Sommario
Il terrorismo e l’estremismo violento continuano a rappresentare una minaccia persistente e sfaccettata per la sicurezza dell’Unione Europea e dei suoi cittadini. Guidate da tensioni geopolitiche, accelerate dall’interconnettività digitale e alimentate da movimenti ideologicamente diversi, queste minacce stanno diventando sempre più complesse. In questo scenario in continua evoluzione, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione nell’Applicazione della Legge (Europol), attraverso il suo Centro Europeo Antiterrorismo (ECTC), svolge un ruolo essenziale nel monitorare, analizzare e contrastare queste minacce.
Quadro Generale del Terrorismo nell’UE nel 2024

Nel 2024, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato un totale di 58 attacchi terroristici (34 completati, 5 falliti e 19 sventati). Il terrorismo jihadista si è confermato come il più letale, causando cinque morti e 18 feriti. Sono stati attribuiti al jihadismo 24 attacchi, un aumento significativo rispetto ai 14 del 2023. La maggior parte di questi attacchi jihadisti completati sono stati perpetrati da attori solitari (20 su 24).

Le autorità di 20 Stati membri hanno arrestato 449 persone per reati legati al terrorismo, un aumento rispetto ai 426 del 2023. La maggior parte degli arresti (289) ha riguardato il terrorismo jihadista, sebbene questo dato rappresenti una diminuzione rispetto ai 334 arresti del 2023 per la stessa categoria. Sono aumentati gli arresti per terrorismo di destra (47), di sinistra e anarchico (28), e per altre forme di terrorismo non specificato (58). I procedimenti giudiziari conclusi in 16 Stati membri hanno portato a 427 condanne e 59 assoluzioni per reati terroristici. La tipologia di reati più frequente in questi procedimenti è stata l’appartenenza o la partecipazione a un gruppo terroristico, o la fornitura di supporto o la collaborazione con tale gruppo.

Le tensioni geopolitiche hanno avuto un impatto significativo sulla sicurezza dell’UE nel 2024. Il conflitto a Gaza e la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina hanno amplificato le narrazioni estremiste violente, alimentando la radicalizzazione e la mobilitazione all’interno dell’UE. Il collasso del regime di Bashar al-Assad in Siria ha segnato un altro cambiamento importante con implicazioni potenzialmente maggiori a medio e lungo termine per la sicurezza.

Una preoccupante tendenza è il crescente coinvolgimento di minori e giovani nel terrorismo e nell’estremismo violento nel 2024. Problemi di salute mentale, isolamento sociale e dipendenza digitale sono stati fattori chiave nella radicalizzazione di questi giovani. Questi giovani, prevalentemente maschi, spesso si auto-radicalizzano online e agiscono da soli o in piccole cellule, dissociati da organizzazioni centralizzate.
Dimensione online del Terrorismo: minaccia in evoluzione

La realtà “on-life”, dove la radicalizzazione online si traduce senza soluzione di continuità in violenza nel mondo reale, è una sfida crescente. Una molteplicità di comunità online attrae individui radicalizzati, desensibilizzati al danno e alla sofferenza, che visualizzano, scambiano e perpetrano atti violenti.
Comunità Online e radicalizzazione
Il numero di minori e giovani coinvolti in attività terroristiche ed estremiste violente è continuato a crescere nel 2024. Su 449 sospetti arrestati nel 2024, 133 avevano tra i 12 e i 20 anni, rappresentando oltre il 29% del totale. Il più giovane aggressore aveva 12 anni ed è stato arrestato per aver pianificato un attacco.

