L’ecosistema open-source continua a evolvere su due fronti complementari, infrastrutturale e desktop. Da un lato QEMU 10.2 introduce funzionalità avanzate per la virtualizzazione e l’emulazione multi-architettura, con un’attenzione crescente alla continuità operativa e alle prestazioni. Dall’altro Pinta 3.1 aggiorna uno degli strumenti di disegno più diffusi su Linux, macOS e Windows, arricchendo l’esperienza creativa con nuove griglie, effetti e miglioramenti di interfaccia. Due rilasci diversi per ambito, ma accomunati da una traiettoria chiara: rendere l’open-source più maturo, efficiente e utilizzabile in contesti reali, dal cloud ai desktop degli utenti.
Cosa leggere
Qemu 10.2: continuità operativa e virtualizzazione avanzata
Il rilascio di Qemu 10.2 arriva a quattro mesi dalla versione 10.1 e consolida il ruolo dell’emulatore come pilastro della virtualizzazione open-source. La novità più rilevante è l’introduzione della modalità cpr-exec, pensata per gli aggiornamenti live delle macchine virtuali. Questo meccanismo consente di migrare o aggiornare una VM riutilizzando lo stato esistente, riducendo l’uso di risorse e limitando il downtime, un aspetto cruciale per ambienti server e cloud.
Il modello cpr-exec non si limita a spostare una VM da un host all’altro, ma mantiene connessioni e contesto operativo, evitando ripartenze complete. In scenari di manutenzione programmata o aggiornamento dell’host, questo approccio rappresenta un passo avanti significativo rispetto alle migrazioni tradizionali, soprattutto per workload sensibili alla latenza.
Supporto ARM più esteso e CPU feature moderne
Qemu 10.2 amplia in modo sostanziale il supporto alle architetture ARM, aggiungendo nuovi modelli di board e una serie di feature CPU avanzate. Tra queste figurano estensioni come FEAT_SCTLR2, FEAT_TCR2, FEAT_LSE128, FEAT_RME_GPC2 e FEAT_GCS, che migliorano l’accuratezza dell’emulazione rispetto all’hardware reale. Il risultato è un ambiente più affidabile per sviluppatori che lavorano su SoC embedded, firmware o sistemi operativi ARM di nuova generazione.
Il rafforzamento di ARM riflette una tendenza strutturale: sempre più workload, dai server edge ai dispositivi consumer, si spostano verso architetture non x86. Qemu si posiziona come strumento centrale per testare e validare questi ambienti senza dipendere dall’hardware fisico.
HPPA, PowerPC e il valore dell’emulazione storica
Accanto alle architetture emergenti, Qemu 10.2 continua a investire anche su piattaforme storiche. Il supporto HPPA si arricchisce con l’emulazione della workstation HP 715/64, l’integrazione del controller SCSI NCR 53c710 e del chip multi-I/O HP LASI. Per PowerPC arrivano le macchine PowerNV11, il supporto alla CPU PPE42 e la funzionalità FADUMP su pSeries, utile per catturare dump firmware a fini diagnostici.
Questi miglioramenti non sono solo nostalgia tecnica. L’emulazione accurata di sistemi legacy resta fondamentale per archivi software, ricerca storica, ma anche per aziende che mantengono applicazioni critiche su piattaforme non più prodotte. Qemu continua così a fungere da ponte tra generazioni tecnologiche.
RISC-V, s390x e LoongArch: maturità per il futuro
Sul fronte RISC-V, Qemu 10.2 introduce una serie di fix e ottimizzazioni che migliorano stabilità e fedeltà dell’emulazione, confermando il crescente interesse verso l’ISA open-source. L’architettura s390x beneficia di un aumento delle prestazioni virtio-pci grazie all’uso di irqfd, riducendo l’overhead nella gestione degli interrupt.
Per LoongArch, architettura sempre più rilevante nel contesto cinese, viene integrato l’MSGINT irqchip in modalità TCG, insieme al supporto per l’Hardware Page Table Walk. Questi passi indicano una maturazione costante di Qemu come piattaforma davvero globale, capace di supportare ecosistemi hardware molto diversi tra loro.
Prestazioni, storage e toolchain modernizzata
Un cambiamento strutturale riguarda il main loop, che ora utilizza io_uring per migliorare le prestazioni I/O su Linux. Questo si traduce in minore latenza e maggiore efficienza, soprattutto per VM con carichi intensivi di I/O.
Il file system 9pfs estende la compatibilità agli host FreeBSD, ampliando le possibilità di condivisione file tra host e guest. Sul fronte storage, il modello eMMC ora emula correttamente i blocchi RPMB, una funzione importante per testare scenari di sicurezza e protezione dei dati.
Infine, Qemu aggiorna i requisiti di build: Rust 1.83 diventa la versione minima supportata. Le principali distribuzioni, come Debian e Ubuntu, sono già allineate, garantendo continuità agli sviluppatori e mantenendo il codice base aggiornato agli standard moderni.
