Truffe online
Tinder è il luogo preferito per i truffatori. Cosa fare
Tempo di lettura: 3 minuti. Eset Latin America mette in guardia dai truffatori che utilizzano l’app di dating.
Tinder è una delle app di incontri di maggior successo degli ultimi 10 anni, dove sono stati possibili più di 70 miliardi di ‘match’, ma i profili falsi e le truffe sono diventati un problema per i gestori e per gli oltre 75 milioni di utenti mensili.
Il documentario di Netflix, “Tinder Swindler”, ha reso popolare la storia di diverse donne che sono state truffate dallo stesso uomo: una persona reale, un profilo con diverse foto, account di social media collegati e persino la verifica delle foto, che è riuscito a rubare dieci milioni di dollari dopo aver ingannato le sue vittime e averle invogliate a finanziare il suo stile di vita sontuoso.
Ma questo ha dimostrato che le persone non sono del tutto al sicuro e devono interagire con attenzione in questa applicazione.
Secondo Eset, le truffe iniziano con il “codice di verifica di Tinder”, in cui un contatto abbinato viene contattato e chiede di poter essere aiutato ricevendo un codice sul proprio telefono. Questo codice è solitamente la chiave di verifica per accedere al proprio account Facebook, Snapchat, WhatsApp o al proprio conto bancario.
Esistono anche bot che si mettono in contatto con il profilo a cui hanno fatto ‘match’, quindi, diversi link vengono inviati in modo sistematico per verificare l’account e così via. dimostrare che le foto sono di una persona reale Y non di un profilo falso.
Bisogna fare molta attenzione alle foto dei profili amatoriali, sfocate e sessualmente suggestive. Molto probabilmente si tratta di truffatori che cercano di convincere l’utente ad abbinare.
Al primo contatto, sottolineano che “non passano molto tempo su Tinder”, chiedono il numero di telefono, chattano su WhatsApp e “si conoscono meglio”, in questo modo è più facile rubare informazioni sensibili, come i profili dei social media dove sono contenute diverse foto per creare altri profili falsi.
A volte i truffatori non vogliono soldi, ma attenzione o compagnia. Ci sono molte persone che creano profili falsi utilizzando informazioni personali, foto e video rubati di altre persone, di solito da qualcuno che hanno precedentemente truffato.
Bisogna fare attenzione al “catfishing”, perché può comportare denaro e regali e può essere usato per rubare informazioni personali, inviare software dannoso o addirittura essere usato come strategia per svolgere attività di spionaggio.
Anche “inviare nudi” e fare “sexting” sono due attività tanto popolari quanto profondamente rischiose, che rendono le persone facili bersagli dei truffatori. Anche se sta diventando sempre più comune condividere foto di nudo, si tratta ancora di qualcosa che la società si aspetta sia privato. La sextortion è un reato molto grave che può causare molto dolore e angoscia e ha persino portato alcune vittime a togliersi la vita.
Misure di sicurezza
- Non lasciare Tinder per continuare la conversazione in altre applicazioni di messaggistica. In questo modo si mantiene l’ambiente più sicuro in cui è possibile segnalare facilmente un truffatore, proteggendo così se stessi e gli altri utenti.
- Non aprite i link inviati tramite Tinder, soprattutto se hanno un URL breve.
- Se decidete di continuare la conversazione in un’altra applicazione, come WhatsApp, non inviate foto che possano essere utilizzate da terzi per estorcere denaro.
- Se un profilo sembra troppo bello per essere vero o è troppo incompleto, è meglio passare il dito a sinistra e proteggersi da una potenziale truffa.
- “Tenete sempre presente che il rischio non è solo online, ma anche nella vita reale, quindi è molto importante considerare la vostra sicurezza quando incontrate qualcuno che conoscete tramite l’app. Ad esempio, condividendo la propria posizione con un amico e scegliendo spazi pubblici affollati come punto di incontro”, ha commentato Camilo Gutiérrez Amaya, responsabile del Laboratorio di ricerca ESET per l’America Latina.
