Il mese di aprile si chiude con un quadro social che preoccupa l’establishment europeo secondo la ricerca OSINT Premiers che analizza l’attività social che ruota intorno ai profili dei leader europei più in vista analizzati sia sul fronte interno ai loro paesi di rappresentanza sia quello esterno nella pubblica piazza di X.
Analisi e attività dei profili
Matrice Digitale, tramite la piattaforma Antares, ha esaminato 805.491 tweet, dai quali sono scaturiti 21.802.510 like, 4.293.407 condivisioni, 267.128 citazioni e 2.111.635 commenti.
Premier | Tweet | Like | Condivisioni | Citazioni | Commenti |
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Emmanuel Macron | 106 | 1.037.192 | 160.794 | 21.814 | 141.272 |
Donald Tusk | 52 | 480.448 | 80.996 | 8.086 | 107.818 |
Pedro Sánchez | 45 | 256.371 | 49.025 | 10.680 | 70.578 |
Giorgia Meloni | 38 | 1.079.241 | 122.568 | 7.480 | 60.648 |
Friedrich Merz | 27 | 68.796 | 9.631 | 2.306 | 48.537 |
Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський | 26 | 793.998 | 139.619 | 8.614 | 39.891 |
Orbán Viktor | 15 | 222.511 | 35.354 | 3.506 | 20.103 |
Il dibattito è stato dominato da Emmanuel Macron, autore di 106 contenuti; a distanza seguono Donald Tusk con 52 tweet, Pedro Sánchez con 45, Giorgia Meloni con 38 e Friedrich Merz con 27. In coda, per volume di pubblicazioni, Volodymyr Zelenskyj e Viktor Orbán.
Gradimento, viralità e dibattito
Benché Macron e Meloni raccolgano un numero simile di “mi piace”, è la premier italiana a risultare la più apprezzata. L’«indice di gradimento» – like divisi per tweet – vede tuttavia Zelenskyj in testa, seguito da Meloni e da Orbán; chiudono Merz, Sánchez e Tusk, con Macron in posizione intermedia.

Nella classifica di viralità – condivisioni più citazioni rapportate ai tweet – i rapporti di forza cambiano nuovamente, mentre l’«indice di dibattito» – commenti medi per post – premia Tusk, seguito da Merz e Meloni; più distanti Macron, Orbán, Zelenskyj e Sánchez.
I profili che guidano la conversazione

L’esame dei profili che determinano l’agenda su X mostra una netta prevalenza di account legati agli Stati Uniti: spiccano MAGA Voice, Inevitable West e perfino l’handle ufficiale @WhiteHouse. A questi si aggiunge The Vigilant Fox. La prima figura politica europea a comparire è Alice Weidel, co-portavoce di Alternative für Deutschland; subito dopo emerge Radio Genoa, unico account italiano in classifica, seguito personalmente da Elon Musk.

Sul versante delle menzioni il nome ricorrente è quello di Emmanuel Macron – primato non necessariamente lusinghiero, poiché i richiami, come spesso accade, veicolano critiche tanto quanto consensi. Dopo di lui figurano Pedro Sánchez, Donald Tusk e Giorgia Meloni. Tra i partiti, a dominare sono Fratelli d’Italia e CDU Deutschland. Numerose sono anche le query rivolte a Grok per verificare o confutare post riguardanti i protagonisti stessi; in questo contesto prende quota anche Donald Trump. Volodymyr Zelenskyj è invece presente ma con un volume inferiore rispetto ai leader citati.
I tweet più letti e gli argomenti caldi

Nella top-seven dei contenuti più visualizzati, Giorgia Meloni occupa cinque posizioni su sette; le restanti appartengono a Zelenskyj.

I temi associati ai profili dei capi di governo ruotano attorno a Merz, Trump, Meloni e Macron, che registrano visibilità simile. Seguono le sigle di partito – in particolare la CDU – poi un blocco legato ai dazi e alla ricorrenza del 25 aprile, segnale di un’agenda fortemente influenzata dal dibattito italiano. Più distanziati compaiono la Francia, Papa Francesco e, ancora più in ombra, gli hashtag che chiedono le dimissioni di Sánchez o che toccano la crisi ucraina: su questo fronte l’attenzione cala vistosamente, oscurata dall’interesse per la Cina e per le tensioni commerciali.
Il sentiment dell’elettorato social

L’elaborazione di Aldebaran segnala che tutti i leader registrano un saldo di commenti negativi superiore al positivo; tuttavia Meloni e Merz guidano la sparuta quota di feedback favorevoli, attestandosi poco sopra il 20 %. Alle loro spalle si collocano Orban, Zelenskyj e Tusk, mentre Macron e Sánchez chiudono la fila con i livelli più alti di disapprovazione.
Il panorama europeo su X mostra una comunità profondamente divisa, con poche sacche di consenso stabile e un’esposizione mediatica che premia chi genera polarizzazione. La progressione di Meloni, il calo d’immagine di Macron e i forti contrasti attorno a Tusk e Zelenskyj fotografano un continente in cui il dibattito digitale riflette — e amplifica — le tensioni politiche reali.
C’è un dato di fatto che dovrebbe preoccupare i leader in cerca di riconferma in patria: nessuno tra loro verrebbe rieletto se si votasse oggi e se il voto di X contasse.