Il mercato delle criptovalute ha subito una brusca frenata, interrompendo una striscia positiva durata quasi un mese con outflows crypto massicci che hanno raggiunto gli 873 milioni di euro nell’ultima settimana. Questo dato, tuttavia, nasconde una realtà molto più sfaccettata e dinamica di quanto i numeri aggregati possano suggerire. Mentre i giganti Bitcoin ed Ethereum hanno visto defluire capitali significativi, asset alternativi come XRP e Solana hanno mostrato una resilienza sorprendente, attirando nuovi investimenti in netta controtendenza.
In parallelo, le grandi manovre istituzionali non si fermano: BlackRock continua a ottimizzare le sue posizioni tramite trasferimenti strategici su Coinbase Prime, e colossi bancari come JPMorgan esplorano attivamente l’apertura di nuovi desk di trading per asset digitali. Questo scenario dipinge un quadro non di fuga, ma di riallocazione selettiva del capitale, in un contesto in cui la volatilità di breve termine convive con una fiducia strutturale di lungo periodo, supportata anche da nuove aperture regolatorie in mercati emergenti come il Ghana.
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Fondi crypto in uscita dopo quattro settimane di afflussi
Gli outflows dai fondi crypto, pari a 873 milioni di euro, segnano una rottura netta rispetto alle settimane precedenti. I dati mostrano come Ethereum sia stato l’asset più colpito, con deflussi per circa 509 milioni di euro, seguito da Bitcoin con 422 milioni di euro. Questa dinamica riflette una combinazione di fattori: prese di profitto da parte di grandi detentori, incertezze legislative e una fase di assestamento dopo i forti movimenti dei mesi precedenti.
Nonostante l’entità delle uscite settimanali, il quadro annuale resta positivo. Dall’inizio dell’anno, Bitcoin registra afflussi per circa 25 miliardi di euro, mentre Ethereum mantiene un saldo positivo vicino agli 11,7 miliardi di euro. Gli asset under management dei prodotti crypto si attestano intorno ai 42,8 miliardi di euro, un livello che segnala come l’interesse strutturale degli investitori non sia venuto meno, ma stia attraversando una fase di maggiore prudenza.
XRP e Solana invertiscono la tendenza
In un contesto dominato da deflussi, XRP e Solana emergono come eccezioni rilevanti. XRP registra afflussi per circa 58 milioni di euro, mentre Solana attrae 45 milioni di euro, invertendo la tendenza generale del mercato. Questa resilienza suggerisce uno spostamento dell’attenzione verso asset percepiti come sottovalutati o legati a narrative specifiche, come l’integrazione con sistemi di pagamento o l’espansione degli ecosistemi onchain.
Il caso di XRP è particolarmente significativo. Nonostante occupi stabilmente una posizione di vertice per capitalizzazione di mercato, solo una quota minima della sua supply risulta impiegata in applicazioni DeFi. Questa asimmetria tra valore di mercato e utilizzo onchain apre spazi di crescita che alcuni investitori sembrano voler anticipare, spostando capitali proprio mentre i grandi asset affrontano una fase di consolidamento.
BlackRock e la gestione attiva degli asset crypto
Sul fronte istituzionale, BlackRock continua a muoversi in modo attivo, nonostante gli outflows complessivi dai fondi. La società ha trasferito 167 milioni di euro in Bitcoin, pari a 2.019 BTC, e 83 milioni di euro in Ethereum, circa 29.928 ETH, sulla piattaforma Coinbase Prime. Queste operazioni indicano una gestione dinamica degli asset piuttosto che un disimpegno, con l’obiettivo di ottimizzare custody, liquidità e operatività.
Nella stessa settimana, gli ETF Bitcoin di BlackRock hanno registrato outflows netti superiori a 220 milioni di euro, mentre i fondi Ethereum hanno visto deflussi per oltre 512 milioni di euro. Il quadro evidenzia una distinzione netta tra flussi di breve periodo e strategie di lungo termine, con l’asset manager che consolida le proprie posizioni su infrastrutture considerate affidabili, in attesa di condizioni di mercato più favorevoli.
JPMorgan e l’apertura al trading crypto istituzionale
Un altro segnale di maturazione del settore arriva da JPMorgan, che sta valutando l’introduzione di servizi di trading crypto spot e derivati per la clientela istituzionale. Le discussioni, ancora in fase preliminare, sono alimentate da un contesto regolatorio statunitense percepito come più favorevole e da una domanda crescente di esposizione controllata agli asset digitali.
L’interesse di JPMorgan rappresenta un ulteriore passo nel processo di integrazione tra finanza tradizionale e crypto. Le banche di investimento non si limitano più a osservare il mercato, ma analizzano la fattibilità di servizi diretti, valutando rischi, compliance e potenziali volumi. Questa dinamica contribuisce a ridurre la distanza tra infrastrutture finanziarie tradizionali e mercati decentralizzati.
MicroStrategy rafforza la liquidità e pausa Bitcoin
Nel frattempo, MicroStrategy adotta una strategia di rafforzamento della liquidità. L’azienda ha venduto 4,5 milioni di azioni MSTR tramite un’offerta ATM, raccogliendo 686 milioni di euro. Questa operazione ha portato le riserve di cassa a circa 2 miliardi di euro, rispetto agli 1,3 miliardi precedenti, consentendo di coprire obblighi finanziari e dividendi.
