Crepa nel sistema mediatico tra Corona, Google e piattaforme che decidono chi esiste – NEWSLETTER

di Redazione
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copertina newsletter 27 dicembre 2025

Soddisfatto o cancellato?

Questa settimana l’informazione non passa più dai palinsesti ma da migrazioni di massa, da algoritmi che certificano e da piattaforme che puniscono e riabilitano senza spiegazioni. Il caso Fabrizio Corona è il detonatore perfetto: non perché sia “puro”, ma perché costringe un sistema a guardarsi allo specchio. Milioni di persone seguono un evento fuori dal prime time, e lì si vede la crepa: quando l’evento nasce altrove, la tv non perde solo audience, perde sovranità narrativa.

In parallelo, l’editoria entra nella fase della resa amministrativa. Le AI overview di Google non sono una feature: sono la formalizzazione di un principio che sposta valore dal contenuto al flusso, trasformando la visibilità in dipendenza e la libertà di stampa in sostenibilità fragile. E mentre si convocano tavoli che offendono l’intelligenza altrui e si producono foto, resta il nodo vero: Google come infrastruttura, arbitro e giocatore.

Nel mezzo, la cronaca più scomoda: Meta sblocca Matrice Digitale dopo chiusure e accuse reputazionali, mentre lo Stato resta muto. Quando la rettifica arriva senza spiegazioni, la tutela non è un diritto: è un evento. Intanto la realtà tecnica non fa sconti: MongoDB e LangChain impongono patch urgenti, perché backend e pipeline AI sono superfici d’attacco.

Sullo sfondo, la guerra cibernetica continua: Evasive Panda e Prince of Persia puntano a persistenza, DNS poisoning e infrastrutture resilienti.

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