Apple smart glasses AI, Siri diventa intelligente in iOS 26 e si attende un iPhone economico

di Redazione
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Apple accelera sulla frontiera dell’intelligenza artificiale con una strategia integrata che coinvolge nuovi dispositivi, rilanci di prodotto e aggiornamenti software significativi. Secondo indiscrezioni attendibili, nel 2026 debutteranno i primi occhiali smart di Cupertino con funzioni AI avanzate, destinati a sfidare direttamente i Ray-Ban sviluppati da Meta. Parallelamente, Apple considera il ritorno del form factor mini con un possibile iPhone 18e compatto e, già da quest’anno, promette una rivoluzione nell’assistente vocale Siri grazie a iOS 26, che introdurrà capacità realmente personalizzate e contestuali.

Apple Smart Glasses: sfida a Meta con AI, Siri e sensori intelligenti

Secondo un recente report di Bloomberg, Apple lancerà occhiali intelligenti con funzioni AI entro la fine del 2026. A differenza dei precedenti visori AR/VR, questi dispositivi saranno indossabili in modo continuo e pensati come estensione dell’iPhone. Gli occhiali integreranno fotocamere, microfoni, altoparlanti e saranno in grado di:

– ricevere chiamate
– riprodurre musica
– tradurre conversazioni in tempo reale
– fornire indicazioni turn-by-turn
– accedere all’assistente Siri in versione contestuale

Apple sta inoltre sviluppando un chip personalizzato a basso consumo per garantire reattività e autonomia, aspetto cruciale in un form factor ridotto. La sfida con Meta sarà soprattutto sull’integrazione software: mentre i Ray-Ban AI di Meta permettono funzioni base come scatti fotografici e domande vocali, Apple punta a un’esperienza dove Siri conosce il contesto personale dell’utente.

L’obiettivo è offrire un’interazione senza display, grazie alla sinergia con Focus Mode, Handoff e notifiche selettive, trasformando gli occhiali in una periferica cognitiva invisibile ma sempre attiva.

iPhone mini potrebbe tornare nel 2026 sotto la linea “e”

Dopo l’insuccesso commerciale degli iPhone 12 mini e 13 mini, Apple ha abbandonato i telefoni di piccole dimensioni, ma ora valuta un ritorno mirato con una nuova strategia di prezzo. Il modello più compatto potrebbe rientrare nella famiglia “iPhone e”, lanciata nel 2025 con il 16e.

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L’idea sarebbe proporre un iPhone 18e mini con schermo da 5,4 pollici, chip A18 e una singola fotocamera, venduto a un prezzo base attorno ai 499 dollari, molto più accessibile dei precedenti mini. Questa scelta renderebbe più sostenibili i compromessi su batteria e schermo, differenziandolo dai modelli top. A sostegno dell’ipotesi, alcuni report indicano che Apple adotterà un ciclo di rilascio scaglionato nel 2026, con i modelli base e “e” in primavera e le versioni Pro in autunno. Questo darebbe maggiore visibilità a dispositivi alternativi come il mini, che potrebbero conquistare un pubblico più ampio senza entrare in competizione diretta con i flagship.

L’architettura interna già sviluppata per i modelli precedenti renderebbe il ritorno del mini tecnicamente sostenibile e a basso costo di R&D.

Siri su iOS 26: tre upgrade fondamentali per un assistente finalmente personalizzato

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Apple smart glasses AI, Siri diventa intelligente in iOS 26 e si attende un iPhone economico 8

Con l’arrivo di iOS 26, Apple implementerà tre innovazioni cruciali nell’assistente vocale Siri, trasformandolo da semplice interprete di comandi vocali a vero agente contestuale basato su AI generativa. L’obiettivo è recuperare il divario con Assistant di Google e Copilot di Microsoft, mantenendo però la centralità dell’elaborazione locale e della privacy.

  1. Elaborazione contestuale locale
    Siri sarà in grado di analizzare il contenuto visibile sullo schermo, fornendo risposte e azioni specifiche. Ad esempio, se si visualizza un’email con un invito, Siri proporrà di creare un evento in calendario o inviare una risposta. Questo avverrà interamente on-device, con un nuovo modello linguistico integrato nel chip A18.
  2. Comprensione multi-turno
    La nuova Siri sarà capace di mantenere sessioni conversazionali complesse, interpretando riferimenti precedenti come “quel PDF di ieri” o “ricordamelo domani mattina”, con risposte che tengono conto di calendario, posizione e abitudini dell’utente. Questo livello di continuità sarà disponibile inizialmente in inglese e solo su dispositivi con chip A17 e successivi.
  3. Integrazione tra app e azioni concatenate
    Siri potrà eseguire catene di comandi all’interno di app diverse, come: “Manda l’ultima foto a Luca su Telegram e aggiungila anche alle Note”. L’integrazione si basa su App Intents e sull’evoluzione del framework Shortcuts, esteso con machine learning predittivo.

Implicazioni per l’ecosistema Apple: un’IA pervasiva e sinergica

Con questi aggiornamenti, Apple vuole posizionare Siri al centro di un ecosistema AI pervasivo, in cui occhiali smart, mini iPhone e iOS 26 condividono lo stesso modello di interazione. Il concetto chiave è cognizione personale privata: ogni dispositivo capisce meglio il contesto dell’utente, ma senza inviare dati al cloud.

Questo approccio potrebbe differenziare Apple in modo netto rispetto a Meta, Amazon o Google, soprattutto presso utenti attenti alla privacy o in ambito aziendale, dove la gestione locale dei dati è un requisito.

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