Contestualmente, MicroStrategy ha messo in pausa gli acquisti di Bitcoin nell’ultima settimana, una scelta che riflette un approccio più bilanciato in un contesto di elevata volatilità. Le partecipazioni complessive restano imponenti, con 671.268 BTC valutati oltre 55 miliardi di euro, ma la strategia segnala una maggiore attenzione alla gestione della liquidità in una fase di mercato incerta.
earnXRP e il tentativo di sbloccare il valore DeFi di XRP
Tra le iniziative più innovative emerge il lancio di earnXRP da parte di Flare, il primo vault yield interamente denominato in XRP. Il prodotto consente agli utenti di depositare FXRP in un vault non custodiale che alloca i fondi in strategie diversificate. Upshift fornisce l’infrastruttura del vault, mentre Clearstar gestisce i meccanismi di risk management.

L’iniziativa affronta un nodo strutturale dell’ecosistema XRP: nonostante la rilevanza per capitalizzazione, meno dello 0,1% della supply viene oggi utilizzato in contesti DeFi. earnXRP punta a semplificare l’accesso ai rendimenti onchain, offrendo compounding automatico in XRP e abbassando le barriere operative per gli holder. Questo tipo di prodotto riflette un tentativo più ampio di rendere la DeFi accessibile anche agli asset “storici”, ampliandone l’utilità oltre il trading.
Gaming crypto tra stabilizzazione e utilità pratica
Accanto ai movimenti dei capitali, il gaming crypto continua a espandersi in modo trasversale. Le piattaforme iGaming integrano pagamenti crypto con tempi di settlement inferiori ai dieci minuti, mentre giochi di ruolo e titoli casual sperimentano meccaniche di ownership digitale e ricompense tokenizzate. In alcuni segmenti, oltre il 20% degli utenti attivi interagisce regolarmente con wallet e asset onchain.
Dopo l’euforia dei cicli rialzisti, il settore sembra entrare in una fase di stabilizzazione, con un focus sui benefici pratici più che sulle promesse speculative. Le microtransazioni giornaliere superano le 500.000 operazioni, mentre le entrate crypto rappresentano tra il 3% e il 7% dei ricavi in alcuni giochi casual. Questa evoluzione rafforza l’idea di una blockchain integrata come infrastruttura di supporto, piuttosto che come elemento puramente finanziario.
Ghana legalizza il trading crypto
Sul piano regolatorio, una svolta rilevante arriva dall’Africa occidentale. Il Ghana approva il Virtual Asset Service Providers Bill 2025, legalizzando il trading di Bitcoin e crypto sotto la supervisione della Bank of Ghana. Il framework introduce licenze obbligatorie, requisiti di compliance e misure di tutela dei consumatori, con l’obiettivo di favorire innovazione e inclusione finanziaria.
La mossa posiziona il Ghana tra i Paesi africani più avanzati nella regolazione degli asset digitali, attirando potenzialmente investitori e fintech internazionali. In un contesto globale segnato da incertezze normative, questo tipo di iniziativa contribuisce a creare nuovi poli di adozione e a ridurre i rischi legali per operatori e utenti.
Un mercato in transizione selettiva
L’insieme di questi sviluppi restituisce l’immagine di un mercato crypto in transizione, dove gli outflows non indicano un disimpegno generalizzato ma una riallocazione selettiva del capitale. Mentre Bitcoin ed Ethereum affrontano prese di profitto, asset come XRP e Solana attraggono flussi mirati. Le istituzioni continuano a muoversi, consolidando infrastrutture e valutando nuovi servizi, mentre regolazioni più chiare aprono spazi di crescita in nuove aree geografiche.
Domande frequenti sugli Outflows Crypto
Perché ci sono stati outflows così massicci dai fondi crypto questa settimana?
Gli outflows per 873 milioni di euro sono dovuti principalmente a prese di profitto da parte degli investitori dopo i rialzi dei mesi precedenti, uniti a una fase di incertezza normativa e macroeconomica che ha spinto alla cautela su asset volatili come Bitcoin ed Ethereum.
Perché XRP e Solana stanno attirando capitali mentre il mercato scende?
XRP e Solana sono visti come asset con potenziale di crescita inespresso o legati a narrative specifiche (come nuovi prodotti DeFi per XRP o l’espansione dell’ecosistema Solana). Gli investitori stanno riallocando capitali verso queste altcoin percepite come “sottovalutate” rispetto ai leader di mercato.
Cosa significa il trasferimento di asset di BlackRock su Coinbase Prime?
Nonostante i deflussi dai suoi ETF, i trasferimenti di Bitcoin ed Ethereum su Coinbase Prime indicano che BlackRock sta gestendo attivamente la custodia e la liquidità dei suoi asset, preparandosi per future operazioni e non disinvestendo strutturalmente dal settore.
Qual è la novità regolatoria in Ghana?
Il Ghana ha approvato il “Virtual Asset Service Providers Bill 2025”, una legge che legalizza il trading di criptovalute sotto la supervisione della banca centrale, introducendo licenze e norme di compliance per favorire l’adozione sicura degli asset digitali nel paese.