Una mossa decisa da parte di Google per blindare l’ecosistema mobile più diffuso al mondo. L’azienda ha annunciato una serie di aggiornamenti strutturali per Android e Google Play con un obiettivo chiaro: proteggere miliardi di dispositivi da un panorama di minacce in continua evoluzione, che spazia dai malware sofisticati agli exploit hardware di basso livello. Le novità non riguardano solo l’utente finale, ma introducono strumenti rivoluzionari per gli sviluppatori, semplificando la creazione di app intrinsecamente sicure e la gestione della compliance alle policy. Tra le innovazioni più rilevanti spicca il nuovo flag accessibilityDataSensitive in Android 16, una difesa proattiva contro le applicazioni maligne che abusano delle API di accessibilità per sottrarre password o eseguire azioni non autorizzate.
Parallelamente, Google sta collaborando strettamente con Arm per un’operazione di hardening delle GPU Mali, componenti critici presenti nel 45% dei dispositivi Android globali. Utilizzando policy SELinux avanzate, l’azienda mira a filtrare i comandi IOCTL non necessari in ambiente di produzione, riducendo drasticamente la superficie di attacco disponibile per gli hacker.
Cosa leggere
Play Console: supporto diretto e verifiche preventive
Google ha ridisegnato l’esperienza per gli sviluppatori nel Play Console, introducendo un sistema di supporto policy diretto accessibile dalla sezione Help. Questa novità, attiva dalla prossima settimana, permetterà di risolvere dubbi normativi con una rapidità senza precedenti. La documentazione ufficiale è stata arricchita con sezioni “Key Considerations”, che offrono liste concise di “Do’s & Don’t’s” su temi critici come i permessi e il livello API target. Inoltre, la finestra temporale per appellarsi contro la terminazione di un account è stata estesa a 180 giorni, garantendo agli sviluppatori più tempo per preparare difese adeguate.
Per evitare rigetti frustranti, sono stati introdotti controlli pre-revisione estesi. Il sistema ora verifica automaticamente problemi come dichiarazioni di policy incomplete, crash dell’app, link alla privacy policy mancanti o non validi e incongruenze nel modulo Data Safety. In aggiunta, lo strumento Play Policy Insights è stato integrato direttamente in Android Studio, fornendo suggerimenti in tempo reale durante la fase di codifica, permettendo di correggere le violazioni nel contesto stesso dello sviluppo.
Android 16: barriera contro Tapjacking e Snooping
Con il rilascio di Android 16, Google introduce un meccanismo di difesa in-depth contro una delle tecniche di attacco più insidiose: l’abuso dei servizi di accessibilità. Il nuovo attributo accessibilityDataSensitive permette agli sviluppatori di marcare specifiche viste (come schermate di login, campi di pagamento o dati biometrici) come sensibili. Quando attivo, questo flag impedisce ai servizi di accessibilità non legittimi (che non dichiarano isAccessibilityTool=true) di leggere il contenuto dello schermo o iniettare tocchi simulati.
Questa protezione si integra perfettamente con il metodo setFilterTouchesWhenObscured(true), offrendo una difesa automatica contro il tapjacking. Le viste oscurate da overlay malevoli verranno trattate come dati sensibili, bloccando le interazioni non autorizzate senza richiedere codice complesso aggiuntivo. Partner finanziari come Revolut stanno già sostituendo le loro soluzioni proprietarie con questa API nativa. Inoltre, Google Play Protect bloccherà automaticamente l’installazione di app che richiedono permessi di accessibilità senza una giustificazione valida, eliminando alla radice molti vettori di infezione.
Hardening delle GPU: sigillare le falle hardware
La sicurezza non si ferma al software. Il team Android Security and Privacy ha intrapreso un’ambiziosa campagna di hardening per i driver delle GPU Mali di Arm. L’analisi degli exploit dal 2021 ha rivelato che molte vulnerabilità derivano da corruzione della memoria innescata da input malevoli tramite l’interfaccia UMD-KMD. La soluzione di Google è categorizzare i comandi IOCTL (Input/Output Control) e bloccare l’accesso a quelli deprecati, di debug o di strumentazione nelle build di produzione.
Utilizzando le policy SELinux, Google ha creato macro a livello di piattaforma che permettono di filtrare questi comandi in modo granulare. Gli sviluppatori possono definire liste di IOCTL consentiti in file specifici per dispositivo, applicando restrizioni che rendono irraggiungibili intere classi di vulnerabilità, sia note che ancora da scoprire. Questo approccio riduce drasticamente i rischi di exploitation senza compromettere la compatibilità con le app esistenti, grazie a un rollout iterativo che monitora i log per evitare interruzioni impreviste.
Un ecosistema più resiliente e veloce
L’impatto di queste misure va oltre la semplice patch di sicurezza. L’aggiornamento della Play Integrity API introduce prompt di rimedio e una funzione di device recall in beta, che permette di memorizzare dati limitati sul dispositivo anche dopo un reset di fabbrica, proteggendo l’ecosistema da attori malevoli recidivi. Queste iniziative, nate dal feedback diretto della community, mirano a creare un ambiente in cui l’innovazione può prosperare senza il peso costante delle minacce informatiche. Con il supporto esteso in lingue come indonesiano, giapponese e coreano, Google democratizza l’accesso alla sicurezza, assicurando che gli standard elevati diventino la norma globale per lo sviluppo Android.
“Documentazione ufficiale Android Developers sulla sicurezza delle app”
Cos’è il flag accessibilityDataSensitive in Android 16?
È una nuova funzionalità di sicurezza che permette agli sviluppatori di marcare parti sensibili dell’app (come login o pagamenti). Questo impedisce ai servizi di accessibilità non autorizzati e ai malware di leggere lo schermo o simulare tocchi, proteggendo i dati dell’utente.
Come migliora la sicurezza delle GPU su Android?
Google collabora con Arm per l’hardening delle GPU Mali. Utilizzando le policy SELinux, vengono bloccati i comandi di sistema (IOCTL) non necessari, come quelli di debug, nelle versioni finali di Android. Questo riduce i punti di accesso che gli hacker possono sfruttare per attaccare il dispositivo.
Quali novità ci sono per gli sviluppatori nel Google Play Console?
Google ha introdotto controlli pre-revisione che segnalano errori (come policy mancanti o crash) prima dell’invio dell’app. Inoltre, è disponibile un supporto diretto sulle policy, una finestra di appello estesa a 180 giorni e l’integrazione di Play Policy Insights direttamente in Android Studio.
Cosa cambia con la Play Integrity API?
La Play Integrity API è stata aggiornata per essere più veloce e resiliente. Ora include nuove funzioni come i “remediation prompt” per guidare gli utenti a risolvere problemi di integrità e il “device recall” (in beta) per identificare dispositivi abusivi anche dopo un ripristino dei dati di fabbrica.