Trump–Zelensky su X: volume, sentiment e influencer

di Livio Varriale
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L’analisi OSINT esclusiva di Matrice Digitale sull’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ha osservato la conversazione su X nel periodo compreso tra le 20:30 del 18 agosto 2025 e le 11:00 del 19 agosto 2025, attribuendo l’evento a Washington in base alle menzioni presenti nei post. Il corpus aggregato mostra 32.640 tweet e un engagement fuori scala, con 6.176.429 like, 1.046.987 retweet, 88.915 citazioni e 538.684 commenti, evidenziando un interesse globale che intreccia diplomazia USA–Ucraina, percezione del processo di pace successivo all’Alaska e confronto con la figura di Vladimir Putin. La lettura dei top 20 tweet rivela un tono prevalentemente pro-Trump, mentre la scomposizione per lingua e per politico sposta l’equilibrio verso un negativo prevalente nei volumi complessivi. L’analisi integra i dati su volume, engagement, top tweet, influencer, hashtag, sentiment per lingua e sentiment per politico, convertendoli in una mappa coerente utile per comunicazione strategica, fact-checking e policy analysis. I grafici richiamati nel testo sono stati generati a supporto editoriale e possono essere inseriti in un articolo.

Metodologia e perimetro temporale

Il perimetro temporale della raccolta dati, fissato tra le 20:30 del 18 agosto e le 11:00 del 19 agosto 2025, consente di coprire l’intero ciclo di breaking, amplificazione e consolidamento narrativo. L’attribuzione geografica a Washington deriva dalle menzioni contestuali nei post e nella grafica dei top tweet connessi al vertice, coerente con la visita ufficiale di Zelensky. La classificazione del sentiment si basa su due livelli distinti e complementari: da un lato la lettura manuale dei top 20 tweet per cogliere il tono del contenuto più virale, dall’altro l’elaborazione dei dataset CSV per lo scenario “Solo Trump” e “Solo Zelensky”, oltre al sentiment per politico. Questo doppio approccio mette in luce una dinamica ricorrente: i post ad altissimo engagement tendono a una narrazione positiva e celebrativa, mentre la massa dei commenti, soprattutto nelle lingue a più alto traffico, esprime una critica più marcata.

Volume e engagement complessivo

Il dataset aggregato registra 32.640 tweet. Il sottoinsieme “Solo Trump” conta 16.728 post, “Solo Zelensky8.310, mentre le menzioni a Putin raggiungono 5.969 unità; gli interventi che accoppiano Trump e Zelensky sono 7.514, indice di una sovrapposizione narrativa robusta sul bilaterale. L’engagement medio – pari a circa 189 like per tweet – è sostenuto da una concentrazione di like e retweet sui contenuti pro-Trump, che dominano la vetta del ranking, e da un volume elevato di reply nelle discussioni più controverse. La somma dei segnali di interazione (like, condivisioni, citazioni, commenti) disegna una polarizzazione ad alta energia, con cluster in cui elogio e critica coesistono ma si distribuiscono in modo asimmetrico tra contenuti virali e rumore di fondo del dibattito. Il quadro conferma che pace, cessate il fuoco e ruolo degli alleati europei costituiscono i cardini semantici della conversazione.

Top tweet e temi dominanti

La lettura dei 20 post con top like restituisce un ambiente discorsivo centrato sulla figura di Trump come facilitatore della pace. I format prevalenti alternano elogio diretto, umorismo a sfondo politico e commenti diplomatici che enfatizzano cooperazione e gradualità dei progressi. Riferimenti a Giorgia Meloni, Alexander Stubb e Mark Rutte emergono come segnali del coinvolgimento europeo; le punte critiche si legano a Gavin Newsom e Garry Kasparov, che introducono elementi di contro-narrazione su bias mediatico e processi democratici. La narrazione pro-Trump predomina in cima, confermando che virality e tono positivo si rafforzano a vicenda quando il messaggio è chiaro, attribuibile e aspirazionale (pace, ordine, leadership personale). Di seguito, la sintesi strutturata in tabella dei top 20, utile per il confronto editoriale.

#AccountFavoriteTemaSentiment
1MAGA Voice92.413Elogio a Trump per progressi di pacePositivo
2Eric Daugherty78.277Meloni scettica su ceasefire; spinta a pace pienaPositivo
3Jake Broe76.730Zelensky ringrazia Melania; tono mite di TrumpPositivo
4Clandestine69.212Curiosità su pittura e sicurezzaNeutro
5Sec. of Defense Pete Hegseth65.258Sfida fitness ispirata a TrumpPositivo
6Mike Crispi61.120Foto “migliore del 2025” con leaderPositivo
7Nick Sortor56.830Battuta su 2028 in stile ZelenskyPositivo
8Pete Hegseth49.403Trump unico peacemakerPositivo
9TheTexasOne49.044Contrasto con Newsom su ordine urbanoPositivo
10Gavin Newsom40.212Critica su soppressione del votoNegativo
11Aaron Rupar34.242Scambio umoristico su abitoNeutro
12johnny maga32.697Trump vuole fine della guerraPositivo
13Garry Kasparov32.238Critica Fox per bias pro-PutinNegativo
14Eric Daugherty32.113Rutte ringrazia per sblocco con PutinPositivo
15Eric Daugherty31.036Stubb: più progressi in 2 settimanePositivo
16Volodymyr Zelenskyy26.348Ringraziamenti diplomatici per pace/sicurezzaNeutro
17Nick Sortor26.237Sicurezza a DC sotto TrumpPositivo
18New York Post24.657Hot mic post-meetingNeutro
19Fox News24.107Meloni: “Qualcosa è cambiato grazie a te”Positivo
20AG Andrew Bailey22.832Annuncio su ruolo FBINeutro

