Apple: multa AGCM, iOS 26.3 e la roadmap verso iPhone 18 pieghevole

di Redazione
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Apple chiude il 2025 e apre il 2026 muovendosi su più piani contemporaneamente: conformità regolatoria in Europa, aggiornamenti di sistema con iOS 26.3, ottimizzazione della supply chain e preparazione della prossima generazione di iPhone. Nel primo periodo si concentrano tutti gli elementi chiave della fase attuale: la multa da 98,6 milioni di euro inflitta in Italia per la funzione App Tracking Transparency, l’introduzione in iOS 26.3 di nuove aperture all’interoperabilità per accessori di terze parti nell’Unione Europea, l’avvio della produzione trial dell’iPhone 18 e una serie di decisioni che toccano Apple TV, Apple Watch, RAM e dispositivi pieghevoli. Il quadro che emerge è quello di Apple alle prese con un equilibrio sempre più delicato tra privacy, regolazione, innovazione hardware e controllo dell’ecosistema.

La multa italiana da 98,6 milioni di euro su App Tracking Transparency

Il fronte più sensibile è quello regolatorio. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, AGCM, ha inflitto ad Apple una sanzione da 98,6 milioni di euro legata all’implementazione di App Tracking Transparency. La funzione, introdotta con iOS 14.5, richiede alle app un consenso esplicito per il tracciamento pubblicitario, bloccando l’accesso agli identificatori se l’utente sceglie “Chiedi all’app di non tracciarmi”.

Secondo l’AGCM, il problema non risiede nella tutela della privacy in sé, ma nel meccanismo di doppio consenso che, combinando ATT e GDPR, avrebbe imposto un onere sproporzionato agli sviluppatori, alterando la concorrenza nel mercato della pubblicità digitale. L’Autorità ritiene che Apple abbia potuto beneficiare indirettamente di questa asimmetria, pur applicando formalmente le stesse regole anche alle proprie app.

Apple ha annunciato ricorso, ribadendo che App Tracking Transparency rappresenta una tutela fondamentale per gli utenti e non un abuso di posizione dominante. La multa, tuttavia, segna un nuovo passaggio nello scontro strutturale tra Apple e le autorità europee sul confine tra privacy, piattaforme e concorrenza.

iOS 26.3 e le aperture obbligate dal Digital Markets Act

Sul piano software, iOS 26.3 introduce cambiamenti significativi soprattutto per l’Unione Europea, in risposta diretta al Digital Markets Act. Il sistema abilita il pairing di prossimità one-tap per auricolari di terze parti e la ricezione delle notifiche su smartwatch non Apple, con un’esperienza simile a quella finora riservata ad AirPods e Apple Watch.

Il funzionamento resta controllato: le notifiche possono essere inoltrate a un solo wearable alla volta, e l’attivazione su dispositivi terzi disabilita automaticamente Apple Watch. È una apertura tecnica reale, ma progettata per non dissolvere del tutto il perimetro dell’ecosistema Apple. La distribuzione completa è prevista nel 2026, ma l’Europa diventa il primo banco di prova di una interoperabilità imposta per legge, non scelta per strategia.

Tracking dei voli integrato in iOS senza app terze

Tra le funzioni meno discusse ma più concrete per l’utente quotidiano, Apple continua a raffinare i rilevatori dati di sistema. In iOS, numeri di volo riconosciuti in Messaggi, Mail o Spotlight diventano link tappabili che aprono un’anteprima con mappa in tempo reale, orari, ritardi e, in alcuni casi, informazioni sul ritiro bagagli.

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Apple: multa AGCM, iOS 26.3 e la roadmap verso iPhone 18 pieghevole 9

La funzione sfrutta Apple Maps e Spotlight Search, funziona su iPhone, iPad e Mac, e permette di monitorare un volo senza installare applicazioni di terze parti. È un esempio chiaro della strategia Apple: integrare servizi pratici a livello di sistema, riducendo la dipendenza dall’App Store per attività comuni.

Apple TV rinviata al 2026 per l’AI di Siri

Sul fronte hardware domestico, il nuovo Apple TV subisce un rinvio. L’aggiornamento, inizialmente atteso nel 2025, slitta alla primavera 2026. Il motivo non è produttivo, ma software: Apple vuole allineare il dispositivo alla nuova versione di Siri avanzata, basata su modelli linguistici più complessi.

