Sommario
Nel mese di maggio 2025 Google rilascia una serie di aggiornamenti fondamentali per l’intero ecosistema Chrome. Dai canali Dev per ChromeOS e Chrome Desktop, passando per Chrome Dev su Android, fino all’aggiornamento della versione a supporto a lungo termine (LTS), emerge un quadro di consolidamento architetturale che punta su sicurezza incrementale, compatibilità interpiattaforma e ottimizzazione del codice base.
L’obiettivo trasversale di questi aggiornamenti è duplice: da una parte, rafforzare la resilienza del browser e del sistema operativo a livello kernel e sandbox; dall’altra, anticipare le modifiche strutturali in arrivo con le future integrazioni AI e i nuovi standard web in fase di adozione globale.
ChromeOS Dev Channel: build 15865.3.0 su base 125.0.6422.4
L’aggiornamento distribuito sul canale Dev di ChromeOS introduce la versione 15865.3.0, basata sul core Chromium 125.0.6422.4. Questa build, destinata ai dispositivi Chromebook in fase di sviluppo, include correzioni di bug e patch di stabilizzazione interna, oltre a modifiche relative alla gestione avanzata della memoria grafica e all’integrazione con i profili utente in ambienti ibridi. Viene confermata la transizione completa alla nuova infrastruttura di ChromeOS Flex, con supporto per componenti modulari in ambienti enterprise e un primo step di adeguamento al nuovo modello di gestione energetica.
Le modifiche, benché tecnicamente invisibili all’utente finale, rivelano un’accelerazione nella trasformazione di ChromeOS in un sistema operativo sempre più orientato alla scalabilità, in grado di operare in contesti cloud-native, edge computing e ambienti didattici remoti con policy di sicurezza rafforzate.
Chrome Dev per desktop: build 126.0.6446.2 e test sulle API grafiche avanzate
La versione Dev 126.0.6446.2 per macOS, Windows e Linux include aggiornamenti al motore grafico, interventi sul rendering CSS e ottimizzazioni per il supporto sperimentale delle API WebGPU. Il team Chromium ha concentrato gli sforzi sulla gestione efficiente della renderizzazione parallela e sull’adattamento dinamico della densità di pixel, migliorando la fluidità delle animazioni e la reattività complessiva nelle progressive web app ad alto contenuto visivo.
Viene inoltre introdotto un miglioramento del sistema di gestione delle estensioni, con nuove protezioni contro il caricamento di componenti esterni non verificati, utile soprattutto nei contesti di sviluppo o testing in ambienti BYOD.
Chrome Dev per Android: rilascio 126.0.6446.3 e focus su memoria e consumo energetico
L’aggiornamento per Android, identificato con la build 126.0.6446.3, si concentra sul bilanciamento tra consumi energetici, gestione della RAM e tempi di attivazione delle sessioni browser. Il nuovo motore include una revisione della gestione dei processi di background, con un sistema adattivo che riduce i processi zombie e ottimizza la priorità delle tab in funzione dell’interazione utente.
Alcuni test interni suggeriscono una riduzione fino al 10% nel consumo di batteria durante la navigazione intensiva, grazie a una riscrittura parziale del task scheduler interno. L’aggiornamento migliora anche il supporto alle nuove gesture introdotte in Android 15 e rafforza la compatibilità con le API biometriche avanzate per l’accesso protetto a contenuti sensibili.
Long Term Support Channel: Chrome 122.0.6261.161 per Windows e Mac
Google rilascia anche un importante aggiornamento per il canale LTS, rivolto a utenti enterprise e ambienti produttivi stabili. La nuova versione 122.0.6261.161 include correzioni critiche di sicurezza, aggiornamenti di compatibilità e revisioni del motore JavaScript V8, per migliorare le performance su sistemi legacy e ridurre il footprint computazionale. Viene inoltre rivisto il modulo di aggiornamento automatico per favorire una distribuzione più prevedibile e meno invasiva nei cicli operativi aziendali.
La decisione di mantenere una versione a supporto esteso evidenzia l’intento di assicurare coerenza e continuità in contesti di lungo periodo, dove l’aggiornamento costante potrebbe compromettere la stabilità delle soluzioni gestionali.
Google impiega l’intelligenza artificiale per bloccare gli scam di supporto tecnico direttamente nel browser
Nel tentativo di contrastare in modo più efficace una delle minacce più diffuse e insidiose sul web, Google ha annunciato l’implementazione di un nuovo sistema di rilevamento scam basato su Gemini Nano, il modello di linguaggio di piccola scala progettato per funzionare direttamente sul dispositivo dell’utente, senza invio di dati al cloud.
Gli scam di supporto tecnico, tipicamente costruiti attorno a siti che imitano schermate di errore, messaggi vocali automatici o numeri di assistenza falsificati, sfruttano la paura e l’urgenza per indurre l’utente a interagire con truffatori che si spacciano per tecnici. L’inganno si struttura con tecniche di ingegneria sociale e blocchi visivi che simulano il crash del sistema, portando l’utente a credere di dover chiamare un numero di emergenza o permettere l’accesso remoto.
Il nuovo sistema AI, distribuito inizialmente a un numero limitato di utenti Chrome protetti dalla modalità Enhanced Protection, si affida alla potenza locale del modello Gemini Nano per individuare elementi di linguaggio e layout ricorrenti nelle pagine di scam. A differenza degli approcci basati su black list o reputazione degli URL, l’algoritmo esamina la struttura del contenuto e determina in tempo reale se l’interfaccia ha caratteristiche riconducibili a un tentativo di frode.
