Nuova tecnica di imaging MIT elimina le distorsioni dell’acqua nelle immagini subacquee

di Maria Silvano
0 commenti 2 minuti di lettura

Il MIT ha sviluppato una nuova tecnica di imaging capace di rimuovere le distorsioni causate dall’acqua nelle immagini subacquee, rivoluzionando la fotografia e la visione computerizzata in ambienti marini. Questo sistema sfrutta algoritmi avanzati di ricostruzione e correzione che separano la luce riflessa dagli oggetti da quella diffusa e deviata dalle particelle d’acqua, permettendo di ottenere immagini nitide e fedeli anche in condizioni di torbidità o profondità elevate. Il risultato è una rappresentazione realistica dei soggetti sommersi, senza i tipici artefatti dovuti a scattering, rifrazione e color shift.

Principi di funzionamento: separazione della luce e ricostruzione dell’immagine reale

image 418
Nuova tecnica di imaging MIT elimina le distorsioni dell’acqua nelle immagini subacquee 7

La tecnica sviluppata dai ricercatori del MIT si basa sull’analisi della propagazione della luce attraverso mezzi opachi e variabili come l’acqua. Attraverso una combinazione di imaging computazionale e modelli fisici, il sistema riesce a distinguere la componente di luce che proviene direttamente dagli oggetti rispetto a quella che viene dispersa o deviata. Questo approccio consente di ricostruire in post-processing un’immagine che rappresenta fedelmente la scena reale, eliminando nebbia, riflessi e sfocature introdotte dall’ambiente acquatico.

Applicazioni avanzate: robotica subacquea, archeologia marina e monitoraggio ambientale

La nuova tecnologia di imaging ha impatti immediati in settori come la robotica subacquea, dove la capacità di visione accurata è fondamentale per operazioni di ispezione, manutenzione e recupero. Anche l’archeologia marina può beneficiare di immagini ad alta fedeltà per la documentazione di reperti e siti sommersi. Nel monitoraggio ambientale, la possibilità di analizzare la flora e la fauna senza distorsioni consente studi più precisi su biodiversità e cambiamenti climatici negli ecosistemi acquatici.

L’approccio MIT supera i limiti delle tecniche tradizionali di imaging subacqueo, eliminando la necessità di costosi hardware specializzati e consentendo una maggiore accessibilità a immagini di qualità superiore. L’integrazione di algoritmi di ricostruzione ottica e modelli fisici di propagazione della luce rappresenta una svolta per le scienze marine e la computer vision.

Articoli correlati

MatriceDigitale.it – Copyright © 2024, Livio Varriale – Registrazione Tribunale di Napoli n° 60 del 18/11/2021. – P.IVA IT10498911212 Privacy Policy e Cookies