Sommario
Nel mese di maggio la consueta ricerca Europe di Matrice Digitale – basata sull’estrazione dei tweet tramite Antares e sul calcolo del sentiment con Aldebaran – ha rilevato l’andamento comunicativo di Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, Kaja Kallas, António Costa (per il Consiglio europeo) e dell’account ufficiale della Commissione Europea. Il monitoraggio ha totalizzato oltre 261.466 mila post, capaci di generare quasi 70.700.135 di “mi piace”, più di 19.145.091 di condivisioni, oltre 1.257.543 di citazioni e circa 4.784.784 di commenti.
Analisi dei profili
Istituzione | Tweet | Like | Condivisioni | Citazioni | Commenti |
---|---|---|---|---|---|
Ursula von der Leyen | 68 | 263.657 | 44.882 | 13.035 | 113.657 |
Roberta Metsola | 63 | 43.522 | 7.085 | 565 | 6.769 |
Kaja Kallas | 43 | 158.565 | 30.083 | 4.370 | 38.056 |
António Costa | 27 | 12.032 | 3.037 | 395 | 3.818 |
European Commission | 24 | 18.557 | 5.239 | 960 | 5.782 |
Ursula von der Leyen rimane il profilo più prolifico – 68 tweet – ma i dati premiano la collega estone Kaja Kallas, che con appena meno di un post al giorno raccoglie 158.565 like, il doppio dell’inquilina tedesca di Berlaymont. Entrambe concentrano anche il maggior volume di commenti, segno di un dibattito acceso attorno alle rispettive figure. Sul fronte opposto, l’account della Commissione Europea publbica poco e scalda ancor meno: l’istituzione resta un’entità fredda, percepita come distante dai cittadini digitali.
Indici Gradimento, Viralità e Dibattito

L’indice sintetico di gradimento colloca infatti Von der Leyen in testa, ma alle spalle incalza Kallas, pronta a contendere la leadership mediatica; Roberta Metsola e António Costa chiudono la classifica, col Consiglio ancorato a una comunicazione di mera rappresentanza.

Sul versante virale i ruoli si invertono: Kallas supera la Presidente della Commissione, mentre Metsola – pur meno incisiva – scavalca Costa, indicando che l’Europarlamento sa ancora innescare condivisioni quando la Presidente si espone.

Nel dibattito, infine, svettano di nuovo von der Leyen e Kallas; Metsola precipita, complice l’assenza di uscite divisive, mentre Costa resta una presenza sfumata.

Fra i contenuti più performanti, Kaja Kallas occupa cinque posizioni su sette nella classifica dei tweet più apprezzati: l’Estonia, avamposto orientale della NATO, catalizza simpatie di chi teme l’espansionismo russo. L’unico exploit esterno è un intervento video di Metsola, rilanciato dal pubblico italiano durante la sua visita a Roma a fine mese.
TopLike

In termini di like assoluti brillano però attori extrapolitici: l’analista indiano Jay Naik guida la graduatoria, seguito dal libanese Dr Malouf e dalla tedesca Alice Weidel; anche il premier indiano Narendra Modi compare fra i primi, mentre l’account italiano Radio Genoa, di orientamento sovranista, chiude la fila.

Tra i singoli post che hanno catalizzato l’attenzione emerge in primis il tweet di Jainash Karr: l’influente economista indiano, raccontando il suo scambio con Kaja Kallas, ha mobilitato l’enorme diaspora dell’India su X, spingendo il contenuto in cima alle visualizzazioni mensili. Alle sue spalle si collocano due interventi consecutivi di Viktor Orbán, nei quali il premier ungherese accusa Ursula von der Leyen di aver trascinato l’Europa – e l’Ucraina – in una guerra costosa, generatrice di debiti energetici e instabilità strategica. Un’altra voce molto condivisa è quella del commentatore scozzese Jim Ferguson, che rilancia il cosiddetto «Pfizergate» dopo la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea di rendere pubblici gli scambi fra Bruxelles e il CEO di Pfizer. Chiude la sequenza un tweet critico verso la Commissione per l’atteggiamento su Israele, diffuso dopo la sparatoria che ha coinvolto delegati delle Nazioni Unite, compresi funzionari europei: il post ha ravvivato il dibattito sul ruolo dell’UE in Medio Oriente, polarizzando ancora di più il sentiment del pubblico.
Gli argomenti HOT

L’hashtag che trascina di più resta #StopAlawiteGenocide – campagna animata dalle diaspore mediorientali – ma la novità di maggio è l’exploit di #Gaza, che relega la crisi ucraina fuori dai trend dominanti. L’Unione, costretta a rompere l’ambiguità, ha preso le prime distanze nette dall’operato israeliano, guadagnando così uno spazio nuovo nell’arena digitale.
Analisi del Sentiment

Sul fronte sentiment, sorprende la quota di commenti positivi riservata a Roberta Metsola, ora prima per percezione favorevole; seguono Kallas e von der Leyen, accomunate da una miscela di consensi e critiche. Molto più sbilanciati in negativo il Consiglio europeo e la stessa Commissione, entrambi percepiti come entità burocratiche senza volto.

L’analisi linguistica conferma divisioni profonde: inglese, italiano e francese esprimono punte di malcontento, mentre estone, catalano, olandese, danese e norvegese offrono giudizi più indulgenti; in ebraico i toni neutri scompaiono quasi del tutto, polarizzando il discorso.
Il quadro sancisce due evidenze. Primo: l’Europa istituzionale fatica a imporsi come voce unitaria; l’appeal politico passa sempre più per i singoli leader, non per l’architettura di Bruxelles. Secondo: il baricentro emotivo si è spostato da Kyiv a Gaza, e l’opinione pubblica europea pretende prese di posizione chiare sui diritti umani. Se von der Leyen vuole mantenere la centralità conquistata con la crisi ucraina dovrà calibrare messaggi più empatici, mentre Kallas si conferma la sorpresa baltica capace di dettare l’agenda social con metà degli sforzi. In un continente che vive di percezioni istantanee, il like non è un mandato politico, ma spesso anticipa la direzione del vento.