Sommario
Europol ha coordinato una nuova offensiva digitale per contrastare la diffusione di propaganda terroristica mirata ai minori, un fenomeno in crescita che sfrutta vulnerabilità psicologiche e capacità tecnologiche dei più giovani per scopi estremisti. Durante il Referral Action Day (RAD) del 27 maggio 2025, sono stati segnalati oltre 2.000 link a contenuti jihadisti ed estremisti di destra, incentrati sulla manipolazione e radicalizzazione dei minori.
Propaganda terroristica adattata ai giovani: nuovi metodi di manipolazione
Le organizzazioni terroristiche stanno evolvendo le proprie strategie, adottando tecniche di comunicazione avanzate e contenuti visivi seducenti pensati per attirare l’attenzione dei minori. Tra i materiali individuati figurano:
- Video e immagini contenenti bambini associati a messaggi estremisti.
- Manuali per genitori radicalizzati, orientati all’educazione di futuri jihadisti.
- Contenuti brevi, meme e video stilizzati in forma simile ai contenuti dei social più popolari, spesso integrati con elementi di gaming.
- Utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per creare immagini, testi e narrazioni visive accattivanti per fasce d’età giovanili.
Questi contenuti sono progettati non solo per reclutare, ma anche per desensibilizzare, normalizzando il discorso violento ed estremista nei confronti di un pubblico giovane e impressionabile.
Ruolo dei minori nella propaganda e nella narrativa eroica
Una delle tecniche di persuasione più allarmanti è l’esaltazione di minori coinvolti in attacchi terroristici, trasformandoli in simboli eroici all’interno della narrazione jihadista o suprematista. Mentre i minori maschi vengono rappresentati come “guerrieri” e “salvatori”, le minori femmine sono spesso raffigurate come future madri e indottrinatrici, limitando il loro ruolo a un ambito domestico e di supporto ideologico.
In parallelo, viene sfruttata la narrativa del vittimismo: immagini di bambini feriti o uccisi nei conflitti servono a suscitare empatia e giustificare la vendetta, rafforzando il ciclo della radicalizzazione e della violenza.
Catherine De Bolle (Europol): serve una risposta coordinata
Secondo Catherine De Bolle, direttrice esecutiva di Europol, la radicalizzazione minorile rappresenta una minaccia concreta per la sicurezza europea:
“I gruppi terroristici mirano ai giovani sfruttando non solo le loro fragilità, ma anche la loro familiarità con il mondo digitale per diffondere messaggi estremi. È necessaria una cooperazione solida tra autorità pubbliche e partner privati per fermare la radicalizzazione dei minori.”
Coinvolgimento massiccio di Stati membri ed enti di contrasto
Il RAD ha visto la partecipazione attiva di 17 Paesi europei, tra cui Germania, Spagna, Danimarca, Belgio, Regno Unito, Irlanda e Ucraina. Le operazioni si sono svolte su piattaforme digitali, social network e siti web, con la collaborazione di provider tecnologici per rimuovere rapidamente i contenuti segnalati.
L’azione si inserisce in un quadro più ampio avviato poche settimane prima con la creazione di un Operational Taskforce paneuropeo, incaricato di analizzare e prevenire il reclutamento di giovani nei circuiti del crimine organizzato e del terrorismo.
Il contesto statistico: minori sempre più coinvolti
Secondo dati aggiornati forniti a Europol, oltre il 70% dei mercati criminali europei coinvolge oggi minori, una percentuale in forte crescita che segnala un cambiamento strutturale nelle dinamiche di reclutamento. Le organizzazioni terroristiche sfruttano la facilità d’accesso alla rete, la vulnerabilità emotiva e l’assenza di filtri culturali tra i più giovani, aprendo la strada a un reclutamento silenzioso ma capillare.
Tecnologie emergenti e rischio di amplificazione AI
Particolarmente preoccupante è l’uso sempre più diffuso dell’AI generativa per la produzione di contenuti di propaganda. Queste tecnologie permettono di creare testi e immagini altamente personalizzati, in grado di simulare il linguaggio, i meme e lo stile visivo amato dai minori, abbattendo le barriere culturali e cognitive che in passato proteggevano le fasce d’età più giovani da certi contenuti.
Oltre ai contenuti deepfake, viene rilevato un aumento di moduli interattivi, quiz, app e canali gaming integrati con narrazioni estremiste, rendendo la radicalizzazione un’esperienza immersiva e progressiva.
La risposta di Europol: strumenti e strategie integrate
Europol, attraverso l’European Counter Terrorism Centre, ha rafforzato la propria infrastruttura per il monitoraggio e la rimozione rapida dei contenuti illegali, grazie a tecnologie di crawling, AI forense e collaborazione attiva con i grandi player digitali. È attualmente in fase di sperimentazione un modello predittivo basato su machine learning, in grado di identificare contenuti potenzialmente estremisti prima che diventino virali.
La piattaforma di referral viene aggiornata continuamente con blacklist di URL, parole chiave e indicatori visivi specifici, creando una rete di rilevamento precoce per impedire l’esposizione dei minori a contenuti pericolosi.
L’operazione RAD del 27 maggio, condotta da Europol e supportata da numerosi Stati europei, dimostra la crescente necessità di un approccio sinergico e tecnologicamente avanzato nella lotta contro la propaganda terroristica online. L’escalation delle strategie di reclutamento rivolte ai minori — rese più efficaci dall’uso di AI, gamification e contenuti visivi empatici — richiede un rinnovamento dei paradigmi di sicurezza digitale, dove le istituzioni europee devono operare con il supporto del settore privato e della società civile.