Notizie
Arresti in Europa per una Truffa da 645 Milioni di Euro nel Caso JuicyFields
Tempo di lettura: 2 minuti. Un’operazione coordinata ha portato all’arresto di 9 sospetti nella frode d’investimento JuicyFields da 645 milioni di euro.
Una vasta operazione di polizia, supportata da Europol e Eurojust, ha portato all’arresto di nove sospetti coinvolti nella frode d’investimento “JuicyFields”, una delle più grandi truffe di crowdsourcing legate alla coltivazione di cannabis a scopo medicinale. Gli arresti sono il risultato di un’indagine congiunta che ha coinvolto più di 400 agenti di polizia in 11 paesi.
Dettagli dell’Operazione
Il giorno dell’azione, l’11 aprile 2024, sono stati eseguiti nove mandati di arresto e 38 perquisizioni domiciliari. Durante l’indagine e l’operazione, sono stati sequestrati o congelati beni per un totale di circa 8.921.000 euro, tra cui 4.700.000 euro in conti bancari, 1.515.000 euro in criptovalute, 106.000 euro in contanti e 2.600.000 euro in beni immobili. Sono stati inoltre sequestrati veicoli di lusso, opere d’arte, vari oggetti di lusso, nonché un gran numero di dispositivi elettronici e documenti.
Il Caso JuicyFields
JuicyFields è stata pubblicizzata come una piattaforma di crowdsourcing per la coltivazione, la raccolta e la distribuzione di piante di cannabis per uso medicinale. Gli investitori, che dovevano investire almeno 50 euro, erano stati attratti con la promessa di profitti elevati dalla vendita di marijuana a compratori autorizzati. Nonostante le promesse di rendimenti annuali del 100% o più, la piattaforma non ha mai rivelato come avrebbe raggiunto tali risultati. Alla fine, si è rivelato un classico schema Ponzi, dove i soldi degli investitori venivano usati per pagare i rendimenti agli investitori precedenti, piuttosto che per generare profitti legittimi.
Implicazioni Legali e di Sicurezza
L’intera operazione ha richiesto una coordinazione significativa a causa della complessità della frode e della vasta gamma di paesi coinvolti. Il team di investigazione congiunto, guidato dalle autorità di polizia tedesche e spagnole, dalla Gendarmerie francese e supportato da Europol, ha dovuto ricostruire una complessa rete di evidenze digitali per preparare questo ondata di arresti. Un obiettivo ad alto valore, ritenuto uno degli organizzatori principali dello schema, è stato rintracciato nella Repubblica Dominicana e arrestato con la collaborazione delle autorità locali.
Ruolo di Europol
Europol ha avuto un ruolo cruciale nell’indagine, coordinando le operazioni e fornendo supporto analitico su misura. Inoltre, ha condiviso i risultati delle indagini finanziarie e altre informazioni di intelligence con i paesi coinvolti. Il giorno dell’azione, Europol ha dispiegato ufficiali con uffici mobili in varie località globali per assistere con la coordinazione delle misure coercitive legali.
Questa operazione dimostra l’efficacia della cooperazione internazionale nel combattere le frodi online complesse e transnazionali. Inoltre, evidenzia l’importanza per gli investitori di rimanere vigili e scettici di fronte a opportunità d’investimento online che sembrano troppo belle per essere vere.
Truffe online
Truffa dei buoni SHEIN da 300 euro, scopri come proteggerti
Tempo di lettura: < 1 minuto. La truffa dei buoni SHEIN da 300 euro sta facendo nuovamente vittime in Italia, con un’impennata di segnalazioni soprattutto su piattaforme come TikTok. In questo articolo, esploreremo le dinamiche di questa truffa e ti forniremo consigli utili su come difenderti.
Il ritorno della truffa SHEIN
Dopo essere stata affrontata nel corso del 2023, la truffa delle fake gift card SHEIN è tornata a far parlare di sé, con una nuova ondata di attacchi tra marzo e aprile 2024. Questa volta, i truffatori stanno sfruttando i social media per raggiungere le loro vittime.
