Premiers: marzo è il mese di Macron e Zelensky. Orban e Meloni “spina nel fianco”

da Livio Varriale
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Nel mese di marzo, prosegue l’analisi OSINT “Premiers” di Matrice Digitale, dedicata ai leader europei in carica. Il quadro di riferimento prende in esame i profili di:

  • Emmanuel Macron (Francia),
  • Pedro Sánchez (Spagna),
  • Donald Tusk (Polonia),
  • Giorgia Meloni (Italia),
  • Volodymyr Zelensky (Ucraina),
  • Viktor Orbán (Ungheria),
  • Friedrich Merz (Germania), che subentra a Olaf Scholz sostituito alla guida del governo tedesco.

L’osservazione di Matrice Digitale si fonda su 1.248.652 tweet, dai quali emergono 272.218.836 like, 50.808.622 condivisioni, 4.615.455 citazioni e 17.296.790 commenti complessivi. Uno dei criteri principali adottati per lo studio del sentiment è la lingua madre dei vari premier, il che consente di contestualizzare meglio il contenuto postato e il tipo di pubblico che interagisce pesando il consenso sul social e quello in casa.

Attività dei leader e principali trend

PremierTweetLikeCondivisioniCitazioniCommenti
Emmanuel Macron811.024.220141.09125.554206.910
Pedro Sánchez55229.62056.6049.67387.048
Donald Tusk44744.513112.24710.998108.801
Friedrich Merz42129.97017.3824.589116.207
Giorgia Meloni30267.49431.8113.20236.675
Volodymyr Zelenskyy281.602.506196.48024.935123.056
Orbán Viktor23642.025132.15610.65344.913

Per quanto riguarda la frequenza di pubblicazione, Emmanuel Macron si riconferma molto attivo (oltre due tweet al giorno in media), distaccando gli altri. Anche Volodymyr Zelensky e Donald Tusk dimostrano un impegno continuo, mentre Giorgia Meloni, Pedro Sánchez e Viktor Orbán risultano più prudenti e meno assidui nel postare. Il debutto di Friedrich Merz — chiamato a sostituire Olaf Scholz alla guida della Germania — si presenta con valori di tweet medio-alti, a indicare un profilo piuttosto “vivace” sui social, almeno in questo primo mese di attività rilevata.

Indice di Gradimento, Viralità e Dibattito

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L’indice di gradimento (misurato come like/post) risulta capeggiato da un sorprendente Viktor Orbán, che, sebbene twitti meno di Macron, riesce a generare una media di “mi piace” decisamente elevata per singolo contenuto. Anche Zelensky e Donald Tusk si difendono bene, confermando che i loro tweet raccolgono un volume di cuori significativo. Meloni, Sánchez e Merz, invece, si posizionano più in basso in questa graduatoria, nonostante la premier italiana fosse stata in testa fino al mese precedente.

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L’indice di viralità (condivisioni+citazioni/post) premia ancora una volta Orbán e Zelensky, i cui contenuti spesso polarizzano e vengono ricondivisi (o commentati in modalità “quote tweet”) in maniera notevole. Donald Tusk e Macron seguono il trend, mentre Meloni e Sánchez registrano un traffico più basso di retweet. Friedrich Merz resta un’incognita, ma questo primo mese mostra livelli di condivisioni di tutto rispetto, forse legati alla novità del suo ingresso e alla curiosità che circonda il cambio di guardia in Germania.

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L’indice di dibattito (commenti/post) mette in luce i leader che generano più conversazioni scritte: Zelensky, Merz, Macron e Tusk si collocano ai vertici. Invece, Meloni, Sánchez e Orbán raccolgono un volume di risposte inferiore, segnalando una partecipazione meno “dialettica” della loro utenza. Tuttavia, le differenze potrebbero dipendere dal taglio dei contenuti e dagli eventi politici contingenti.

Argomenti e hashtag dominanti

Dall’analisi delle tematiche e degli hashtag principali, si nota l’emergere di Friedrich Merz (collegato all’elezione che lo ha portato a sostituire Scholz) e di un dibattito acceso su Meloni, dove compaiono anche hashtag di contestazione come “MeloniVergognaNazionale”. Nel contesto europeo, spiccano la discussione su Ventotene (riconducibile ai riferimenti storici e politici del Manifesto), e alcune menzioni a Spinelli, a suggellare la retorica “europeista”. Pedro Sánchez, secondo alcune fonti, è in una fase di flessione: si registra un aumento di richieste di dimissioni e di insoddisfazione sui social.

