Una collaborazione tra il Cornell Lab of Ornithology e il Cornell Institute for Computational Sustainability ha portato allo sviluppo e all’applicazione di uno strumento computazionale rivoluzionario. Questa ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista Ecology.
Dettagli del metodo
“Questo metodo ci indica in modo unico quali specie si trovano dove, quando, con quali altre specie e in quali condizioni ambientali”, ha dichiarato l’autrice principale, Courtney Davis, ricercatrice presso il Cornell Lab. “Con questo tipo di informazioni, possiamo identificare e dare priorità a paesaggi di alto valore conservazionistico, informazioni fondamentali in quest’epoca di continua perdita di biodiversità.”
Gomes ha aggiunto che questo modello è molto generale e adatto a vari compiti, a condizione che ci siano dati sufficienti. “Questo lavoro sulla modellazione congiunta della distribuzione delle specie di uccelli riguarda la previsione della presenza e dell’assenza delle specie, ma stiamo anche sviluppando modelli per stimare l’abbondanza degli uccelli, ovvero il numero di individui per specie. Stiamo anche mirando a migliorare il modello incorporando le chiamate degli uccelli insieme alle osservazioni visive.”
L’importanza della collaborazione interdisciplinare
Daniel Fink, ricercatore presso il Cornell Lab e autore senior dello studio, ha sottolineato che collaborazioni interdisciplinari come questa sono necessarie per il futuro della conservazione della biodiversità. “Il compito che abbiamo davanti è troppo grande per gli ecologisti da soli: abbiamo bisogno dell’esperienza dei nostri colleghi in informatica e sostenibilità computazionale per sviluppare piani mirati per la conservazione, il ripristino e la gestione su scala paesaggistica in tutto il mondo.”
Finanziamenti
Questo lavoro è stato finanziato da diverse istituzioni, tra cui la National Science Foundation, The Leon Levy Foundation, The Wolf Creek Foundation, il programma post-dottorato Eric e Wendy Schmidt AI in Science – un programma Schmidt Future, l’Air Force Office of Scientific Research e l’U.S. Department of Agriculture’s National Institute of Food and Agriculture.