Come funziona la truffa
I malintenzionati contattano le persone tramite social media, email e WhatsApp, proponendo la possibilità di vincere buoni del valore di 200, 300 o 500 euro spendibili su SHEIN. Tuttavia, dietro queste promesse si cela un inganno: i link forniti reindirizzano a siti falsi che imitano il vero sito di SHEIN. Una volta lì, viene chiesto agli utenti di compilare sondaggi o fornire dati sensibili, con la falsa promessa di ricevere i premi promessi. In realtà, gli hacker possono accedere ai dati delle carte di credito o di debito degli utenti, utilizzandoli per effettuare transazioni non autorizzate.
Come proteggerti
Per evitare di cadere vittima di questa truffa, è importante seguire alcuni semplici accorgimenti. In primo luogo, ricorda che SHEIN non richiede mai pagamenti tramite email, ma solo attraverso la sua applicazione ufficiale. Inoltre, controlla sempre che i contatti da parte di SHEIN avvengano tramite account ufficiali, identificabili dai domini di posta elettronica @shein.com o @sheingroup.com. Infine, evita di cliccare su link inviati da mittenti sospetti e non fornire mai dati sensibili a siti web non affidabili.
Consigli
La truffa dei buoni SHEIN continua a rappresentare una minaccia per gli utenti di internet, ma seguendo alcuni semplici accorgimenti è possibile proteggersi efficacemente. Ricorda sempre di prestare attenzione ai segnali di allarme e di verificare l’autenticità delle comunicazioni prima di fornire qualsiasi tipo di informazione personale online.
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CERT-AgID scopre campagna di Phishing mirata alle PA tramite Email di Outlook
Tempo di lettura: 2 minuti. Il CERT-AgID avverte di una campagna di phishing che prende di mira le PA italiane, cercando di rubare credenziali di Outlook tramite email ingannevoli.
Il CERT-AgID (Centro di Certificazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale) ha rivelato dettagli su una campagna di phishing attualmente in corso, mirata specificamente alle Pubbliche Amministrazioni italiane. L’obiettivo degli aggressori è di sottrarre credenziali di accesso agli account di posta elettronica MS Outlook, camuffando le loro email fraudolente da comunicazioni ufficiali di reparti HR o contabilità.
Metodologia dell’attacco
Le email di phishing inviate fingono di informare i destinatari su presunti aggiustamenti salariali o accessi a buste paga elettroniche. Questo approccio è calcolato per attrarre l’attenzione dei destinatari e convincerli ad agire, aprendo gli allegati o seguendo link dannosi.
Oggetto dell’email: “Avviso di adeguamento delle buste paga di marzo” Allegato: presenta una doppia estensione .pdf.html, indicando un tentativo di mascherare un file HTML come un innocuo PDF.
Indicatori di Phishing
Per riconoscere questi tentativi fraudolenti, il CERT-AgID mette in evidenza alcuni campanelli d’allarme:
- Sollecitazioni all’azione urgente.
- Allegati sospetti con doppie estensioni.
- Richieste di inserimento credenziali.
- Uso di un linguaggio generico e presenza di errori grammaticali.
Meccanismo dell’Allegato
Una volta aperto l’allegato, l’utente viene indirizzato a una pagina di phishing che simula l’aspetto di una legittima richiesta di login, tentando di catturare le credenziali inserite.
Tecniche di Abuso
Gli aggressori hanno abusato dei servizi di Form builder online, come il sito gratuito formester.com, per creare e gestire le pagine di phishing, rendendo più semplice la raccolta delle informazioni inserite dalle vittime.
Indicatori di Compromissione (IoC)
Per assistere le Pubbliche Amministrazioni nella difesa contro queste minacce, il CERT-AgID ha condiviso gli Indicatori di Compromissione rilevati, facilitando l’identificazione e il blocco di ulteriori tentativi di phishing.
Raccomandazioni
Il CERT-AgID sottolinea l’importanza della vigilanza e dell’adozione di buone pratiche di sicurezza, come il controllo accurato di email e allegati, la verifica dell’attendibilità delle richieste di login e l’uso di soluzioni anti-phishing, per proteggere le infrastrutture delle Pubbliche Amministrazioni da questi attacchi.
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