Economia
Tether sfida le sanzioni USA sul servizio che nascondeva beni rubati
Tempo di lettura: 2 minuti. La decisione dell’emittente della più grande stablecoin del mondo segnala una più ampia resistenza del settore alle sanzioni del Dipartimento del Tesoro nei confronti di Tornado Cash
L’ultimo sforzo del governo statunitense per reprimere l’uso illecito delle criptovalute da parte di regimi stranieri e criminali si scontra con la resistenza del settore stesso, compreso uno dei suoi attori più grandi e influenti. All’inizio di questo mese, il Dipartimento del Tesoro ha sanzionato Tornado Cash, un servizio di criptovalute che, a suo dire, ha permesso agli hacker nordcoreani e ad altri di riciclare miliardi di dollari di beni digitali rubati in rapine virtuali. In genere, le sanzioni colpiscono individui, Paesi o aziende, e le imprese statunitensi si adeguano evitando di fare affari con loro.
Ma le sanzioni rivolte a Tornado Cash sono nuove. Tornado Cash è noto come mixer, che nasconde l’origine dei beni digitali mettendoli insieme prima che gli utenti li ritirino. Esiste come codice software su una rete di computer decentralizzata e diffusa in tutto il mondo, e i suoi autori lo hanno scritto in modo tale da non poterlo modificare. I leader del settore delle criptovalute affermano di non essere sicuri di ciò che devono fare per rimanere dalla parte giusta della legge. “Più di ogni altra cosa, in questo momento, siamo un’industria che ha bisogno di una guida”, ha detto Ari Redbord, un ex funzionario del Tesoro che ora lavora per TRM Labs, che fornisce alle società di criptovaluta strumenti per monitorare le frodi e i crimini finanziari.
Una società di criptovalute che in passato ha attirato l’attenzione dei regolatori e delle forze dell’ordine statunitensi, Tether, potrebbe violare le nuove regole del Tesoro. Secondo un’analisi del Washington Post sui dati di Dune Analytics, una società di intelligence sulle criptovalute, Tether non sta inserendo nella lista nera i conti associati a Tornado Cash. Finora il governo degli Stati Uniti non ha preso provvedimenti. “Tether non è stata contattata da funzionari statunitensi o dalle forze dell’ordine con una richiesta” di congelare le transazioni con Tornado Cash, ha dichiarato in un comunicato il chief technology officer di Tether, Paolo Ardoino, aggiungendo che la società “normalmente rispetta le richieste delle autorità statunitensi”.
Tether emette la più grande stablecoin del mondo, un token ancorato al valore del dollaro che contribuisce a formare la linfa vitale della criptoeconomia globale. Gli investitori lo usano per comprare e vendere altri asset digitali e come garanzia per alcune operazioni. Non è chiaro se Tether sia legalmente obbligata a conformarsi alle sanzioni del Tesoro. La società con sede a Hong Kong sostiene di non esserlo, perché “non opera negli Stati Uniti e non ha come clienti persone statunitensi”, ha dichiarato Ardoino. Ma ha detto che la società considera le sanzioni del Tesoro “come parte del suo programma di conformità di livello mondiale”.
In altre occasioni, i dirigenti di Tether hanno affermato che la società è controllata dal Tesoro in quanto è registrata presso il Financial Crimes Enforcement Network, un ufficio del dipartimento che combatte la finanza illecita.
Alla domanda se il Tesoro ritenga che Tether stia violando le sanzioni sul Tornado Cash, il dipartimento ha rifiutato di commentare.
Economia
Cy4Gate: accordo da un milione con Innovery
Tempo di lettura: 2 minuti. Cy4Gate rafforza la sua presenza nel mercato con una nuova partnership strategica con Innovery e un contratto da 1 milione di euro
Cy4Gate, un rinomato player nel settore della cybersecurity e della cyber intelligence, ha recentemente annunciato sviluppi significativi che rafforzano la sua posizione nel mercato. Questi includono un importante accordo strategico con Innovery e la firma di un contratto da un milione di euro con una primaria realtà high-tech italiana.
Partnership con Innovery
Cy4Gate ha siglato un accordo strategico con Innovery, una multinazionale specializzata in consulenza e soluzioni innovative nel campo della Cybersecurity. Questa collaborazione designa Innovery come partner per le soluzioni di Cy4Gate nel mercato Corporate italiano, sia in ambito Cybersecurity che Decision Intelligence. Questa mossa è parte della strategia di Go To Market di Cy4Gate per consolidare la sua presenza e visibilità nel mercato target.
Dettagli del Contratto da 1 Milione di Euro
Parallelamente, Cy4Gate ha ottenuto un contratto biennale del valore di 1 milione di euro con una primaria azienda high-tech operante in Italia e all’estero. Il contratto comprende la fornitura della piattaforma di Cyber Threat Intelligence di Cy4Gate, rafforzando ulteriormente la sua reputazione e presenza nel settore.
Implicazioni e futuro
Questi sviluppi sono indicativi dell’impegno di Cy4Gate a espandere la sua influenza nel mercato nazionale e internazionale della cybersecurity. L’accordo con Innovery permette a Cy4Gate di avvalersi delle competenze e della rete di Innovery per raggiungere un pubblico più ampio, mentre il nuovo contratto consolida la sua capacità di attirare clienti di grande calibro nel settore high-tech.
L’espansione delle operazioni di Cy4Gate attraverso questi importanti accordi e contratti dimostra il suo continuo impegno nel fornire soluzioni avanzate di cybersecurity e decision intelligence. Con questi passi significativi, Cy4Gate si posiziona come un leader chiave nel settore, pronto a capitalizzare su ulteriori opportunità di crescita. Questi sviluppi non solo rafforzano la posizione di Cy4Gate nel mercato della cybersecurity ma aprono anche nuove opportunità per l’innovazione e la crescita nell’ambito della sicurezza informatica e della decision intelligence.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
Economia
Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo
Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.
Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.
Dettagli della disputa
InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.
Reazione di Lenovo
Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.
Implicazioni e prospettive future
Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.
Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.
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