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La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha ufficializzato il divieto di utilizzare WhatsApp su tutti i dispositivi governativi gestiti dagli staff congressuali, evidenziando rischi legati alla sicurezza dei dati e alla trasparenza delle comunicazioni. La decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione ai pericoli associati alle applicazioni di messaggistica istantanea e all’adozione non controllata di strumenti AI considerati vulnerabili.
Motivazioni del ban e criteri di rischio
L’Office of Cybersecurity della Camera ha classificato WhatsApp come applicazione ad alto rischio per la gestione dei dati sensibili degli staffer, contestando la mancanza di trasparenza sulle modalità di protezione dei dati, l’assenza di crittografia dei dati memorizzati e l’esposizione potenziale a vettori di attacco esterni. L’email inviata dal Chief Administrative Officer sottolinea che nessuna versione di WhatsApp – mobile, desktop o browser – è più tollerata su device House, e chi la mantiene verrà contattato per rimuoverla.
Il provvedimento si inserisce in una serie di restrizioni analoghe già applicate a servizi come DeepSeek, app ByteDance e Microsoft Copilot, oltre a limiti molto stringenti sull’uso di ChatGPT (consentito solo nella versione a pagamento Plus). La direzione IT della Camera ha inoltre raccomandato attenzione verso tentativi di phishing e messaggi da numeri sconosciuti, ribadendo l’importanza di scegliere strumenti di comunicazione considerati sicuri dal punto di vista istituzionale.
Le reazioni di Meta e il confronto con le alternative
Meta, la società proprietaria di WhatsApp, ha risposto contestando duramente la valutazione della Camera. Il portavoce Andy Stone ha sottolineato che i messaggi su WhatsApp sono crittografati end-to-end di default, garantendo un livello di sicurezza superiore rispetto ad altre app approvate dalla Camera che non adottano la stessa misura. Meta ha anche rimarcato che membri e staff usano regolarmente WhatsApp e auspica che il servizio possa essere riammesso, almeno in linea con quanto già accade al Senato.
Le alternative suggerite dalla Camera includono Microsoft Teams, Wickr, Signal, iMessage e FaceTime, strumenti considerati affidabili per l’uso istituzionale e maggiormente aderenti alle policy di gestione e audit delle comunicazioni governative.
Prospettive e impatto sulla comunicazione istituzionale
La scelta della Camera riflette un trend crescente nelle istituzioni americane: privilegiare la sovranità dei dati e la riduzione delle superfici di attacco rispetto alla diffusione mainstream degli strumenti consumer. Le tensioni tra esigenze operative e rigore nella sicurezza continueranno a influenzare la selezione delle piattaforme di messaggistica, soprattutto alla luce dell’espansione delle capacità AI e dei rischi associati a infrastrutture closed source o di proprietà di soggetti extra-statunitensi.