Questi giovani sono spesso reclutati in comunità online che li inducono a commettere atti di violenza estrema contro sé stessi e gli altri. L’interesse per le sparatorie nelle scuole è aumentato tra minori e giovani adulti, che glorificano attacchi avvenuti in altre parti del mondo e condividono informazioni sugli aggressori e i loro manifesti.
Un fenomeno particolarmente allarmante è la crescita di comunità di culto online, note come reti “764” o “Com“, che sfruttano le piattaforme digitali per condividere e normalizzare la crudeltà estrema, estorcere vittime e radicalizzare giovani individui a compiere atti di violenza. Questi gruppi prendono di mira specificamente minori vulnerabili (dagli 8 ai 17 anni), inducendoli, tramite coercizione psicologica, a compiere atti di autolesionismo, violenza contro il proprio circolo (familiari e amici) o persino contro vittime sconosciute. Questi atti violenti vengono poi condivisi all’interno della comunità online dalle stesse vittime, che sono soggette a minacce e ricatti.
Molti di questi gruppi violenti online hanno collegamenti ideologici con il terrorismo jihadista, l’estremismo violento di destra, in particolare l'”accelerazionismo”, poiché i loro leader sostengono il crollo delle società democratiche attraverso il terrore, il caos e la violenza. Sono state riscontrate anche connessioni con il satanismo e l’occultismo, portando a un’ibridazione delle ideologie terroristiche tradizionali.
Fattori sociali e psicologici come la solitudine, l’isolamento sociale e i problemi di salute mentale sono stati driver significativi nei percorsi di radicalizzazione dei giovani.
Sfruttamento delle tecnologie emergenti
I terroristi e gli estremisti violenti hanno continuato a sfruttare una molteplicità di tecnologie, mostrando diversi livelli di competenza.
Le piattaforme di comunicazione crittografate end-to-end (E2EE) rimangono canali sicuri per la comunicazione, il coordinamento, il reclutamento e la diffusione di propaganda. Anche i social media sono centrali per le strategie terroristiche, offrendo un’ampia portata e grandi audience per la diffusione di manuali di istruzioni per esplosivi e armi da fuoco stampate in 3D.
Gli ambienti immersivi, come le piattaforme di gioco e il metaverso, continuano a essere sfruttati per propaganda, reclutamento e simulazione di attacchi in scenari di addestramento.
L’uso dell’intelligenza artificiale generativa (generative-AI) per creare e diffondere propaganda e discorsi d’odio ha raggiunto livelli senza precedenti, specialmente nella scena di destra. Gli strumenti AI, inclusi i Large Language Models (LLMs) e la tecnologia deepfake, consentono la creazione di contenuti persuasivi e ingannevoli, spesso condivisi in più lingue e piattaforme per massimizzare la portata. Vengono utilizzate tecniche come il “jailbreaking” per eludere la moderazione dei contenuti.
La stampa 3D facilita la produzione clandestina di armi da fuoco, bypassando la catena di approvvigionamento tradizionale. L’uso crescente di veicoli aerei senza pilota (UAVs/droni) in contesti di guerra e da organizzazioni terroristiche al di fuori dell’UE solleva preoccupazioni per future minacce terroristiche.
Le criptovalute e gli NFT (Non-Fungible Tokens) sono strumenti critici per il finanziamento anonimo, consentendo ai terroristi di trasferire fondi a livello globale, eludendo la supervisione finanziaria tradizionale. Le criptovalute sono diventate cruciali anche nella “hawala digitale”, un adattamento digitale del tradizionale sistema hawala per trasferimenti transfrontalieri pseudo-anonimi.
Propaganda e reclutamento digitale
La propaganda jihadista, in particolare quella di Al-Qaeda (AQ) e dello Stato Islamico (IS), ha continuato a strumentalizzare gli eventi a Gaza per incitare attacchi e escalation di violenza, specialmente contro obiettivi israeliani ed ebraici. IS ha lanciato campagne come “Kill Them Wherever You Find Them”. Anche i gruppi estremisti di destra e di sinistra/anarchici hanno sfruttato il conflitto a Gaza e la guerra in Ucraina per le loro narrazioni e per alimentare l’odio, con l’antisemitismo come denominatore comune.
Il ruolo di Europol nella lotta al Terrorismo Online
Il Centro Europeo Antiterrorismo (ECTC) di Europol è il pilastro della risposta coerente e completa alla minaccia terroristica in evoluzione nell’UE. L’ECTC facilita lo scambio di informazioni antiterrorismo tra le autorità di polizia degli Stati membri e partner terzi attraverso la Secure Information Exchange Network Application (SIENA). Europol aggiunge valore a queste informazioni, analizzandole e collegandole ad altri dati per identificare connessioni tra le indagini. Fornisce inoltre competenze OSINT (Open Source Intelligence) e supporta la creazione di Operational Task Forces (OTFs) per coordinare gli sforzi investigativi su obiettivi ad alto valore.
Un’iniziativa chiave dell’ECTC è l’Unità di Segnalazione Internet dell’UE (EU IRU), che coordina gli sforzi dell’UE per combattere la diffusione della propaganda terroristica online.
- L’EU IRU organizza Referral Action Days (RAD), fornendo supporto operativo ai casi antiterrorismo con una componente online.
- Questa unità sviluppa strumenti e tecniche per rilevare e scoraggiare l’abuso terroristico di internet, collaborando strettamente con gli Stati membri e gli OSPs per migliorare i processi di segnalazione.
- L’EU IRU è anche un attore chiave nell’EU Internet Forum (EUIF), una partnership pubblico-privato per ridurre l’accessibilità ai contenuti illegali online.
- Europol assiste gli Stati membri nell’implementazione del Regolamento sui Contenuti Terroristici Online (TCO Regulation), utilizzando PERCI, uno strumento basato su cloud che facilita la trasmissione di segnalazioni e ordini di rimozione ai fornitori di servizi di hosting. Nel 2024, gli Stati membri e Europol hanno inviato 31.762 segnalazioni tramite PERCI e le autorità designate hanno emesso 1.022 ordini di rimozione.
Inoltre, Europol co-implementa il progetto SIRIUS con Eurojust, che si concentra sulla complessità dell’accesso transfrontaliero alle prove elettroniche nelle indagini penali. SIRIUS funge da hub centrale per la condivisione di conoscenze sull’accesso transfrontaliero alle prove elettroniche, fornendo linee guida, strumenti IT e attività di formazione.
La minaccia del terrorismo nell’UE nel 2024 è stata caratterizzata da una crescente complessità, fortemente influenzata da dinamiche geopolitiche e dalla pervasiva dimensione online. Il coinvolgimento di minori, l’ibridazione ideologica e l’abuso delle tecnologie emergenti rappresentano sfide significative. Europol, attraverso le sue capacità specializzate come l’ECTC, l’EU IRU e il progetto SIRIUS, è in prima linea nel contrastare queste minacce, rafforzando la cooperazione internazionale e innovando le risposte antiterrorismo per proteggere i cittadini e i valori europei.