Il nuovo Apple TV dovrebbe adottare il chip A17 Pro, supportare Wi-Fi 7 tramite chip N1 e migliorare sensibilmente le prestazioni in ambito gaming e streaming intelligente. Il design resterebbe invariato, con un possibile prezzo più aggressivo per competere meglio nel mercato dei set-top box. Il ritardo conferma una linea ormai chiara: Apple preferisce posticipare l’hardware piuttosto che lanciare prodotti non allineati alla propria visione AI.

Dipendenza crescente da Samsung per la RAM

La pressione sul mercato delle memorie, trainata dalla domanda di HBM per l’AI, spinge Apple a rafforzare i rapporti con Samsung Electronics per la fornitura di RAM. Samsung arriva a coprire fino al 60-70% della LPDDR destinata agli iPhone, mentre concorrenti come SK Hynix e Micron concentrano la produzione su data center e acceleratori AI.

L’aumento dei prezzi è significativo: un modulo LPDDR5X da 12 GB passa da circa 27 a oltre 60 euro. Apple risponde con accordi di fornitura pluriennali, privilegiando stabilità e prevedibilità rispetto alla diversificazione estrema. È una scelta che riduce il rischio di shortage, ma aumenta la dipendenza da un singolo partner chiave.

iPhone pieghevole e vetro ultra-sottile

Guardando oltre il 2025, Apple continua a testare un iPhone pieghevole con vetro ultra-sottile (UFG), progettato per rendere la piega del display quasi impercettibile. A differenza dell’UTG tradizionale, l’UFG distribuisce lo stress di flessione variando lo spessore del pannello, migliorando durabilità e resa visiva.

Apple, iPhone pieghevole potrebbe arrivare nel 2025
Apple, iPhone pieghevole potrebbe arrivare nel 2025

Il dispositivo, in formato book-style, dovrebbe arrivare nel 2026 con un prezzo premium e affiancare la linea iPhone 18 Pro, segnando l’ingresso di Apple in un segmento finora dominato da produttori asiatici.

Produzione trial di iPhone 18 e chip A20

La produzione trial dell’iPhone 18 è programmata per febbraio, subito dopo il Capodanno lunare. I modelli Pro manterranno un design simile agli iPhone 17, ma introdurranno il chip A20 Pro su processo a 2 nm, modem proprietario C2 e ulteriori affinamenti fotografici.

iPhone 18 pro
iPhone 18 pro

Il ciclo di lancio sarà probabilmente sdoppiato, con i modelli Pro nel 2026 e le versioni standard nella primavera 2027. È una riorganizzazione che riflette la crescente complessità della gamma e la necessità di distribuire l’innovazione su più finestre temporali.

Domande frequenti sulle Novità Apple

Perché Apple è stata multata in Italia per 98,6 milioni di euro?

L’AGCM ha sanzionato Apple per l’implementazione dell’App Tracking Transparency (ATT). L’autorità sostiene che il meccanismo del doppio consenso (ATT più GDPR) imponga oneri eccessivi agli sviluppatori terzi, favorendo indirettamente le app di Apple e alterando la concorrenza nel mercato pubblicitario.

Quali cambiamenti porta iOS 26.3 per gli utenti europei?

In risposta al Digital Markets Act, iOS 26.3 introduce in Europa la possibilità di effettuare il pairing rapido (one-tap) con auricolari di terze parti e di visualizzare le notifiche di sistema su smartwatch non Apple, rompendo l’esclusività storica di AirPods e Apple Watch.

Quando uscirà il nuovo iPhone 18 e quali sono le novità?

La produzione di prova dell’iPhone 18 inizierà a febbraio 2026. I modelli Pro, previsti per il rilascio nel 2026, monteranno il nuovo chip A20 Pro a 2nm e un modem proprietario. È probabile che il lancio venga diviso, con i modelli standard in arrivo nella primavera 2027.

Perché la nuova Apple TV è stata rinviata al 2026?

Il lancio è stato posticipato per permettere l’integrazione completa con la nuova versione di Siri potenziata dall’intelligenza artificiale generativa. Il dispositivo monterà il chip A17 Pro per supportare queste funzioni avanzate e il gaming.