Una vasta operazione internazionale colpisce al cuore una delle più grandi reti di frode crypto mai identificate in Europa, responsabile del riciclaggio di oltre 700 milioni di euro tramite piattaforme di investimento fasulle. L’azione coordinata da Europol, Eurojust e autorità di cinque paesi europei segna un passo decisivo nella lotta contro truffe di tipo pig butchering, schemi di investimento fraudolenti e sofisticati circuiti di lavaggio di denaro basati su stablecoin e blockchain multilivello. Gli investigatori descrivono la rete come un’industria del crimine digitale con marketing integrato, infrastrutture IT distribuite e processi automatizzati per attrarre, manipolare e depredare investitori in tutto il mondo. Le autorità evidenziano come solo una parte delle vittime abbia denunciato le perdite, stimando che l’impatto reale possa essere significativamente superiore.
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Operazione coordinata da Europol e Eurojust
Europol conferma l’esecuzione del takedown finale contro l’intera infrastruttura fraudolenta, dopo mesi di operazioni congiunte e una collaborazione giudiziaria senza precedenti. La rete criminale gestiva decine di piattaforme fasulle tra il 2020 e il 2023, ognuna progettata per imitare l’aspetto e l’esperienza d’uso di exchange regolamentati. Questi siti mostravano dashboard convincenti con profitti illusori, grafici dinamici e sezioni dedicate all’assistenza clienti, tutte pensate per prolungare l’inganno. Le autorità di Francia, Belgio, Cipro, Germania e Spagna eseguono 60 perquisizioni e procedono con 9 arresti, sequestrando oltre 1,5 milioni di euro in asset, tra cui 800.000 euro in conti bancari congelati, 415.000 euro in criptovalute e 300.000 euro in contanti. L’intera infrastruttura digitale, composta da server, telefoni e computer dedicati alla gestione delle piattaforme fraudolente, viene messa sotto controllo giudiziario. Gli investigatori ritengono che la rete fosse responsabile di frodi precedentemente stimate in 600 milioni di euro, con il totale aggiornato che raggiunge ora 700 milioni di perdite accertate. Le tecniche usate dai criminali mostrano un livello di organizzazione industriale. Endorsement falsi, recensioni inventate, strategie di marketing sui social e targeting tramite app di messaggistica costituivano l’esca principale per attirare nuove vittime. I contatti iniziali seguivano schemi mutuati dal pig butchering: dialoghi prolungati, creazione di fiducia artificiale e pressione psicologica per effettuare investimenti immediati in piattaforme non verificabili.
Arresti e sequestri in cinque paesi europei
Gli arresti avvengono in maniera sincronizzata grazie a un’azione giudiziaria coordinata. In Francia interviene la Gendarmerie Nationale sotto la direzione del giudice investigativo parigino; in Belgio la Procura di Limburg guida la polizia giudiziaria; a Cipro la procura collabora con le unità antiriciclaggio; in Germania opera la Procura di Colonia insieme alla polizia criminale; in Spagna intervengono i Mossos d’Esquadra e la Policía Nacional per eseguire perquisizioni e blocchi patrimoniali.

Il network utilizzava anche una rete strutturata di broker over-the-counter e di exchange non autorizzati, fondamentali per convertire fondi rubati in stablecoin e distribuirli lungo catene blockchain multiple. Questa strategia riduceva drasticamente la tracciabilità dei flussi finanziari, permettendo agli attori di nascondere origine e destinazione del denaro prima di reinserirlo nel circuito legittimo. L’attività criminale si evolveva anche grazie a un sistema di affiliate marketing fraudolento, che reclutava nuovi intermediari incentivati da commissioni proporzionali ai depositi delle vittime reclutate.
Schemi fraudolenti e tecniche di riciclaggio
Il cuore della rete era la creazione di piattaforme che imitavano fedelmente gli exchange legittimi, con un design professionale e un back-end programmato per simulare progressi di investimento e crescita stabile del capitale. Gli utenti vedevano sullo schermo dashboard costruite ad arte, credendo di accumulare profitti significativi. Tuttavia, al tentativo di prelievo, ricevevano notifiche su presunte “tasse” o “commissioni aggiuntive”, fino al blocco completo dell’account. Una volta concluso il ciclo di inganno, le piattaforme sparivano senza lasciare traccia. I fondi sottratti venivano rapidamente convertiti in stablecoin come USDT, sfruttando la loro alta liquidità. Il successivo spostamento attraverso catene blockchain diverse serviva a offuscare ulteriormente la provenienza dei capitali. Broker OTC facilitavano la conversione in valuta fiat, mentre exchange non regolamentati permettevano transazioni anonime, costruendo così un ecosistema opaco capace di eludere i controlli tradizionali. Le autorità sottolineano che questo modus operandi è tipico delle frodi pig butchering, un fenomeno cresciuto enormemente dagli anni post-pandemia. TRM Labs segnala che oltre 53 miliardi di dollari sono stati sottratti da schemi simili dal 2023, con solo il 15-20% delle vittime che denuncia l’incidente alle autorità.
Impatto globale e future mitigazioni
Le perdite globali superano i 700 milioni di euro, ma gli investigatori ritengono che la cifra reale sia più alta, data la bassa propensione alla denuncia e l’efficacia del social engineering impiegato dalla rete. L’operazione di Europol riduce significativamente la capacità operativa degli attori, bloccando asset, sequestrando infrastrutture e interrompendo i canali internazionali di riciclaggio. Le autorità enfatizzano l’importanza di verificare sempre le piattaforme di investimento, evitare offerte con rendimenti garantiti e utilizzare solo exchange regolamentati. L’indagine dimostra come la convergenza tra frodi tradizionali e strumenti digitali abbia creato un ecosistema dove l’inganno si presenta in forma sempre più credibile e tecnicamente evoluta. Organizzazioni pubbliche e private rafforzano ora la cooperazione internazionale per condivisione dati in tempo reale, tracciamento avanzato su blockchain e monitoraggio degli schemi emergenti. I prossimi interventi colpiranno reti simili, confermando la necessità di una risposta globale contro il cyber-enabled financial crime.