuttavia, Amazon ha successivamente dichiarato che solo circa 300 lavoratori hanno effettivamente aderito allo sciopero.

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