Pinta 3.1: creatività open-source più potente
Se Qemu parla soprattutto a sysadmin e sviluppatori, Pinta 3.1 si rivolge a un pubblico diverso ma altrettanto importante: creativi, studenti e utenti desktop. Dopo otto mesi dalla versione 3.0, l’applicazione di disegno open-source introduce una serie di miglioramenti che incidono direttamente sul workflow quotidiano.
La novità più visibile è la griglia assonometrica, accessibile da Vista > Griglia canvas. Questo strumento semplifica la realizzazione di disegni con prospettiva pseudo-3D, particolarmente utile per illustrazioni tecniche, pixel art avanzata e concept design.
Nuovi effetti e strumenti di selezione
Pinta 3.1 introduce l’effetto Cells, pensato per creare pattern cellulari e composizioni generative. Lo strumento Lasso Select guadagna una modalità poligonale, che consente selezioni molto più precise rispetto al tracciamento libero.
L’effetto Twist viene arricchito dal parametro Radius Percentage, offrendo un controllo più fine sull’intensità della distorsione. Anche il Dithering evolve, utilizzando direttamente la palette corrente, un dettaglio che migliora la coerenza cromatica nei lavori a palette limitata.
Prestazioni del canvas e interazione migliorata
Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il widget canvas, completamente rinnovato per accelerare le operazioni e ridurre il lag con immagini di grandi dimensioni. Questo aggiornamento rende Pinta più reattivo anche su hardware modesto, un aspetto centrale per l’adozione su Linux.
Il Gradient tool ora include maniglie visive per regolare lunghezza e direzione della sfumatura, mentre il pennello Splatter consente di disegnare ripetutamente tenendo premuto il mouse, facilitando la creazione di texture dinamiche.
Usabilità, accessibilità e sicurezza del lavoro
Pinta 3.1 migliora la visibilità delle selezioni animando il contorno, proietta le aree selezionate sui righelli e consente il controllo diretto dei semi casuali per gli effetti, rendendo i risultati più riproducibili. Il menu contestuale dei layer permette azioni rapide, mentre lo strumento Text supporta la cancellazione di parole con Ctrl+Backspace.
Numerosi dettagli migliorano l’esperienza complessiva: tooltip che mostrano le scorciatoie da tastiera, avvisi quando si appiattiscono layer in formati non compatibili, visualizzazione della trasparenza con pattern checkerboard e una riorganizzazione del menu Vista, ora separato dall’hamburger menu.
Dipendenze moderne e supporto cross-platform
Dal punto di vista tecnico, Pinta 3.1 richiede GTK 4.18 e libadwaita 1.7, allineandosi allo stack grafico moderno di Linux. Debutta anche un installer AArch64 per Windows, segnale dell’attenzione crescente verso i sistemi ARM desktop. L’icona macOS viene aggiornata per aderire alle linee guida di Apple, mentre numerosi bug minori vengono risolti.
Pinta resta disponibile tramite Flatpak e Snap, oltre ai pacchetti tradizionali, mantenendo la filosofia di accessibilità che lo ha reso popolare come alternativa leggera a software proprietari più complessi.
Un ecosistema open-source sempre più maturo
Qemu 10.2 e Pinta 3.1 mostrano due facce della stessa evoluzione. Il primo rafforza l’infrastruttura su cui poggiano cloud, test cross-architettura e virtualizzazione avanzata. Il secondo migliora l’esperienza utente e creativa sul desktop, dimostrando che l’open-source non è solo potenza tecnica, ma anche cura del dettaglio e usabilità.
Insieme, questi rilasci confermano come Linux e il software libero continuino a crescere per stratificazione, non per rottura: miglioramenti incrementali, compatibilità estesa e una community che traduce esigenze reali in codice condiviso.
Domande Frequenti su Qemu 10.2 e Pinta 3.1
Qual è la novità principale di Qemu 10.2 per i server?
La novità più importante è la modalità di migrazione cpr-exec. Questa funzione permette di effettuare aggiornamenti live delle macchine virtuali preservando le connessioni e lo stato, riducendo drasticamente l’uso di risorse e i tempi di inattività rispetto ai metodi tradizionali.
Pinta 3.1 è disponibile per Windows ARM?
Sì, con il rilascio della versione 3.1, gli sviluppatori hanno introdotto un installer ufficiale per Windows su architettura AArch64 (ARM64), rendendo il software nativamente compatibile con i moderni laptop Windows dotati di processori ARM.
Quali sono i nuovi requisiti di sistema per compilare Qemu 10.2?
Per compilare Qemu 10.2 dai sorgenti è necessario avere installato il linguaggio Rust aggiornato almeno alla versione 1.83. Gli utenti di distribuzioni come Debian Bookworm o Ubuntu 22.04 potrebbero dover installare versioni più recenti di Rust rispetto a quelle presenti nei repository di default.
A cosa serve la nuova griglia assonometrica in Pinta 3.1?
La griglia assonometrica, attivabile dal menu Vista, è uno strumento di guida visiva che sovrappone linee diagonali alla tela. È fondamentale per creare disegni in prospettiva isometrica, molto usati nella pixel art, nel design tecnico e nella grafica per videogiochi.