L’Agcom adotta il primo provvedimento ufficiale di diffida ai sensi del Regolamento (UE) 2019/1150, noto come Regolamento P2B, nei confronti di Refurbed Marketplace GmbH, piattaforma di intermediazione online attiva sul mercato italiano. La decisione arriva con la delibera n. 263/25/CONS approvata il 6 novembre 2025, dopo un’istruttoria che mette in luce carenze strutturali nella trasparenza, nella gestione dei termini contrattuali, nell’accesso ai dati generati dagli utenti e nel funzionamento del sistema interno di reclami e mediazione. L’intervento dell’Autorità conferma il ruolo centrale dell’Agcom nella vigilanza sulle piattaforme digitali e rappresenta il primo caso italiano di applicazione concreta del quadro normativo europeo in materia di equità nei rapporti tra piattaforme e imprese. La diffida impone a Refurbed un adeguamento completo entro i termini stabiliti, mentre l’Agcom si riserva verifiche successive per accertare il rispetto degli obblighi. Questo provvedimento introduce un precedente rilevante per il mercato digitale italiano, rafforzando sia la tutela delle imprese che utilizzano servizi di intermediazione sia le garanzie indirette per gli utenti finali. Le criticità evidenziate testimoniano l’importanza di un controllo costante sul rispetto della normativa P2B, nata per garantire correttezza, non discriminazione e trasparenza nelle relazioni tra piattaforme e business users.
Cosa leggere
La violazione del Regolamento P2B
L’Agcom identifica violazioni specifiche del Regolamento (UE) 2019/1150 da parte di Refurbed Marketplace GmbH, che opera come piattaforma di intermediazione online nel mercato italiano. L’istruttoria rivela problemi nelle condizioni generali di utilizzo, che non rispettano gli obblighi europei in termini di completezza, accessibilità e chiarezza. Le maggiori criticità riguardano la trasparenza dei criteri di posizionamento, poiché Refurbed non fornisce informazioni chiare su come i fattori algoritmici influenzino la visibilità dei prodotti. Gli utenti business incontrano ostacoli nel reperire dettagli sul modo in cui i dati generati tramite l’uso della piattaforma incidano sul ranking, contravvenendo agli obblighi di accesso equo previsti dal regolamento. La piattaforma presenta inoltre carenze nel sistema interno di gestione dei reclami, caratterizzato da procedure incomplete, tempi non definiti e strumenti di mediazione poco trasparenti. Queste lacune interferiscono con il principio di equità tra piattaforme digitali e imprese e rappresentano un punto fondamentale dell’istruttoria. L’Agcom, nel verificare la documentazione fornita, accerta che Refurbed non ha implementato un meccanismo efficace e chiaro per la risoluzione delle dispute, un requisito essenziale nel regime P2B. L’Autorità segnala anche criticità nella comunicazione delle modifiche contrattuali e nella mancanza di dettagli sulle politiche di sospensione o limitazione dei servizi, elementi che incidono in modo rilevante sull’operatività delle imprese presenti in piattaforma. La diffida impone un adeguamento rapido e completo, con l’Agcom pronta a intervenire ulteriormente qualora la società non rispetti gli obblighi indicati. Questo provvedimento crea un precedente significativo poiché rappresenta il primo caso italiano di diffida P2B, creando un punto di riferimento per la vigilanza futura sulle piattaforme digitali.
L’istruttoria condotta da Agcom
L’istruttoria su Refurbed Marketplace GmbH si sviluppa in più mesi e include un’analisi approfondita delle condizioni generali di utilizzo, dei documenti forniti dalla società e delle modalità operative applicate in Italia. Il Consiglio dell’Agcom approva il provvedimento il 6 novembre 2025, completando un’indagine che evidenzia gravi omissioni informative e un’applicazione non uniforme del Regolamento P2B. L’attività istruttoria si concentra innanzitutto sulla trasparenza dei criteri di posizionamento, tema centrale della normativa. La piattaforma non comunica in modo chiaro i fattori che influenzano il ranking, privando gli utenti business delle informazioni necessarie per comprendere come il sistema algoritmico incida sulla visibilità dei prodotti. Questa mancanza costituisce una violazione diretta del regolamento europeo. L’Agcom analizza poi la questione dell’accesso ai dati generati dagli utenti, ambito in cui Refurbed mostra limitazioni significative: le imprese non possono ottenere una visione completa dei dati necessari per migliorare performance e strategie commerciali. La normativa richiede invece un accesso equo e non discriminatorio alle informazioni, con un livello di trasparenza che la piattaforma non ha garantito. Il terzo fronte dell’istruttoria riguarda il sistema interno di reclami e mediazione, considerato inefficiente e privo di procedure adeguate. Le lacune nella gestione delle contestazioni rendono difficile per gli utenti risolvere dispute in modo corretto e in tempi congrui. L’Agcom valuta negativamente anche l’assenza di un canale trasparente per comunicare le modifiche contrattuali. Questa indagine dimostra il ruolo attivo dell’Agcom nella verifica della conformità delle piattaforme operanti in Italia e rappresenta un modello di applicazione concreta del Regolamento P2B, con un impatto destinato a riflettersi su tutto il settore.