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Per quanto riguarda i contenuti pubblicati in lingua tedesca, si è vista una forte concentrazione di discussioni intorno a “Rearm Europe”, con riferimento alle esigenze di difesa comune. Nel frattempo, a sorpresa, sono entrati nel dibattito complessivo anche Calenda e Azione, benché su un piano piuttosto marginale — forse per le ricadute dell’attenzione sulle politiche economiche dell’UE. Infine, compare il nome di Benigni (Beninni), suggerendo che il personaggio abbia goduto di una certa vetrina televisiva, che ha veicolato parte dell’utenza sulle discussioni internazionali.

Tweet più apprezzati

I quattro contenuti con il più alto numero di like vedono protagonista Zelensky: il leader ucraino ha ottenuto ampio sostegno in particolare per i post in cui ringrazia la Francia e gli Stati Uniti. Orbán conquista poi la quinta posizione con un tweet polemico contro i leader europei, accusati di cercare “la strada della guerra” a Londra, invece di insistere su negoziati di pace. Donald Tusk rimane sotto la soglia di 100.000 like, ma appare costante nel mantenere un suo pubblico attivo e partecipe. Quello che sorprende è il successo di Meloni nei tweet che parlano dei politici grazie alle sue dichiarazioni su immigrazione e Islam ripresi dal circuito “Maga” confermando la tesi di Matrice Digitale sul supporto esterno all’Italia fornito dalla rete di “Musk”.

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Analisi del sentiment

Sul versante del sentiment, si conferma la natura polarizzante di Zelensky e Orbán. Quest’ultimo raccoglie un alto numero di commenti positivi ma anche un ampio blocco di critiche, specie per la sua posizione definita troppo “filo-russa” da alcuni, o “coerente” da altri. Pedro Sánchez si rivela ancor più divisivo: le menzioni, seppur non numericamente altissime, denotano un’elevata percentuale di commenti negativi, persino maggiore di quanto accada con Zelensky. Emmanuel Macron si posiziona a metà classifica, con un tasso di negatività più basso rispetto a Giorgia Meloni, che invece subisce una discreta quota di critiche (soprattutto a carattere nazional-sovranista e connessa al tema Ventotene/Spinelli).

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Donald Tusk mantiene un equilibrio discreto: non appare apprezzatissimo, ma neppure sprofonda nella negatività, al contrario di Pedro Sánchez. Friedrich Merz, new entry, raccoglie opinioni abbastanza variegate, con una prevalenza di curiosità e scarsa polarizzazione: è probabile che i prossimi mesi definiranno meglio l’approccio della rete verso il nuovo cancelliere tedesco.

Analisi dell’autore

L’osservazione congiunta di gradimento, viralità, dibattito e sentiment mostra come la competizione tra i premier europei su X sia stata dominata da uno Zelensky che, pur risultando spesso polarizzante, si guadagna la vetta dei contenuti più apprezzati. Orbán consolida la sua base di sostenitori “sovranisti” e guadagna attenzione internazionale grazie ai suoi tweet provocatori. Macron si assesta su livelli alti in termine di attivismo e dibattito, ma soffre occasionali critiche; Meloni registra un calo, comunque mantenendosi nella fascia medio-alta di gradimento e viralità e le sue dichiarazioni sono valse delle citazioni nei tweet più graditi del mese. Donald Tusk rimane costante, mentre Pedro Sánchez appare il vero anello debole, in calo di popolarità e con molte critiche a bilanciare i pochi consensi. Friedrich Merz, infine, rimane ancora un’incognita, ma con potenziale per scuotere ulteriormente le dinamiche dei prossimi mesi.

A breve, Matrice Digitale verificherà se il conflitto ucraino e i temi come Ventotene e Rearm Europe continueranno a plasmare i flussi di discussione, o se nuove questioni — magari di natura socio-economica — prenderanno il sopravvento nel dibattito social. Nell’attesa, si conferma che i leader più “radicali” (che siano Zelensky in una guerra conclamata o Orbán con posizioni anti-Bruxelles) riescono a scaldare la platea di X, generando consensi e ostilità simultaneamente, in una sorta di polarizzazione dai contorni sempre più netti.

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