Sommario
Il governo della Repubblica Ceca ha ufficialmente attribuito alla Cina la responsabilità di un attacco informatico condotto contro una rete non classificata del Ministero degli Affari Esteri, confermando il coinvolgimento del gruppo APT31, noto per le sue attività di spionaggio cibernetico a favore dello Stato cinese. La dichiarazione, rilasciata il 28 maggio 2025, ha innescato una reazione diplomatica, con l’ambasciatore cinese convocato a Praga per chiarimenti urgenti.
APT31 e il targeting delle reti ministeriali: un’operazione sofisticata e prolungata
Le indagini condotte dai servizi di sicurezza e intelligence della Repubblica Ceca hanno evidenziato una campagna malevola di lunga durata, con attività iniziate nel 2022 e protrattesi fino al 2023. Secondo quanto riferito nel comunicato ufficiale del Ministero degli Affari Esteri, il gruppo APT31 ha utilizzato tecniche avanzate di intrusione e persistence, colpendo specificamente una rete informatica non classificata, ma comunque strategica per la gestione della diplomazia e della documentazione ministeriale.
Il governo ceco ha affermato con alto grado di certezza che l’attività informatica ostile è stata orchestrata da entità riconducibili allo Stato cinese, in particolare al Ministero della Sicurezza dello Stato (MSS). APT31 è infatti già noto per precedenti attacchi contro governi europei, enti pubblici e ONG, sempre con finalità di raccolta informativa.
Reazione istituzionale: nuova infrastruttura e risposta diplomatica immediata
A seguito della scoperta dell’attacco, il Ministero degli Esteri ha implementato un nuovo sistema di comunicazione interna più sicuro, progettato per isolare i flussi informativi sensibili da eventuali interferenze esterne. L’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese è stato ufficialmente convocato dal Ministro Jan Lipavský, che ha espresso la ferma condanna del governo ceco verso le attività cibernetiche ostili, sottolineando che tali comportamenti compromettono la fiducia tra Stati e contraddicono le dichiarazioni di buona fede del governo cinese.
Nel comunicato, Lipavský ha dichiarato che “l’integrità delle nostre istituzioni democratiche e la protezione delle comunicazioni esterne sono priorità non negoziabili”, aggiungendo che la Repubblica Ceca continuerà a rafforzare la cooperazione con i suoi partner europei e transatlantici per migliorare la resilienza cibernetica.
Risposta internazionale: solidarietà da UE e NATO
L’accusa ha ricevuto un’ampia eco a livello internazionale, con dichiarazioni di solidarietà da parte dell’Unione Europea e della NATO, che hanno definito l’attacco una grave violazione delle norme del diritto internazionale e dei principi della fiducia reciproca tra Stati. Il portavoce dell’Alto Rappresentante UE per gli Affari Esteri ha sottolineato come le attività malevole cibernetiche rappresentino una minaccia sistemica alla stabilità delle istituzioni democratiche e ha confermato il sostegno dell’Unione a tutte le misure intraprese da Praga.
Anche la NATO, tramite il suo ufficio per la sicurezza cibernetica, ha condannato l’attacco come incompatibile con il comportamento responsabile nello spazio cibernetico, riaffermando la necessità di una cooperazione più stretta tra gli alleati per condividere intelligence, difese e capacità di risposta attiva.
Smentita della Cina e tensione diplomatica
La risposta ufficiale del governo cinese non si è fatta attendere. Pechino ha respinto le accuse definendole “infondati tentativi di politicizzazione della cybersicurezza”, ribadendo di opporsi a tutte le forme di cyberattacco, indipendentemente dalla loro origine. Nonostante ciò, la comunità internazionale resta scettica, considerando il precedente comportamento di gruppi APT legati alla Cina, incluso il recente coinvolgimento di APT31 in attacchi mirati in Asia e America del Nord.
L’attribuzione dell’attacco informatico da parte della Repubblica Ceca alla Cina rafforza la tendenza attuale delle relazioni internazionali a considerare il cyber come nuovo dominio strategico, al pari di terra, aria, mare e spazio. L’utilizzo di un gruppo come APT31, capace di operare con metodi altamente sofisticati, indica la necessità per gli Stati di adottare approcci multidisciplinari alla sicurezza digitale, che integrino intelligence, diplomazia, difesa e cooperazione multilaterale.
La lezione chiave emersa da questo incidente è che nessuna rete governativa può essere considerata secondaria in un contesto di minaccia persistente avanzata, e che la capacità di rilevazione e risposta tempestiva rappresenta il fattore critico per proteggere l’integrità delle istituzioni democratiche.