Influencer e reti di amplificazione

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La distribuzione dell’impatto cumulativo evidenzia il primato di Donald J. Trump, seguito da Governor Newsom Press Office, Eric Daugherty e Gavin Newsom. La coda lunga dei broadcaster e degli attivisti digitali pro-Trump – da MAGA Voice a Nick Sortor, fino a Dan Scavino e Charlie Kirk – abilita il riuso rapido di frame retorici, accelerando la virality. La presenza di soggetti istituzionali (The White House, Volodymyr Zelenskyy) e internazionali (Narendra Modi) allarga l’audience e legittima la conversazione. La tabella che segue, derivata dal conteggio favorite_count, consente una lettura comparativa stabile.

Hashtag e aree semantiche

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Gli hashtag mappano la tassonomia del discorso: al centro #trump e #zelensky, quindi #ukraine, #putin, #nato, con varianti multilingue (#ucraina, #ucrania, #zelenskyy, traslitterazioni greche e francesi). Le chiavi #diplomacy e #peacetalks ancorano l’asse tematico alla ricomposizione del conflitto, mentre #breaking e #breakingnews scandiscono il ritmo della copertura. La presenza di #alaska, #trumpputinsummit e del lemma #washington collega l’incontro alla sequenza precedente del confronto con Putin. La tabella dei 50 hashtag principali permette di visualizzare la gerarchia di salienza.

Sentiment complessivo e confronto con top tweet

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Il sentiment estratto dai top 20 è prevalentemente positivo (70% POS, 20% NEU, 10% NEG), coerente con la dinamica per cui i contenuti celebrativi e identitari performano meglio in like e share. Tuttavia, la base estesa dei dati racconta altro: per lo scenario “Solo Trump” su 26.796 commenti il NEG raggiunge il 48% (POS 30%, NEU 22%), mentre per “Solo Zelensky” su 12.157 commenti il NEG tocca il 47% (POS 29%, NEU 24%). La divergenza tra top virali e massa conversazionale indica che le narrazioni pro-Trump dominano l’alta visibilità, ma il rumore critico persiste nel flusso ordinario, con forte incidenza in inglese e in alcune lingue occidentali.

Sentiment per lingua: pattern geografici

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Il NEGativo più alto si concentra nelle lingue a maggior volume, in particolare inglese, dove il 51–52% supera stabilmente le altre classi. In tedesco e italiano lo scenario “Solo Trump” mostra POS relativamente più alti (rispettivamente 42% e 31%), mentre lo scenario “Solo Zelensky” risulta più bilanciato.

sentiment lingua zelensky
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In alcune lingue dell’Europa orientale lo scenario “Solo Trump” si discosta con POS elevati (rumeno 64%, ungherese 54%), che suggeriscono una ricezione più favorevole del frame “peacemaker”. Turco e portoghese restano invece critici in entrambi gli scenari, con NEG tra 53% e 63%. La vista per lingua, sintetizzata nelle tabelle, offre un profilo geografico utile per targeting e monitoraggio.

Sentiment per politico: dinamiche di percezione

sentiment per politico
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La scomposizione per attore politico mostra un negativo strutturale su Vladimir Putin (63% NEG su 4.669 tweet), coerente con il contesto bellico e con la narrativa occidentale prevalente nel dataset. Mark Rutte presenta un negativo elevato (59%), seguito da Emmanuel Macron (44%) e Keir Starmer (46%), riflesso di critiche sulla gestione del cessate il fuoco e dell’allineamento strategico. Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen risultano più bilanciate, con quote positive rispettivamente del 38% e 46%, legate ai passaggi diplomatici di ringraziamento e riconoscimento. Di seguito la tabella riassuntiva, utile per confrontare volumi e percentuali.

Analisi dell’autore

L’incontro tra Trump e Zelensky genera un doppio segnale: in alto, un racconto positivo che premia la leadership e i progressi di pace; alla base, un negativo maggioritario alimentato da lingue ad alto traffico e da linee di frizione sulla gestione del conflitto e dei processi democratici. La governance di queste due dimensioni, sostenuta da monitoraggio continuo, localizzazione linguistica e asset editoriali mirati, determina l’equilibrio tra percezione e realtà misurabile nel flusso social. La forte salienza di #ukraine, #putin, #nato e dei lemmi geografici impone strategie di geo-targeting e linguistic tailoring, con priorità a inglese, spagnolo e portoghese per la mitigazione del negativo, e investimenti in Est Europa per valorizzare il positivo già esistente. Nel perimetro istituzionale, i segnali su Meloni e von der Leyen consigliano un uso proattivo delle dichiarazioni di ringraziamento e dei punti di avanzamento del processo di pace, che risultano particolarmente appetibili per la parte alta della distribuzione virale.

Note dell’autore

L’assenza di una analisi integrale per i top tweet impone una stima manuale del sentiment sul campione top 20, suscettibile a bias di selezione verso contenuti più virali e positivi, ma viene compensata dall’analisi del sentiment complessivo di tutti i tweet. Le tabelle per lingua e politico riportano percentuali arrotondate, pertanto scarti minimi sono fisiologici. La localizzazione a Washington deriva da inferenza testuale e non da geotag ufficiale; la collocazione temporale è rigorosa e copre il picco e la coda della conversazione. L’aggregazione di like, retweet, citazioni e commenti segue lo schema standard dell’engagement e consente un confronto robusto tra scenari.

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