Mercato crypto tra euforia e cautela: UNI corre, Tron esplode, Bitcoin sotto osservazione

di Redazione
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Il mercato crypto entra in una fase di forte divergenza, in cui convivono entusiasmo selettivo e segnali di rischio sistemico. Nel primo periodo emergono tutti i temi chiave: Uniswap spinge il token UNI con una proposta di unificazione che introduce burn e protocol fees, Tron guida il trading dei perpetual futures on-chain con un balzo settimanale del 176%, Bitcoin entra in una zona di attenzione tecnica con l’RSI mensile sotto le medie di lungo periodo, mentre Braiins Pool celebra quindici anni di attività come il mining pool più longevo, con oltre 1,3 milioni di Bitcoin estratti per un valore attuale di 105 miliardi di euro. Il quadro restituisce un ecosistema in cui l’innovazione DeFi continua a produrre valore, ma il contesto macro e tecnico impone prudenza.

Uniswap approva UNIfication e il token UNI reagisce

La notizia che ha acceso l’interesse degli investitori riguarda Uniswap e la proposta UNIfication, presentata da Uniswap Labs per consolidare funzioni ecosistemiche e legare in modo più diretto l’uso del protocollo al valore del token UNI. Il voto della community, aperto il 20 dicembre 2025, ha superato il quorum richiesto con ampio margine: oltre 120 milioni di UNI si sono espressi a favore, contro appena 742 voti contrari, a fronte di una soglia minima fissata a 40 milioni.

Il cuore della proposta è l’attivazione di fees di protocollo destinate a bruciare UNI, introducendo un meccanismo strutturale di riduzione dell’offerta. Una parte significativa del treasury viene utilizzata per il burn, con 100 milioni di UNI rimossi dalla circolazione. A questo si aggiungono le Protocol Fee Discount Auctions, aste che consentono agli utenti di ottenere sconti sulle commissioni, e l’integrazione di aggregator hooks per funzionalità avanzate.

Il mercato ha reagito rapidamente. Nelle prime ore del voto, UNI è salito da 4,95 euro a 5,87 euro, per poi ritracciare e stabilizzarsi intorno a 5,50 euro, con un guadagno di circa 1,5% nelle ultime 24 ore. Il movimento riflette un ottimismo selettivo: gli investitori leggono la proposta come un passaggio storico che trasforma l’utilizzo del protocollo in valore diretto per gli holder, rafforzando la posizione di Uniswap nella competizione DeFi.

Un modello di governance orientato alla sostenibilità

La UNIfication segna anche un’evoluzione nella governance di Uniswap. Consolidando funzioni sotto Uniswap Labs e coordinandosi con la Uniswap Foundation, il protocollo punta a ridurre le fee di prodotto, migliorare l’efficienza operativa e allineare incentivi tra sviluppatori, utenti e investitori. Il legame tra attività on-chain e riduzione della supply introduce una dinamica più simile a modelli di business tradizionali, ma applicata a un’infrastruttura decentralizzata.

Questa impostazione rafforza la narrativa secondo cui la DeFi matura non è solo sperimentazione, ma anche ingegneria economica orientata alla sostenibilità di lungo periodo. Il surge di UNI si inserisce in questo contesto, anche se resta esposto alla volatilità generale del mercato.

Tron domina i perpetual futures on-chain

Sul fronte dei derivati, Tron emerge come protagonista inatteso. La rete ha registrato un balzo del 176% nel volume settimanale dei perpetual futures on-chain, raggiungendo 5,2 miliardi di euro negli ultimi sette giorni. Per due giorni consecutivi, il volume giornaliero ha superato 917 milioni di euro, triplicando l’attività rispetto alla settimana precedente.

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I perpetual futures, strumenti derivati senza scadenza che consentono posizioni leveraged, stanno trovando su Tron un ambiente particolarmente efficiente in termini di costi e velocità di esecuzione. Nonostante un contesto di downturn generale nel mercato perps on-chain, Tron riesce a contrastare il trend e a catturare flussi significativi, soprattutto da mercati emergenti.

Il token TRX scambia intorno a 0,26 euro, con un calo di circa 2% nelle ultime 24 ore, segno che l’esplosione dei volumi non si traduce immediatamente in apprezzamento del prezzo, ma rafforza comunque la centralità della rete in specifiche nicchie DeFi.

Perché Tron cresce mentre altri rallentano

La resilienza di Tron nei derivati on-chain deriva da una combinazione di fattori. La rete è ottimizzata per scalabilità e transazioni rapide, integra stablecoin ad alta liquidità e offre un ecosistema di protocolli perps sempre più maturi. In un mercato volatile, molti trader privilegiano infrastrutture prevedibili e a basso attrito, anche a scapito della narrativa.

Il risultato è una leadership di fatto in un segmento specifico, che conferma come il mercato crypto non si muova in modo uniforme. Mentre alcune chain soffrono il rallentamento dei volumi, Tron consolida una posizione dominante in una verticale ad alto turnover.

Bitcoin e l’allarme RSI sul lungo periodo

A fare da contrappeso all’euforia selettiva è Bitcoin, che entra in una zona di attenzione tecnica. L’RSI mensile è sceso a 56,5, rompendo per la prima volta dal 2022 la media mobile a 12 mesi, fissata a 67,3. L’indicatore si avvicina anche alla media di quattro anni, pari a 58,7, un livello che storicamente ha accompagnato fasi di transizione ribassista.

