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Chaos: malware sconosciuto ha infettato centinaia di dispositivi Linux e Windows
Tempo di lettura: 3 minuti. Router di piccoli uffici? Macchine FreeBSD? Server aziendali? Colpiti tutti
I ricercatori hanno rivelato un malware multipiattaforma mai visto prima che ha infettato un’ampia gamma di dispositivi Linux e Windows, tra cui piccoli router da ufficio, macchine FreeBSD e grandi server aziendali. Black Lotus Labs, il braccio di ricerca della società di sicurezza Lumen, ha chiamato il malware Chaos, una parola che compare ripetutamente nei nomi delle funzioni, nei certificati e nei nomi dei file utilizzati. Chaos è emerso non più tardi del 16 aprile, quando il primo cluster di server di controllo è entrato in funzione. Da giugno a metà luglio, i ricercatori hanno trovato centinaia di indirizzi IP unici che rappresentano dispositivi Chaos compromessi. I server di staging utilizzati per infettare nuovi dispositivi sono aumentati a dismisura negli ultimi mesi, passando da 39 in maggio a 93 in agosto. Martedì scorso, il numero era arrivato a 111.
Black Lotus ha osservato interazioni con questi server di staging sia da dispositivi Linux embedded che da server aziendali, tra cui uno in Europa che ospitava un’istanza di GitLab. Ci sono più di 100 campioni unici in circolazione. “La potenza del malware Chaos deriva da alcuni fattori”, hanno scritto i ricercatori di Black Lotus Labs in un post sul blog di mercoledì mattina. “In primo luogo, è progettato per funzionare su diverse architetture, tra cui: ARM, Intel (i386), MIPS e PowerPC, oltre ai sistemi operativi Windows e Linux. In secondo luogo, a differenza di botnet di distribuzione di ransomware su larga scala come Emotet, che sfruttano lo spam per diffondersi e crescere, Chaos si propaga attraverso CVE note e brute forced, nonché chiavi SSH rubate”. I CVE si riferiscono al meccanismo utilizzato per tracciare specifiche vulnerabilità. Il rapporto di mercoledì ne citava solo alcune, tra cui CVE-2017-17215 e CVE-2022-30525 che interessano i firewall venduti da Huawei e CVE-2022-1388, una vulnerabilità estremamente grave nei bilanciatori di carico, nei firewall e nei dispositivi di ispezione di rete venduti da F5. Anche le infezioni SSH che utilizzano il brute-forcing delle password e le chiavi rubate consentono a Chaos di diffondersi da una macchina all’altra all’interno di una rete infetta.
Chaos ha anche diverse capacità, tra cui l’enumerazione di tutti i dispositivi connessi a una rete infetta, l’esecuzione di shell remote che consentono agli aggressori di eseguire comandi e il caricamento di moduli aggiuntivi. Queste capacità, unite alla capacità di funzionare su un’ampia gamma di dispositivi, hanno portato Black Lotus Labs a sospettare che Chaos “sia opera di un attore criminale informatico che sta coltivando una rete di dispositivi infetti da sfruttare per l’accesso iniziale, gli attacchi DDoS e il mining di criptovalute”, hanno dichiarato i ricercatori dell’azienda. Black Lotus Labs ritiene che Chaos sia un’emanazione di Kaiji, un software botnet per server AMD e i386 basati su Linux per l’esecuzione di attacchi DDoS. Da quando è nato, Chaos ha acquisito una serie di nuove funzionalità, tra cui moduli per nuove architetture, la capacità di funzionare su Windows e la capacità di diffondersi attraverso lo sfruttamento di vulnerabilità e la raccolta di chiavi SSH. Gli indirizzi IP infetti indicano che le infezioni di Chaos sono maggiormente concentrate in Europa, con punti caldi più piccoli in Nord e Sud America e nell’Asia Pacifica.
Scrivono i ricercatori di Black Lotus Labs:
Nelle prime settimane di settembre, il nostro emulatore di host Chaos ha ricevuto diversi comandi DDoS che hanno preso di mira circa due dozzine di domini o IP di organizzazioni. Utilizzando la nostra telemetria globale, abbiamo identificato diversi attacchi DDoS che coincidono con il periodo, l’IP e la porta dei comandi di attacco ricevuti. I tipi di attacco erano generalmente multivettoriali e sfruttavano UDP e TCP/SYN su più porte, spesso aumentando di volume nel corso di più giorni. Tra le entità prese di mira figurano i giochi, i servizi finanziari e tecnologici, i media e l’intrattenimento e l’hosting. Abbiamo anche osservato attacchi rivolti a fornitori di DDoS-as-a-service e a uno scambio di criptovalute. Complessivamente, i bersagli hanno interessato l’area EMEA, APAC e Nord America. Una società di giochi è stata bersaglio di un attacco misto UDP, TCP e SYN sulla porta 30120. Dal 1° al 5 settembre, l’organizzazione ha ricevuto un’ondata di traffico superiore al volume tipico. Una ripartizione del traffico per il periodo precedente e successivo all’attacco mostra un’ondata di traffico inviato alla porta 30120 da circa 12.000 IP distinti, anche se parte di questo traffico potrebbe essere indicativo di spoofing IP. Alcuni dei bersagli includevano fornitori di servizi DDoS-as-a-service. Uno di questi si presenta come un importante stressor e booter IP che offre l’aggiramento di CAPTCHA e capacità DDoS “uniche” a livello di trasporto. A metà agosto, la nostra visibilità ha rivelato una massiccia impennata del traffico, circa quattro volte superiore al volume più alto registrato nei 30 giorni precedenti. Le due cose più importanti che si possono fare per prevenire le infezioni da Chaos sono mantenere tutti i router, i server e gli altri dispositivi completamente aggiornati e utilizzare password forti e l’autenticazione multifattoriale basata su FIDO2 quando possibile. Un promemoria per i proprietari di router di piccoli uffici: La maggior parte del malware dei router non può sopravvivere a un riavvio. Considerate di riavviare il vostro dispositivo ogni settimana circa. Chi utilizza SSH dovrebbe sempre utilizzare una chiave crittografica per l’autenticazione.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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