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Il 1° luglio 2025 segnerà il debutto del primo vero flagship di Nothing, il Phone (3). Nonostante la presentazione ufficiale sia ancora attesa, diversi teaser ufficiali e immagini trapelate online hanno già svelato dettagli sorprendenti sulla progettazione del dispositivo. Tra questi spiccano un modulo fotocamera incredibilmente compatto, l’assenza apparente dell’iconica interfaccia Glyph e un design più minimalista, in contrasto con la filosofia dei modelli precedenti.
Una fotocamera posteriore sorprendentemente discreta
Una delle rivelazioni più discusse è la presenza di un “camera island” molto più piccolo rispetto ai modelli precedenti, in particolare rispetto al Phone (3a) Pro. L’immagine condivisa dal noto leaker Max Jambor mostra un modulo ottico che si discosta nettamente dal look aggressivo e vistoso a cui Nothing aveva abituato. Il ridimensionamento potrebbe suggerire una revisione dei sensori o un’ottimizzazione strutturale, ma non sono da escludere soluzioni per integrare ottiche avanzate in un corpo più sottile.
Resta da capire se la miniaturizzazione comporti un downgrade delle performance fotografiche, oppure se Nothing abbia adottato un nuovo approccio per nascondere le capacità reali della fotocamera dietro un’estetica più pulita. In assenza di specifiche ufficiali, alcuni analisti ipotizzano l’uso di sensori Sony IMX ad alta efficienza con tecnologia di stabilizzazione digitale avanzata.
Fine dell’era Glyph? Il mistero dell’interfaccia LED
La seconda grande assenza nel design del Phone (3) è la mancanza visibile dell’interfaccia Glyph, il celebre sistema di LED posteriori interattivi che aveva reso unici i modelli precedenti. Dalle immagini, non si notano tracce evidenti delle strisce LED animate, né dei pattern luminosi che costituivano un elemento chiave del linguaggio visivo Nothing.
Fonti interne e indiscrezioni suggeriscono che la Glyph Interface potrebbe essere stata sostituita con un display dot-matrix a punti, simile a quello dei modelli ROG Phone di Asus. Questo nuovo pannello potrebbe essere nascosto sotto una superficie traslucida o completamente integrato nel retro, visibile solo quando attivo. Se confermata, si tratterebbe di una trasformazione radicale del sistema di notifica visiva, forse più efficiente ma meno iconica.
Un flagship premium: prezzo e posizionamento
Secondo quanto dichiarato da Carl Pei, CEO e fondatore di Nothing, il Phone (3) sarà posizionato nel segmento premium, con un prezzo stimato attorno ai €945, pari a circa $1.080, £800 o ₹93.000. Questo lo colloca direttamente in competizione con i top di gamma come Galaxy S25, Pixel 9 e iPhone 16, rendendo fondamentale per Nothing offrire caratteristiche distintive reali, oltre al design.
La scelta di un prezzo così elevato indica che il Phone (3) non sarà un semplice aggiornamento di stile, ma un salto generazionale per l’azienda, con ambizioni di performance e riconoscimento globale.
Design rinnovato e possibile ecosistema: le ambizioni oltre lo smartphone
Le immagini trapelate del Nothing Phone (3) rivelano anche una generale razionalizzazione del design, con linee più sobrie e meno elementi estetici superflui. Il retro sembra più uniforme, privo di inserti colorati o LED espliciti, suggerendo una strategia più orientata alla pulizia visiva e alla discrezione funzionale. Questo cambio di rotta potrebbe segnare la volontà dell’azienda di uscire dalla nicchia stilistica dei primi modelli per competere più direttamente con brand consolidati in ambito enterprise e prosumer.

Parallelamente, Nothing ha confermato che lancerà le sue prime cuffie over-ear in concomitanza con il debutto del Phone (3). Anche queste, secondo le dichiarazioni, saranno dispositivi premium, coerenti con il posizionamento del nuovo flagship. L’obiettivo sembra essere la creazione di un ecosistema integrato di prodotti audio-visivi, simile all’approccio adottato da Apple o Samsung, ma con una filosofia estetica radicalmente diversa.
Glyph reinventato? Ipotesi su nuove interfacce ibride
L’abbandono dell’interfaccia Glyph, se confermato, non significherebbe necessariamente la rinuncia alla comunicazione visiva sul retro del dispositivo. Secondo alcune speculazioni, la nuova dot-matrix display potrebbe fungere da interfaccia ibrida, capace di mostrare notifiche, animazioni, codici QR, emoji o persino informazioni contestuali come chiamate in arrivo e stato della batteria.

Questo tipo di display, pur non essendo ancora visibile nei leak, potrebbe essere realizzato in tecnologia OLED micro-perforata, risultando completamente invisibile a schermo spento. L’implementazione sarebbe coerente con l’approccio minimalista e con il desiderio di dare continuità all’eredità Glyph in una nuova forma.
Strategia e rischi: cosa rischia Nothing con il Phone (3)
Il Nothing Phone (3) rappresenta un passaggio cruciale nella strategia dell’azienda. Dopo aver conquistato attenzione mediatica con un design anticonvenzionale e un marketing mirato, Nothing punta ora a entrare in una fascia di mercato più matura, dove la fidelizzazione dell’utenza e la concretezza delle prestazioni contano più della novità visiva.

Il rischio maggiore è la perdita dell’identità distintiva che ha permesso all’azienda di emergere: senza Glyph visibile e con un’estetica più convenzionale, Nothing potrebbe apparire come un’altra marca tra tante, a meno di innovazioni tecniche significative.
Allo stesso tempo, l’ingresso nel segmento flagship potrebbe offrire margini economici migliori e stimolare partnership strategiche con operatori, retailer e sviluppatori software. Il futuro del brand dipenderà dalla capacità di coniugare design, usabilità e performance, mantenendo una coerenza di linguaggio industriale.
Nuova era per la progettazione smartphone Nothing
Il leak del Phone (3) mostra che Nothing sta maturando come produttore tecnologico, lasciandosi alle spalle l’era sperimentale delle luci e delle forme per abbracciare una progettazione funzionale, ottimizzata e modulare. Il cambiamento del camera island, l’ipotetico passaggio a una nuova interfaccia visiva e l’aumento del prezzo posizionano l’azienda in una fase di transizione ingegneristica e strategica, dove ogni scelta avrà impatti sistemici sull’ecosistema e sulla percezione del marchio.
La risposta del pubblico il 1° luglio sarà il primo vero banco di prova per valutare se questa nuova direzione riuscirà a consolidare Nothing come brand di fascia alta, capace di dettare regole e non solo di infrangerle.