Secondo le analisi di CryptoQuant, la rottura delle medie di lungo periodo sull’RSI segnala un rischio di correzione profonda. Bitcoin ha perso circa 20% negli ultimi tre mesi e registra un calo di 10% su base annua, nonostante un massimo storico recente vicino a 114.800 euro.

Il contesto macro pesa. Asset considerati rifugi tradizionali mostrano performance eccezionali nel 2025: l’oro segna un rialzo del 70%, l’argento addirittura del 140%. In questo scenario, Bitcoin perde parte del suo appeal come hedge, almeno nel breve periodo, e gli investitori osservano con attenzione il supporto in area 78.000 euro.

Pattern storici e rischio di fase bearish

L’analista Axel Adler Jr. sottolinea che rotture simili dell’RSI mensile hanno preceduto fasi ribassiste nei cicli del 2018 e del 2022. L’indicatore non fornisce certezze, ma funge da alert: segnala un indebolimento del momentum che, se confermato, può tradursi in una correzione più ampia.

Bitcoin mantiene la dominance di mercato, ma il rallentamento suggerisce una rotazione del capitale verso altre narrative, come DeFi innovativa e trading derivati ad alta frequenza.

Braiins Pool festeggia 15 anni di mining Bitcoin

In questo contesto contrastato, Braiins Pool celebra una milestone storica: il 15esimo anniversario come mining pool più antico ancora operativo. Nato il 16 dicembre 2010 con il nome Bitcoin CZ, il pool fondato da Slush ha estratto 1.311.339 Bitcoin, per un valore attuale di circa 105 miliardi di euro, che ha toccato un picco di 148 miliardi di euro ai massimi di mercato.

La crescita dell’hash power racconta l’evoluzione tecnologica del mining. Dai 60.000 KH/s iniziali, Braiins è arrivata a 13,56 EH/s, un aumento di circa 225 miliardi di volte. In quindici anni, il pool ha accompagnato il passaggio da CPU e GPU ad ASIC altamente specializzati, sviluppando anche firmware custom e software di gestione avanzata.

Un testimone della maturazione della rete Bitcoin

Braiins Pool ha contribuito a risolvere uno dei problemi storici del mining, la variabilità delle ricompense, introducendo sistemi di distribuzione più equi e prevedibili. Oggi conta circa 13.000 utenti attivi e continua a svolgere un ruolo rilevante nella sicurezza della rete Bitcoin.

Il confronto storico è emblematico. Nel 2010, Bitcoin valeva circa 0,20 euro. Nel 2013 superava 900 euro, nel 2017 raggiungeva 18.340 euro, nel 2021 oltre 61.000 euro, fino agli attuali livelli prossimi a 78.860 euro. Braiins rappresenta una linea di continuità in un ecosistema caratterizzato da cicli estremi e rapida obsolescenza.

Un mercato crypto a più velocità

Il quadro complessivo mostra un mercato crypto a più velocità. Da un lato, Uniswap e Tron dimostrano che l’innovazione mirata può generare crescita anche in fasi incerte. Dall’altro, Bitcoin lancia segnali di cautela che gli operatori non possono ignorare. Sullo sfondo, la storia di Braiins Pool ricorda che la resilienza di lungo periodo nasce dall’adattamento tecnologico e organizzativo.

Il risultato è un ecosistema meno uniforme ma più maturo, in cui opportunità e rischi convivono. Gli investitori si muovono tra ottimismo selettivo e prudenza strutturale, consapevoli che la prossima fase del ciclo potrebbe premiare non la narrativa dominante, ma la capacità di leggere correttamente segnali e fondamentali.

Domande Frequenti su Mercato Crypto, UNI e Bitcoin

Cosa cambia per il token UNI con la proposta UNIfication?

La proposta UNIfication introduce un meccanismo di “burn” (bruciatura) dei token UNI utilizzando le commissioni generate dal protocollo. Questo riduce l’offerta totale di UNI in circolazione (deflazione), legando per la prima volta in modo diretto il successo economico dell’exchange decentralizzato al valore del suo token.

Perché i volumi di trading su Tron sono esplosi?

Tron ha registrato un aumento del 176% nel trading di “perpetual futures” on-chain grazie alle sue basse commissioni e alta velocità. Molti trader, specialmente dai mercati emergenti, preferiscono usare la rete Tron per fare trading a leva in modo economico, rendendola un hub dominante per i derivati decentralizzati.

Cosa indica l’RSI mensile di Bitcoin sotto la media?

L’RSI (Relative Strength Index) mensile di Bitcoin è sceso sotto la sua media mobile a 12 mesi, un evento tecnico raro che in passato (2018, 2022) ha anticipato fasi di mercato ribassista o correzioni prolungate. Segnala che il momentum di acquisto si sta indebolendo.

Cos’è Braiins Pool e perché è importante?

Braiins Pool (precedentemente Slush Pool) è il mining pool di Bitcoin più antico del mondo, operativo dal 2010. Ha estratto oltre 1,3 milioni di BTC in 15 anni, rappresentando un pezzo di storia fondamentale per la sicurezza e l’evoluzione della rete Bitcoin.