Protezione proattiva, privacy preservata: Gemini Nano funziona on-device
Uno degli aspetti chiave di questa innovazione è l’utilizzo del modello in locale. Gemini Nano opera senza trasmettere dati sensibili al cloud, analizzando pagine sospette direttamente sul dispositivo. Questa modalità consente una maggiore velocità nella risposta, una privacy più rigorosa e una scalabilità indipendente dalla connettività. I risultati dell’analisi restano sul sistema e attivano un blocco, un avviso o una richiesta di conferma solo se la pagina supera una soglia di rischio definita.
Il sistema è stato addestrato su centinaia di migliaia di esempi reali di truffe, ma viene continuamente perfezionato attraverso feedback anonimizzati e criteri euristici. Tra le caratteristiche più frequentemente associate agli scam figurano l’uso di finestre modali bloccanti, linguaggio eccessivamente allarmistico, timer regressivi e richieste di chiamate immediate. Quando il modello individua una combinazione di queste variabili, interviene bloccando automaticamente il caricamento o avvisando l’utente con un alert dedicato.
Una strategia multipla: il ruolo della Enhanced Safe Browsing
L’integrazione dell’AI si inserisce nel più ampio contesto di Enhanced Safe Browsing, il sistema opzionale di protezione avanzata di Chrome che garantisce aggiornamenti in tempo reale contro phishing, malware e tentativi di social engineering. Gli utenti con questa modalità attiva ricevono protezioni aggiuntive basate su liste dinamiche, controllo delle estensioni installate e modelli predittivi.
L’uso di Gemini Nano consente a Google di espandere il perimetro di rilevamento a contenuti mai visti prima, poiché l’analisi semantica e strutturale della pagina consente di identificare schemi sospetti anche in domini nuovi o appena registrati, spesso impiegati dagli attaccanti per evitare le blacklist.
Questa capacità di anticipare il rischio senza conoscere preventivamente il sito rappresenta un salto qualitativo nella lotta alle minacce web, e pone le basi per una nuova generazione di difese AI-native capaci di adattarsi alle evoluzioni linguistiche e psicologiche dell’inganno digitale.
Chrome su Android introduce un filtro intelligente contro le notifiche spam: intelligenza artificiale al servizio della pulizia visiva
Con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento dell’interfaccia mobile e migliorare l’esperienza di navigazione, Google annuncia l’introduzione di un modello di machine learning on-device in Chrome per Android capace di bloccare richieste di notifica provenienti da siti classificati come spam o potenzialmente indesiderati. La funzione, in fase di rollout graduale, agisce direttamente nel browser impedendo l’apertura automatica di finestre di richiesta push da domini associati a pratiche aggressive, ingannevoli o a contenuti non richiesti.
Il modello è stato addestrato su una vasta gamma di esempi raccolti nel tempo, e applica una logica predittiva basata sul comportamento storico del sito, sulla frequenza delle richieste, sul tipo di contenuti e sull’interazione dell’utente. L’obiettivo non è impedire l’uso legittimo delle notifiche, ma proteggere gli utenti da abusi sistematici che compromettono la fruizione del contenuto e il controllo dell’interfaccia.
In precedenza, Google aveva già introdotto il sistema di notifica “silenziosa” per siti considerati invasivi, ma la nuova implementazione va oltre: il prompt di richiesta non viene nemmeno mostrato, e al suo posto viene visualizzato un piccolo messaggio contestuale che informa l’utente che la richiesta è stata bloccata per motivi di sicurezza o esperienza d’uso. Questo consente una navigazione più fluida, libera da interruzioni e più coerente con le preferenze reali dell’utente, che spesso ignora o rifiuta tali richieste.
Un equilibrio tra utilità e controllo: l’utente resta al centro
Il sistema è progettato per essere flessibile e trasparente. L’utente ha sempre la possibilità di modificare le impostazioni e autorizzare manualmente i siti che desidera. Le decisioni del modello ML non sono definitive, ma rappresentano una prima linea di difesa contro il sovraccarico sensoriale digitale, specialmente su dispositivi mobili dove lo spazio visivo è limitato e l’attenzione frammentata.
Il nuovo approccio riflette una visione dell’interazione centrata sulla qualità e sulla selettività, dove le notifiche diventano uno strumento informativo efficace e non una fonte di disturbo o sfruttamento. In questo contesto, Chrome per Android si afferma come uno dei browser più attenti alla qualità dell’interfaccia utente, non solo in termini estetici ma anche di sostenibilità cognitiva.
Chrome evolve da browser a scudo intelligente
L’insieme delle innovazioni introdotte da Google tra maggio e giugno 2025 – dal rilascio Dev e LTS delle build ChromeOS e Android, all’impiego dell’intelligenza artificiale contro lo scam di supporto tecnico, fino al filtro proattivo contro notifiche invasive – delinea un browser che si trasforma da semplice strumento di accesso ai contenuti in un ambiente proattivo di protezione, mediazione e controllo.
La direzione è chiara: offrire un’interazione più pulita, più sicura e meno intrusiva, fondata sulla capacità di prevedere, interpretare e reagire in tempo reale alle minacce o alle frizioni digitali. Con l’integrazione progressiva di sistemi AI come Gemini Nano e modelli ML on-device, Chrome conferma il proprio ruolo centrale nella visione Google di un web più responsabile, più personale e più silenziosamente efficace.