Una rete di cheating accademico ha generato 25 milioni di dollari attraverso annunci Google mascherati da servizi di “tutoring AI”. Il sistema promette supporto educativo, ma in realtà vende saggi completi via SMS, con tariffe che arrivano a 141 dollari per tre pagine. Il modello di business sfrutta la domanda crescente di scorciatoie accademiche, combinando automazione, outsourcing e una rete di società frammentate. Siti come thenerdify.com e geekly-hub.com operano tramite shell company registrate a Cipro, Malta e Hong Kong. Pur dichiarando di offrire soltanto guida allo studio, consegnano lavori finiti violando le policy accademiche e pubblicitarie. La loro struttura ibrida, basata su rebrand continui e domini paralleli, permette alla rete di restare operativa nonostante i controlli di Google.
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Gli operatori dietro la cortina
Dietro l’infrastruttura emerge la figura di Alexey Pokatilo, imprenditore di origini ucraine residente a Londra dal 2015. Pokatilo ha fondato Livingston Research nel 2009, costruendo una catena di produzione basata su scrittori low-cost in Kenya, Filippine e Russia. La strategia sfrutta manodopera flessibile e costi ridotti per massimizzare la resa della rete di essay mills.

Il partner Filip Perkon, di nazionalità svedese ma basato anch’egli a Londra, ha un passato che intreccia affari, soft power russo e lobbying. Ha co-fondato club diplomatici russi nel Regno Unito coinvolti nella diffusione di propaganda kremlina durante la Brexit, mostrando un profilo che unisce attività culturali, connessioni politiche e imprenditoria opaca.

La rete elude le policy Google creando nuove entità come OK Marketing LTD e Two Sigma Solutions LTD, mantenendo un flusso costante di operazioni anche dopo lo shutdown di società britanniche come Proglobal Solutions LTD a gennaio 2025. Il nuovo pivot, Litero.Ai, ha ottenuto 800.000 dollari da fondi di venture capital russi nel luglio 2025, segnando una migrazione verso piattaforme AI destinate a mascherare ulteriormente la natura fraudolenta dei servizi.
Il legame con Synergy University: diplomi e droni

Nel cuore dell’inchiesta emerge Synergy University, la più grande università privata russa, con oltre 35.000 studenti. L’istituzione è guidata da Vadim Lobov, figura interna al Cremlino, noto per avere nel proprio ufficio un ritratto di Vladimir Putin in bella vista. Le connessioni tra il mondo accademico e gli operatori dell’essay mill si rivelano più profonde del previsto.

Perkon ricopre ruoli chiave nelle sussidiarie londinesi di Synergy e ha co-prodotto con l’università la Russian Film Week, strumento culturale utilizzato spesso come vetrina soft power. Questi intrecci indicano una rete fluida tra business educativo, produzione culturale e canali di influenza russa nel mondo anglosassone.
Truffe agli studenti e tech militare

La stessa università è accusata di attirare studenti africani e asiatici con fee elevate pagate all’ingresso, per poi rifiutare rimborsi quando i visti vengono respinti. Ogni studente può perdere migliaia di dollari, trasformando Synergy in un centro di profitto non soltanto accademico, ma anche burocratico. Parallelamente, la sussidiaria synergy.bot sviluppa droni da combattimento destinati a bypassare sanzioni internazionali nella guerra in Ucraina. Il coinvolgimento di un’istituzione universitaria nella produzione di tecnologia bellica solleva dubbi profondi sulla natura duale delle sue attività. Nel frattempo, Lobov ha partecipato a delegazioni in India al seguito dell’entourage presidenziale, con l’obiettivo dichiarato di espandere le sedi Synergy in Asia. In questo ecosistema emergono anche attività parallele: vendita di merchandise patriottico, accuse di visa scam su larga scala e la gestione da parte di Perkon dei negozi Duck World a Miami e nel Regno Unito, sospettati di operazioni di riciclaggio.
Implicazioni: cybercrime e influenza russa
La rete che lega essay mills, propaganda e tecnologia militare russa opera in violazione diretta delle policy Google, sfruttando rebrand continui, società schermo e l’uso di SMS come canale di frode. L’adozione sempre più aggressiva di strumenti di AI generativa consente al gruppo di eludere detection automatizzate e di scalare le operazioni con costi ridotti. Il quadro che si compone mostra un ecosistema dove cheating accademico, influenza geopolitica, evasione delle sanzioni e sviluppo bellico convivono in un’unica struttura fluida e opaca. Ricercatori come NatInfoSec, impegnati a tracciare i legami digitali della rete, operano spesso sotto anonimato per evitare ritorsioni. Una truffa da 25 milioni di dollari che finanzia droni da guerra: Synergy University rappresenta oggi il mix tossico tra frode accademica e tecnologia militare russa. Continuano le richieste di sanzioni su Vadim Lobov e sui dirigenti collegati, mentre crescono i sospetti di riciclaggio internazionale attraverso commerce store e canali bancari. Sul fronte digitale, ci si attende un inasprimento dei controlli da parte di Google sugli annunci collegati a servizi di cheating, ma la rete sta già evolvendo verso sistemi automatizzati basati su AI, rendendo la caccia sempre più complessa. La domanda ora non è più se questi ecosistemi verranno fermati, ma quanto riusciranno a trasformarsi prima che le autorità riescano a disarticolarli.