Nel mese di aprile 2025, Google prosegue l’evoluzione della propria piattaforma digitale attraverso una serie di aggiornamenti software, funzionalità AI avanzate e novità nei sistemi di ricerca, toccando Chrome su tutte le piattaforme, la nuova generazione video di Gemini Veo2 e il modo in cui i risultati di Google Search si adattano in tempo reale alla posizione geografica dell’utente. Questo mosaico di novità dimostra la volontà del colosso di Mountain View di sincronizzare sicurezza, performance e intelligenza artificiale generativa all’interno di un’esperienza utente sempre più coerente e personalizzata.
Chrome 124: aggiornamenti per sicurezza e stabilità su desktop, Android e ChromeOS
Il ciclo di aggiornamenti di Google Chrome 124 interessa tutti i canali principali: stable, extended stable, Android e ChromeOS. Le build rilasciate nel corso della settimana del 15 aprile offrono migliorie strutturali, fix di sicurezza e supporto per nuove API interne, mantenendo la piattaforma web di Google in linea con le direttive di sicurezza e compatibilità del W3C.
Nella versione Stable Channel per desktop (124.0.6367.61/.62 per Windows e macOS), Google ha introdotto numerose patch di sicurezza critiche. Tra queste, la correzione di otto vulnerabilità classificate ad alta severità, inclusa una falla nel componente ANGLE e una nella GPU sandbox che potevano essere sfruttate per eseguire codice arbitrario. Gli aggiornamenti sono già in rollout e verranno estesi automaticamente agli utenti nel corso delle prossime ore.
La versione Extended Stable (124.0.6367.62 per Windows/macOS), destinata ad ambienti enterprise e utenti che necessitano di maggiore continuità, riceve patch identiche ma non introduce nuove funzionalità, confermando la strategia di separazione tra innovazione e robustezza operativa.
Anche Chrome per Android (124.0.6367.61) riceve aggiornamenti minori ma significativi. Google non ha elencato tutte le modifiche specifiche ma ha confermato miglioramenti alla gestione della memoria, alla stabilità generale dell’applicazione e al rendering JavaScript, aspetti cruciali in un contesto mobile spesso limitato da risorse hardware.
In parallelo, sul canale Beta di ChromeOS (build 124.0.6367.50), Google testa nuove feature che migliorano la sinergia tra App Android e ambienti Linux integrati, elemento distintivo del sistema operativo Chromebook. In questa build, sono stati introdotti test sperimentali su un motore di sincronizzazione delle impostazioni utente più efficiente, pensato per migliorare l’esperienza cross-device.
Veo 2: l’intelligenza artificiale Gemini ora genera video da testo
Una delle innovazioni più rilevanti del mese riguarda l’estensione delle capacità di Gemini, il modello AI multimodale di Google, al campo della generazione video. Google ha ufficializzato Veo 2, un sistema capace di creare video da prompt testuali con risoluzione fino a 1080p e durata superiore a 60 secondi, includendo scene coerenti, transizioni fluide e ambientazioni realistiche.

Veo 2 rappresenta la prima implementazione pubblica della generazione video AI integrata in un framework commerciale, ed è attualmente disponibile per creator selezionati via VideoFX, una nuova piattaforma in fase di preview. Il modello riconosce istruzioni narrative, stili visivi (cinematografico, documentaristico, astratto) e può applicare automaticamente tracking di soggetti, illuminazione coerente e motion blur per migliorare la resa dinamica.
Le applicazioni previste includono produzione video per social, education, prototipazione pubblicitaria e generazione di contenuti dinamici per app. Google ha dichiarato che Veo 2 sarà integrato prossimamente nella Google Workspace e in YouTube Shorts, portando la generazione video generativa a milioni di utenti entro la fine del 2025.
Risultati più locali e rilevanti: il motore di ricerca si adatta alla geolocalizzazione
Parallelamente agli aggiornamenti di prodotto, Google ha annunciato un cambiamento strutturale nel comportamento di Google Search e Google Maps. A partire da questo mese, la localizzazione dei risultati non dipenderà più dal dominio ccTLD utilizzato (es. google.fr, google.it), ma sarà determinata in automatico dalla posizione geografica effettiva dell’utente.
Con questa modifica, il dominio utilizzato nel browser non influenzerà il contenuto visualizzato, che sarà invece allineato al servizio del paese in cui si trova fisicamente l’utente. Ad esempio, un utente che vive in Italia e visita google.com
riceverà comunque risultati relativi al servizio italiano; se si sposta temporaneamente in Germania, i risultati cambieranno automaticamente in base alla nuova localizzazione.
Questa transizione riguarda Google Search su desktop, dispositivi mobili e Google App per iOS, e mira a migliorare la precisione dei risultati geolocalizzati, soprattutto in ricerche collegate a notizie, meteo, orari di esercizi commerciali, trasporti e contesto culturale.
Un ecosistema coeso: sicurezza, AI e territorialità al centro dell’esperienza Google
La combinazione di aggiornamenti a Chrome, innovazioni AI come Veo e strategie localizzate in Search conferma una chiara direzione strategica di Google verso la costruzione di un ecosistema intelligente, sicuro e personalizzato. L’azienda non si limita più a fornire strumenti verticali, ma propone un ambiente integrato in cui le tecnologie si potenziano a vicenda: l’AI migliora la ricerca, la ricerca guida l’AI, e Chrome ne diventa l’interfaccia principale.
Tuttavia, questo processo non è esente da sfide. La complessità crescente della piattaforma richiede test più approfonditi nei canali beta, una comunicazione più trasparente sulle modifiche rilasciate (soprattutto su Android) e un bilanciamento costante tra sperimentazione e affidabilità, specialmente in ambito enterprise.