Stablecoin euro raddoppiano dopo MiCA e Ethereum accelera nel mercato europeo

di Redazione
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Le stablecoin denominate in euro entrano in una fase di crescita senza precedenti nel 2025, con un raddoppio del market cap che riflette un cambiamento strutturale nel rapporto tra regolamentazione europea, finanza tradizionale e asset digitali. L’attuazione del regolamento MiCA nel 2024 introduce per la prima volta un quadro normativo chiaro e armonizzato, e gli effetti si manifestano in modo evidente nella domanda di asset digitali ancorati all’euro. Mentre la crescita delle stablecoin consolida la posizione dell’Europa nel panorama crypto globale, Ethereum registra 127,3 milioni di euro di inflows netti in sole 24 ore, dimostrando una rinnovata fiducia istituzionale nella piattaforma. A completare il quadro, il gruppo bancario francese BPCE porta l’acquisto di Bitcoin direttamente nelle app bancarie, inaugurando una nuova fase di integrazione tra banche europee e criptoeconomia. Anche due storiche monete Casascius, rimaste inattive per tredici anni, tornano a muoversi on-chain, riaccendendo l’interesse per i primi artefatti fisici dell’ecosistema Bitcoin.

Crescita delle stablecoin euro dopo MiCA

La regolamentazione europea rappresenta un punto di svolta. Con MiCA l’UE introduce un sistema che riduce l’incertezza, impone obblighi di trasparenza, rafforza le tutele dei consumatori e definisce criteri uniformi per gli emittenti. Questo cambiamento accende la domanda per le stablecoin euro, che diventano strumenti sempre più utilizzati non solo dagli utenti retail, ma anche da operatori istituzionali attratti da un quadro regolamentare stabile. Le stablecoin EURS, EURC ed EURCV emergono come protagoniste di questa espansione. EURS vede una accelerazione significativa nei trasferimenti, confermando la sua utilità nei pagamenti cross-border. EURC, emessa da Circle, beneficia di un forte incremento dell’attività transazionale, supportata da un numero crescente di exchange europei che dopo MiCA intensificano l’integrazione.

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Anche EURCV amplia la propria adozione, contribuendo alla diversificazione dell’offerta di valute ancorate all’euro. Il mercato interpreta questa evoluzione come una inversione dei trend negativi registrati negli anni precedenti, quando l’incertezza normativa frenava l’ingresso di capitali. Ora invece sviluppatori, banche e piattaforme DeFi incorporano le stablecoin euro in protocolli finanziari on-chain, sistemi di pagamento, soluzioni di tokenizzazione e strumenti di gestione della liquidità. La combinazione tra riserva in euro, supervisione regolamentata e standard MiCA crea un ecosistema competitivo che riduce i rischi di cambio e migliora la stabilità operativa. La regolamentazione impone agli emittenti report periodici sulle riserve, controlli contabili e requisiti di disclosure, migliorando trasparenza e fiducia. Gli auditor verificano la solidità dei backing, mentre gli utenti possono monitorare in modo diretto la stabilità degli asset. Questo livello di supervisione eleva le stablecoin euro a strumenti utili non solo per la DeFi, ma anche per applicazioni bancarie tradizionali.

Ethereum guida gli afflussi istituzionali

L’interesse per Ethereum cresce parallelamente. Con 127,3 milioni di euro di inflows netti in 24 ore, la piattaforma si conferma al centro della trasformazione finanziaria digitale. L’aumento degli investimenti istituzionali riflette la percezione di Ethereum come infrastruttura fondamentale per la tokenizzazione di asset reali, la creazione di applicazioni decentralizzate e l’utilizzo su larga scala di funzionalità avanzate per la finanza on-chain. L’aggiornamento Fusaka introduce il sistema PeerDAS, che migliora scalabilità, prestazioni di rete e efficienza delle transazioni, riducendo costi e congestionamento. Questi progressi rafforzano la competitività di Ethereum rispetto ad altre blockchain e attirano investitori che cercano solidità tecnologica e prospettive di crescita duratura.

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Gli ETF basati su Ethereum evidenziano accumulazioni costanti, mentre aziende e istituzioni sperimentano l’uso della rete per la gestione di asset, pagamenti e infrastrutture decentralizzate. La rete mantiene una posizione dominante nella DeFi grazie alla vasta liquidità on-chain, ai protocolli avanzati e all’adozione dei layer-2, che rendono l’esperienza d’uso più fluida ed economica. La narrativa attorno a Ethereum è rafforzata dall’espansione in settori come NFT, gaming on-chain, applicazioni enterprise e AI decentralizzata, alimentando un ciclo di interesse che si riflette nei flussi di capitale.

Bitcoin dormiente riattivato con due monete Casascius

Nel dicembre 2025 due rare monete Casascius, contenenti ciascuna circa 1811,25 euro in Bitcoin, tornano attive dopo tredici anni di inattività. L’evento è osservato con attenzione dalla community crypto: queste monete fisiche, create agli albori di Bitcoin, incorporano una chiave privata sigillata da un ologramma tamper-evident, e il loro movimento rappresenta un frammento di storia che torna a vivere on-chain. Questi asset sono considerati oggetti da collezione di alto valore, sia per rarità sia per importanza simbolica. La loro riattivazione conferma la persistenza della supply dormiente di Bitcoin e fornisce materiale di studio per analisti che monitorano wallet antichi, dinamiche di conservazione e movimenti di lungo periodo. La reazione della community mostra quanto gli artefatti fisici del periodo pionieristico continuino a suscitare interesse e fascino.

BPCE introduce l’acquisto di Bitcoin nelle app bancarie francesi

Il gruppo bancario francese BPCE, secondo per dimensioni nel Paese, inaugura dal 8 dicembre 2025 la possibilità di acquistare Bitcoin, Ether, Solana e USDC direttamente dalle app bancarie. Il servizio parte con quattro banche regionali e punta a raggiungere 2 milioni di clienti nella fase iniziale, per poi estendersi a tutte le 29 entità del gruppo nel 2026. La gestione tecnica delle operazioni è affidata a Hexarq, sussidiaria crypto del gruppo, che dispone di licenza PSAN e si occupa di sicurezza, compliance e monitoraggio dei conti digitali. Il servizio prevede un abbonamento mensile di 2,99 euro e fee di trading pari all’1,5%, integrando così funzioni crypto in un contesto bancario convenzionale senza richiedere piattaforme esterne. Il lancio rappresenta un passo decisivo verso l’adozione mainstream delle criptovalute in Francia, sostenuto da MiCA e dal crescente interesse istituzionale per l’asset class. BPCE unisce banking tradizionale e infrastrutture digitali, rafforzando la propria competitività nel fintech e offrendo ai clienti un accesso regolamentato e immediato agli asset digitali.