Chrome 138 e pubblicità privacy-first su FireFox: due traiettorie per il web moderno

di Redazione
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Nel giugno 2025, il panorama digitale mostra due direttrici ben definite: l’evoluzione tecnica dei browser e la trasformazione radicale della pubblicità online. Da un lato, Google aggiorna l’intero ecosistema Chrome alla versione 138, coinvolgendo Android, iOS, desktop e ChromeOS in un rilascio sincronizzato che punta su stabilità, sicurezza e interoperabilità. Dall’altro, Mozilla dimostra che è possibile misurare le performance pubblicitarie senza rinunciare alla privacy, con soluzioni innovative come Anonym che riscrivono le regole dell’advertising digitale.

Queste due traiettorie non sono indipendenti. L’evoluzione del browser definisce l’ambiente tecnico in cui si muove il web commerciale, mentre i nuovi modelli pubblicitari influenzano le scelte architetturali dei browser stessi. In questo contesto, Google e Mozilla incarnano approcci diversi ma convergenti: efficienza e controllo per Chrome, trasparenza e tutela dell’utente per Firefox. Il risultato è un ecosistema in transizione, dove prestazioni e rispetto dei diritti digitali diventano finalmente compatibili.

Chrome 138: un aggiornamento unificato per un ecosistema frammentato

La release 138 di Google Chrome è ora disponibile in versione Beta su tutte le piattaforme principali. Su Android la build distribuita è la 138.0.7204.14, mentre su iOS si tratta della 138.0.7204.13. Le versioni desktop (Windows, macOS e Linux) ricevono la build 138.0.7204.15, in parallelo con ChromeOS che viene aggiornato sia nei canali Beta che Stable.

Pur in assenza di changelog estesi, l’analisi dei repository Git evidenzia un lavoro di armonizzazione profonda del codice tra i diversi ambienti. Le web app guadagnano nuove API tramite Project Fugu, e le performance delle Progressive Web App vengono potenziate con miglioramenti nella gestione del file system, accesso Bluetooth e interazioni native.

Particolare attenzione è stata posta sulla convergenza tra Chrome su Android e iOS, da sempre afflitti da comportamenti divergenti. Il rendering engine e la gestione degli eventi stanno gradualmente convergendo, agevolando lo sviluppo multipiattaforma e allineandosi ai requisiti di interoperabilità imposti dal Digital Markets Act europeo.

Nel caso di ChromeOS, le novità si concentrano sul potenziamento della gestione IT e sulla sicurezza delle reti: configurazioni avanzate per Wi-Fi aziendali, rollback più robusto in caso di aggiornamenti difettosi e miglioramenti nella gestione centralizzata delle estensioni sono i punti più rilevanti.

Pubblicità senza tracciamento: Anonym cambia le regole del gioco

Sul fronte opposto del web, Mozilla propone un’alternativa al paradigma dominante della pubblicità digitale. Con Anonym, una piattaforma di analytics avanzata, gli inserzionisti possono misurare le conversioni, il lift incrementale e l’attribuzione senza raccogliere o trasmettere dati personali. Il modello si basa su algoritmi di privacy differenziale, ambienti di esecuzione isolati (TEE) e interfacce di caricamento sicure, in grado di analizzare dataset strutturati senza violare la riservatezza dell’utente.

Il successo di Anonym è confermato da casi d’uso concreti. UEFA, durante le finali 2024, ha condotto una campagna TikTok per il suo store online, ottenendo un +93% di conversioni e +94% nelle vendite, il tutto senza trasmettere alcun dato a TikTok. Anche Zenjob, piattaforma tedesca per il lavoro temporaneo, ha registrato un aumento del 38% nelle iscrizioni, mantenendo il pieno controllo sulla protezione dei dati.

Questa evoluzione segna un cambiamento profondo: non è più necessario aumentare la quantità di dati raccolti, ma migliorare la qualità delle tecniche di misurazione. Anonym consente di distinguere tra utenti effettivamente influenzati da una campagna e quelli che avrebbero convertito comunque, fornendo così una base più scientifica per le decisioni pubblicitarie.

Tecnologia e privacy convergenti: nuove regole per un web sostenibile

L’insieme delle innovazioni introdotte da Google e Mozilla nel giugno 2025 dimostra che prestazioni e privacy non sono più poli opposti, ma elementi complementari di un nuovo modello digitale. Chrome evolve come piattaforma infrastrutturale, su cui costruire ambienti applicativi sempre più modulari, mentre Firefox (e l’ecosistema Mozilla) propone una ridefinizione della pubblicità come servizio trasparente e controllato.

Il fatto che entrambe le traiettorie siano attive in parallelo segna un momento di maturazione tecnologica del web: l’utente non è più solo un target da tracciare o un consumatore passivo di aggiornamenti, ma diventa l’unità centrale attorno a cui si costruiscono logiche di performance, accessibilità e protezione.

Nel dettaglio, la distribuzione simultanea della Beta 138 per Android, iOS, desktop e ChromeOS rappresenta un modello di unificazione dello sviluppo che altre piattaforme faticano a replicare. La possibilità per sviluppatori ed enterprise di testare in anticipo nuove API, garantendo compatibilità tra dispositivi, migliora drasticamente il time-to-market per le web app critiche.

Parallelamente, l’approccio privacy-first di Anonym ridefinisce l’intero funnel pubblicitario: non serve identificare l’utente per misurarne il comportamento, ma si può inferire l’efficacia di una campagna con strumenti statistici validati. Il risultato è una riduzione drastica del rischio di esposizione dei dati, senza sacrificare la precisione dei risultati.

Implicazioni per sviluppatori, aziende e regolatori

Per i team di sviluppo, la versione 138 di Chrome è l’occasione per implementare nuove API e testare la compatibilità cross-platform su larga scala. L’integrazione sempre più stretta tra ambienti Android, iOS e desktop significa che un’unica codebase può coprire una quota maggiore di utenza con minor complessità tecnica.

Per le aziende attive nel marketing digitale, l’adozione di strumenti come Anonym segna un passaggio verso modelli di attribuzione più etici e meno rischiosi. Il fatto che piattaforme come TikTok abbiano accolto l’integrazione con sistemi privi di tracciamento mostra che anche i grandi player dell’advertising iniziano a valutare la privacy come asset competitivo, non come ostacolo.

Infine, per i regolatori, le evoluzioni in atto aprono a una nuova fase normativa. Il fatto che sia possibile ottenere alte performance pubblicitarie senza raccogliere dati personali mette in discussione l’intero impianto normativo delle eccezioni alla privacy: se la tecnologia consente la tutela del dato per default, la compliance non è più una scelta, ma un prerequisito tecnico.

Il web del 2025, così come si sta delineando in questi aggiornamenti, è un ecosistema dove tecnologia e responsabilità si incontrano. Le decisioni di oggi — da una nuova versione del browser a un’interfaccia di analisi — plasmeranno il tipo di internet che gli utenti vivranno domani.

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