Chrome porta traduzione in tempo reale e Firefox denunciata per violazione privacy

di Michele Sesti matricedigitale.it
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Firefox Chrome

Google sta testando una nuova funzione di traduzione in tempo reale per Chrome, mentre Mozilla ha attivato una controversa funzionalità di tracciamento in Firefox, scatenando una denuncia per violazione della privacy. Vediamo in dettaglio queste novità.

Google Chrome: Traduzione in tempo reale per contenuti complessi

Google sta sviluppando una nuova funzione che migliorerà la traduzione delle pagine web direttamente all’interno del browser Chrome. La funzione utilizza modelli di apprendimento automatico per tradurre testi in tempo reale, rendendo più facile e veloce la traduzione di contenuti complessi o dinamici che, in passato, potevano risultare difficili da tradurre correttamente. Questa nuova API per la traduzione semplificherà l’interazione con i contenuti multilingue, migliorando l’esperienza utente su siti web con sezioni dinamiche come forum e servizi di chat in tempo reale.

In passato, i browser come Chrome avevano difficoltà a tradurre correttamente pagine con contenuti interattivi, e le soluzioni alternative utilizzate dai siti web richiedevano un uso intensivo di risorse. Con questa nuova tecnologia, gli sviluppatori potranno accedere a un’API JavaScript che sfrutta l’intelligenza artificiale di Chrome per tradurre i contenuti in modo più efficiente.

Sebbene questa novità rappresenti un passo avanti per la traduzione automatica, Google ha sottolineato alcuni problemi di privacy. La funzione potrebbe potenzialmente consentire il fingerprinting degli utenti, basato sui linguaggi supportati e disponibili per il download. Google sta esplorando misure per mitigare questi rischi, come la limitazione del numero di lingue esposte all’utente.

Mozilla Firefox affronta una denuncia per privacy

Mentre Google lavora per migliorare l’esperienza utente con nuove tecnologie di traduzione, Mozilla sta affrontando una denuncia da parte dell’organizzazione austriaca per la protezione della privacy noyb. La denuncia riguarda la funzione di Privacy Preserving Attribution (PPA), attivata in Firefox senza il consenso esplicito degli utenti. Questa funzione, simile al progetto fallito di Google Privacy Sandbox, consente a Firefox di monitorare il comportamento degli utenti per misurare le prestazioni degli annunci pubblicitari, senza la raccolta diretta di dati personali da parte dei siti web.

Mozilla Firefox
Mozilla Firefox

Secondo Mozilla, la funzione PPA è progettata per proteggere la privacy degli utenti, offrendo una misurazione non invasiva degli annunci. Tuttavia, noyb sostiene che questa funzionalità costituisce ancora una forma di tracciamento e che il browser si è trasformato in uno strumento di monitoraggio per gli inserzionisti. La denuncia si basa sul fatto che la funzione è stata abilitata di default senza informare adeguatamente gli utenti, violando così le normative europee sulla protezione dei dati (GDPR).

Mozilla ha giustificato la scelta di attivare la PPA senza consenso, sostenendo che spiegare il sistema agli utenti sarebbe complicato e che gli utenti stessi non sarebbero in grado di prendere una decisione informata. Questo approccio ha suscitato critiche da parte di esperti di privacy, i quali sostengono che gli utenti dovrebbero sempre avere la possibilità di scegliere e che tale funzionalità avrebbe dovuto essere disattivata di default.

Mentre Google si concentra sul miglioramento dell’accessibilità e della funzionalità di traduzione di Chrome, Mozilla è sotto accusa per una gestione discutibile della privacy degli utenti in Firefox. Entrambe le aziende continuano a spingere i confini della tecnologia del browser, ma il bilanciamento tra innovazione e rispetto della privacy rimane un tema centrale per gli utenti e le autorità di regolamentazione.

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