Il ruolo di Agcom nella vigilanza P2B
L’Agcom esercita un ruolo centrale nella vigilanza sul Regolamento (UE) 2019/1150 in Italia, con competenze che comprendono indagini, verifiche documentali, provvedimenti correttivi e attività informative rivolte alle imprese. La normativa nazionale attribuisce all’Autorità il compito di garantire che i prestatori di servizi di intermediazione online rispettino principi di trasparenza, correttezza, non discriminazione e accesso equo ai dati generati dagli utenti. La diffida nei confronti di Refurbed rappresenta un caso pilota che rafforza la capacità dell’Agcom di intervenire contro pratiche non conformi e promuovere un mercato digitale più equilibrato. L’Autorità vigila sulla completezza delle informative relative ai criteri di posizionamento, sui meccanismi per la risoluzione dei reclami, sulle modalità con cui le piattaforme comunicano le modifiche contrattuali e su eventuali pratiche discriminatorie. L’Agcom non si limita a emettere provvedimenti ma svolge un ruolo più ampio di coordinamento con le istituzioni europee, contribuendo a un’applicazione uniforme del Regolamento P2B in tutta l’Unione. La trasparenza degli interventi e la pubblicazione delle delibere rafforzano la consapevolezza nel settore digitale, favorendo l’adeguamento volontario delle piattaforme prima di incorrere in azioni più severe.
Impatto del provvedimento su Refurbed
La diffida imposta dall’Agcom obbliga Refurbed Marketplace GmbH a un intervento immediato su più fronti. La società deve rivedere integralmente le condizioni generali di utilizzo, fornire informative complete sui criteri di posizionamento, migliorare l’accesso ai dati generati dagli utenti e ristrutturare il proprio sistema interno di reclami rendendolo più efficace e trasparente. L’impatto è duplice: da un lato Refurbed evita conseguenze più gravi attraverso un adeguamento tempestivo, dall’altro l’intervento dell’Agcom innalza gli standard operativi della piattaforma, rafforzando la tutela delle imprese che ne utilizzano i servizi. Le modifiche richieste migliorano la qualità delle relazioni commerciali e favoriscono una maggiore equità tra gli utenti business, con benefici indiretti per i consumatori. Questo provvedimento assume valore esemplare per il settore: rappresenta un segnale chiaro alle altre piattaforme digitali operanti in Italia, che dovranno garantire una piena conformità al regolamento per evitare analoghi interventi. Refurbed, adeguandosi, potrà recuperare fiducia e reputazione, mentre l’azione dell’Agcom contribuisce a un mercato digitale più trasparente e competitivo.
Importanza del Regolamento P2B in UE
Il Regolamento (UE) 2019/1150 rappresenta un pilastro della strategia europea per garantire trasparenza, equità e accesso ai dati nelle relazioni tra piattaforme digitali e imprese. La normativa impone obblighi chiari sui criteri di posizionamento, sulla comunicazione delle modifiche contrattuali, sui sistemi di reclamo e mediazione e sull’accesso ai dati generati dai business users. L’obiettivo è creare un ecosistema digitale in cui le piattaforme non esercitino un potere sproporzionato, tutelando sia la concorrenza sia la capacità delle imprese di operare con condizioni chiare e prevedibili. Il Regolamento P2B trova attuazione in Italia attraverso l’Agcom, che vigila sul rispetto delle norme e interviene in caso di violazioni, come nel caso Refurbed. La normativa contribuisce a costruire un mercato digitale più equilibrato, rafforza la fiducia nelle piattaforme e garantisce che gli utenti finali beneficino indirettamente di un contesto competitivo più sano. L’evoluzione del quadro digitale europeo richiederà ulteriori adattamenti, ma il Regolamento P2B resta un punto di riferimento per garantire trasparenza e correttezza nelle dinamiche tra piattaforme e imprese.