Un team di ricercatori della New York University ha annunciato una svolta nell’analisi dei geni regolatori grazie all’applicazione di una piattaforma di intelligenza artificiale (AI) chiamata NEU. La scoperta, resa possibile da algoritmi di machine learning avanzati, apre nuove prospettive nella comprensione dei regoloni genici, grandi insiemi di geni coordinati, essenziali per la regolazione delle funzioni cellulari complesse. Questo lavoro permette di decifrare i network genetici che determinano lo sviluppo, l’adattamento e le risposte delle cellule sia in condizioni normali che patologiche, accelerando lo studio di malattie rare, tumori e disordini genetici.
Come NEU AI rivoluziona lo studio dei regoloni genici

La piattaforma NEU AI sfrutta modelli predittivi basati su reti neurali profonde per esaminare vaste quantità di dati genomici e trascrittomici, identificando pattern nascosti e correlazioni tra geni che sfuggirebbero agli approcci classici di bioinformatica. L’algoritmo ha analizzato decine di migliaia di profili di espressione genica, individuando regoloni – gruppi di geni che vengono attivati o repressi simultaneamente, guidati da fattori di trascrizione comuni e segnali molecolari. La precisione della piattaforma è stata confermata dal confronto con dati sperimentali già noti e dalla validazione su modelli cellulari differenti.
L’uso di AI consente di andare oltre le semplici correlazioni lineari, mappando interazioni complesse e multilivello tra DNA, RNA, proteine e ambienti extracellulari. Questo approccio permette di ipotizzare nuove strategie terapeutiche e diagnosi molecolari avanzate, sfruttando le informazioni ricavate su larga scala per personalizzare le terapie geniche e lo sviluppo di farmaci mirati.
Implicazioni cliniche e prospettive future
La scoperta dei nuovi regoloni tramite AI NEU ha il potenziale di trasformare la medicina di precisione. La conoscenza dettagliata delle reti geniche può aiutare a identificare biomarcatori diagnostici e predittivi, definire i bersagli per terapie innovative e comprendere i meccanismi di resistenza ai trattamenti attuali. In particolare, il metodo consente di svelare regolazioni geniche anomale in cellule tumorali, malattie rare e patologie autoimmuni, facilitando l’identificazione di nuove vulnerabilità terapeutiche.

In prospettiva, l’applicazione di AI in genomica accelererà l’analisi dei big data biologici, consentendo progressi più rapidi nello sviluppo di terapie personalizzate e nell’interpretazione dei dati clinici complessi, con vantaggi concreti per ricerca traslazionale e biotecnologie.
L’uso di intelligenza artificiale NEU nello studio dei regoloni genici segna un salto di paradigma nella genomica computazionale, offrendo nuove soluzioni per decifrare la complessità dei network cellulari, ottimizzare la medicina di precisione e sviluppare nuove strategie terapeutiche.