Google ha ammesso ufficialmente di aver utilizzato i video di YouTube per l’addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale, accendendo un vivace dibattito su privacy, diritto d’autore e pratiche trasparenti nell’uso dei contenuti pubblicati dagli utenti. Parallelamente, Discord ha rilasciato una guida dettagliata e aggiornata su come impostare e gestire in modo professionale i ruoli per membri, moderatori e amministratori nei server della piattaforma, rafforzando le buone pratiche di moderazione e sicurezza nelle community digitali.
Google e il training AI: implicazioni legali ed etiche
Secondo le dichiarazioni riportate da GizChina, Google ha confermato che video pubblici su YouTube sono stati inclusi nei dataset utilizzati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, compresi quelli destinati al riconoscimento immagini, generazione testo e traduzione automatica. La notizia ha sollevato interrogativi tra creator, associazioni di categoria e utenti, soprattutto rispetto al rispetto del copyright, al consenso degli autori e all’uso di dati personali. Google sostiene di operare entro i limiti previsti dai termini di servizio di YouTube, ma promette una maggiore trasparenza sulle modalità di raccolta dati e sull’eventuale opt-out dei creator in futuro. Il dibattito coinvolge anche la regolamentazione internazionale sulle AI, evidenziando la necessità di aggiornare regole e consensi nell’era dei big data e del deep learning.
Discord: gestione avanzata dei ruoli per server community

Discord ha pubblicato una guida aggiornata per la gestione dei ruoli nei server, uno strumento fondamentale per la sicurezza e l’organizzazione delle community online. Il documento fornisce un’analisi approfondita delle best practice nella creazione di ruoli gerarchici per membri, moderatori e amministratori, illustrando come assegnare permessi specifici, automatizzare i flussi di onboarding e mantenere un ambiente collaborativo e sicuro.

La guida copre anche aspetti delicati come la moderazione automatizzata, la protezione contro i raid, la gestione dei permessi personalizzati e l’utilizzo di bot di terze parti. L’approccio proposto da Discord mira a supportare la crescita di server strutturati, riducendo i rischi di abusi e facilitando la gestione di grandi comunità tematiche, gaming o professionali.

La conferma di Google sull’uso dei video YouTube nei dataset AI riaccende la discussione globale sulla proprietà dei dati e sulle responsabilità delle piattaforme tech, mentre Discord continua a rafforzare strumenti e risorse per la moderazione avanzata delle community digitali. In entrambi i casi, trasparenza, policy chiare e controllo degli utenti restano al centro della nuova governance digitale.