Rocky Linux 10.0: architettura moderna e strumenti enterprise per ambienti mission-critical

di Redazione
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Rocky Linux 10

Rocky Linux 10.0 è finalmente disponibile nella sua versione stabile e rappresenta un aggiornamento fondamentale nell’ambito delle distribuzioni Linux di livello enterprise. Frutto del lavoro congiunto della community e dei team tecnici guidati da Neil Hanlon e Alexia Stein, la nuova release introduce cambiamenti infrastrutturali strategici, nuovi ambienti desktop, architetture supportate estese e un ecosistema software aggiornato, posizionandosi come un’alternativa matura a Red Hat Enterprise Linux 10.

Il rilascio comprende immagini ISO per l’installazione, contenitori Docker aggiornati, build per cloud provider, immagini live e supporto per nuove architetture hardware. L’adozione di Koji al posto del sistema Peridot rappresenta un passo verso una pipeline di build più trasparente, compatibile e sicura, soprattutto in ottica di supporto all’IMA (Integrity Measurement Architecture) per la verifica crittografica dei file a livello kernel.

Architetture supportate e rimozione dei pacchetti a 32 bit

Il cambiamento più importante a livello architetturale è l’abbandono del supporto per x86-64-v2, in favore del più moderno x86-64-v3, compatibile con processori AMD e Intel di ultima generazione. Parallelamente, la release estende il supporto a:

  • 64-bit RISC-V (riscv64)
  • 64-bit ARMv8-A (aarch64)
  • IBM POWER (ppc64le)
  • IBM Z (s390x)

Con Rocky Linux 10, tutti i pacchetti a 32 bit vengono rimossi, una decisione coerente con l’obiettivo di semplificare il mantenimento e focalizzare lo sviluppo su architetture attuali. Gli sviluppatori sono incoraggiati a utilizzare contenitori o librerie compatibili a 64 bit in caso di necessità.

Installer e privilegi amministrativi

Il nuovo programma di installazione prevede privilegi amministrativi attivi per l’utente predefinito, a meno che non vengano disattivati esplicitamente. È stato integrato un supporto RDP (Remote Desktop Protocol) nativo come opzione predefinita per l’accesso remoto grafico, sostituendo il precedente VNC.

Desktop environment: Wayland come standard

Con questa release, Wayland sostituisce ufficialmente l’X.Org Server come display server. Le applicazioni legacy che utilizzano ancora X11 possono continuare a funzionare attraverso XWayland, garantendo compatibilità e transizione fluida verso l’ambiente grafico moderno. Alcuni componenti del desktop, come mutter, gnome-shell e tool di gestione, sono stati aggiornati per sfruttare pienamente le capacità di rendering e sicurezza di Wayland.

Nuove versioni dei principali pacchetti server e linguaggi

Rocky Linux 10 integra le ultime versioni stabili di tutti i principali pacchetti destinati a server web, ambienti dinamici e database relazionali:

  • PHP 8.3, Python 3.12, nginx 1.26
  • PostgreSQL 16.8, MySQL 8.4, MariaDB 10.11
  • Valkey 8.0, fork avanzato di Redis
  • Compiler toolset aggiornati: LLVM 19.1.7, Rust 1.84.1, Go 1.23

Questa dotazione consente agli sviluppatori e agli amministratori di sistema di sfruttare le ultime funzionalità, ottimizzazioni prestazionali e patch di sicurezza.

Strumenti di debugging, monitoraggio e performance

Per gli ambienti di sviluppo avanzati, RL 10 include una suite di strumenti raffinata per il tracciamento e l’analisi delle performance:

  • GDB 14.2, Valgrind 3.23.0, SystemTap 5.1, Dyninst 12.3.0
  • Performance Co-Pilot 6.3.0, Grafana 10.2.6, libabigail 2.6
  • elfutils 0.192, per l’analisi strutturale dei binari ELF

Questa combinazione permette di monitorare applicazioni in ambienti critici, automatizzare analisi statiche e migliorare il ciclo DevOps su architetture eterogenee.

Supporto nativo per RISC-V: apertura a nuovi mercati embedded

Con Rocky Linux 10, il team ha introdotto supporto ufficiale a RISC-V (riscv64), una delle architetture emergenti più interessanti nel campo embedded, edge computing e server hyperscale. Questo ampliamento apre nuove opportunità per test, sviluppo e distribuzione di applicazioni containerizzate su microprocessori a basso consumo, posizionando Rocky Linux tra le prime distribuzioni enterprise a supportare nativamente questo ISA.

Rinnovo infrastrutturale: Koji al posto di Peridot

Le build di RL 10 sono generate con Koji, il sistema storicamente adottato da Fedora e CentOS, in attesa della maturazione della nuova versione Peridot Two. Questa scelta consente:

  • Controllo preciso sui meccanismi di firma IMA
  • Compatibilità diretta con l’interfaccia XML-RPC di Koji
  • Integrazione futura con backend gRPC, firmando chiavi con Keykeeper

Questa decisione garantisce un percorso di aggiornamento pulito, evitando l’utilizzo prematuro di componenti infrastrutturali ancora in beta.

Sistema DHCP e gestione rete: riorganizzazione completa

Rocky Linux 10 ristruttura anche il sottosistema di rete:

  • Il client DHCP è ora parte integrante di NetworkManager, e il vecchio dhcp-client è stato rimosso
  • Il server ISC DHCP è stato sostituito dal moderno Kea DHCP, in linea con gli standard attuali e lo sviluppo upstream

Queste modifiche favoriscono la scalabilità, sicurezza e configurabilità delle infrastrutture di rete complesse.

Procedura di aggiornamento e problematiche note

Rocky Linux non consente aggiornamenti diretti tra major release. Gli utenti provenienti da RL 8 o 9 dovranno eseguire una reinstallazione completa con migrazione manuale dei dati e configurazioni.

Un problema noto riguarda l’utilizzo di workstation o host virtuali con passt: se SELinux è attivo, l’interfaccia virtuale non si avvia. Il bug è tracciato a livello upstream e in attesa di risoluzione nel contesto RHEL.

Rocky Linux 10 come piattaforma stabile e moderna per ambienti enterprise

La versione 10 di Rocky Linux rappresenta un’evoluzione ingegneristica profonda e ben calibrata: dalle architetture supportate alla transizione verso Wayland, dal sistema di build centralizzato all’introduzione di toolchain aggiornate, tutto è orientato a garantire stabilità a lungo termine, compatibilità con ambienti mission-critical e apertura verso le nuove architetture emergenti.

Il risultato è una distribuzione che si conferma tra le più affidabili nel panorama open source, supportata da una comunità attiva e da processi di QA rigorosi, pronta per carichi di lavoro cloud-native, containerizzati o legacy, su piattaforme x86, ARM o RISC-V.

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