Apple entra nel 2026 con una strategia che combina innovazione hardware, apertura controllata dell’ecosistema software e una profonda razionalizzazione della gamma prodotti. Nel primo periodo emergono tutti i temi chiave: i rumor su iPhone 18 e sul primo iPhone foldable, l’arrivo di nuove app Mac orientate alla produttività avanzata, l’espansione delle patenti digitali negli Stati Uniti, l’aggiornamento delle fee dell’App Store in Brasile per conformarsi alle richieste antitrust e la decisione di discontinuare 25 prodotti nel 2025. Sullo sfondo restano le pressioni regolatorie, le scelte industriali con investimenti nel manufacturing statunitense e un mercato foldable sempre più competitivo, dove Samsung accelera sul design e sulle dimensioni dei dispositivi pieghevoli. Apple prova a tenere insieme privacy, controllo dell’esperienza utente e necessità di adattarsi a un contesto normativo globale in rapido mutamento.
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iPhone 18 e la nuova traiettoria dell’hardware Apple
I rumor su iPhone 18 delineano un cambio di passo netto rispetto alle generazioni precedenti. I modelli Pro vengono associati a una fotocamera con apertura variabile, pensata per migliorare la resa in condizioni di scarsa illuminazione e ampliare il range dinamico. Il design del modulo posteriore resta su una piattaforma a tre lenti, mentre il frontale sposta la fotocamera in alto a sinistra e introduce il Face ID sotto al display, eliminando la Dynamic Island. I pannelli vengono indicati in due diagonali, 6,3 e 6,9 pollici, con una densità di pixel superiore grazie a una nuova struttura del sensore.

Il cuore del dispositivo dovrebbe essere il chip A20 Pro, realizzato con processo produttivo a 2 nanometri di TSMC, accompagnato da modem di nuova generazione per il 5G e da un chip dedicato alla connettività Wi-Fi 7 e Bluetooth 6. Le indiscrezioni parlano anche di navigazione web via satellite, una funzione che rafforzerebbe l’integrazione tra hardware, software e servizi proprietari. Sul piano industriale, un segnale rilevante arriva dalla produzione dei sensori fotografici, che verrebbero realizzati in Texas in collaborazione con Samsung, rompendo di fatto il monopolio storico di Sony in questo segmento e sostenendo la strategia di manufacturing negli Stati Uniti.
iPhone foldable e la maturazione del mercato pieghevole
Il capitolo più atteso riguarda il primo iPhone foldable, previsto non prima dell’autunno 2026. Le specifiche non sono ancora definitive, ma i rumor convergono su un design book style con display esterno da circa 5,3 pollici e pannello interno da 7,7 pollici in formato 4:3, una scelta che privilegia il multitasking e l’uso in produttività. La community ha già iniziato a sperimentare con modelli stampati in 3D, replicando dimensioni e proporzioni per valutare ergonomia e ingombri reali.
Il confronto diretto è con Samsung, che prepara un foldable più largo, con schermo esterno da circa 5,4 pollici e interno da 7,6 pollici, sempre in rapporto 4:3. Il design viene descritto come più squadrato, pensato per migliorare la presa e l’uso a una mano. Il mercato foldable cresce, ma resta complesso: Apple osserva, testa prototipi e sembra intenzionata a entrare solo quando l’esperienza utente rispetta i propri standard di affidabilità e durata.
App Mac da provare nel 2026 e il ruolo della community
Sul fronte software, Apple continua a promuovere l’esplorazione dell’ecosistema Mac, segnalando una serie di app Mac che nel 2026 possono migliorare il flusso di lavoro quotidiano. Strumenti come Alt-Tab introducono anteprime stile Windows per lo switch rapido tra applicazioni, mentre One Thing porta un singolo obiettivo nella barra dei menu per mantenere il focus. Launchy propone un menu radiale per avviare app e comandi, Folder Preview amplia le possibilità di anteprima nel Finder e Command X introduce finalmente il taglia-incolla dei file.
Applicazioni come ImageOptim puntano sull’ottimizzazione delle immagini senza perdita di qualità, Monocle riduce le distrazioni visive sfocando le app in background, Dockdoor aggiunge anteprime delle finestre direttamente nel Dock. Substage sperimenta l’uso dell’AI per impartire comandi naturali al Finder e organizzare file, mentre Bauhaus Clock trasforma i momenti di inattività in uno screensaver dal design curato. La maggior parte di queste app è gratuita o offre upgrade premium, confermando un ecosistema vivace in cui gli sviluppatori indipendenti giocano un ruolo centrale.
Discontinuità di prodotto e razionalizzazione della gamma
Il 2025 segna una delle più ampie operazioni di discontinuità dei prodotti nella storia recente di Apple. Venticinque dispositivi escono di scena per fare spazio a nuove generazioni. La linea iPhone vede il passaggio dai modelli 16 Pro ai 17 Pro, l’uscita di scena degli iPhone Plus e la chiusura definitiva della gamma SE con tasto Home. Sul fronte iPad e Mac, i chip M2 e M3 lasciano spazio a M4 e M5, mentre accessori storici come cavi Lightning e adattatori MagSafe vengono ritirati in favore di USB-C e standard aggiornati.

Questa razionalizzazione riflette una strategia chiara: spingere verso Face ID, USB-C e chip più avanzati, riducendo la frammentazione dell’offerta. Il mercato assorbe queste transizioni con una migrazione graduale verso i nuovi modelli, mentre Apple rafforza il ciclo annuale di aggiornamento come leva di semplificazione.
Fee App Store, antitrust e apertura controllata
Uno dei dossier più delicati riguarda l’App Store. In Brasile, Apple introduce nuove fee per conformarsi a un settlement antitrust avviato dal CADE nel 2022. Le commissioni vengono rimodulate, con percentuali differenziate per transazioni interne, link esterni e store di terze parti. Dal 2026, anche su iOS arrivano app store alternativi e sistemi di pagamento esterni, in linea con quanto già avviene nell’Unione Europea e in Giappone.

Apple continua a difendere il proprio modello citando rischi per la sicurezza e la privacy, ma offre agli sviluppatori maggiore flessibilità. L’equilibrio resta fragile: da un lato la pressione regolatoria spinge verso l’apertura, dall’altro l’azienda cerca di preservare il controllo dell’esperienza utente e dei dati sensibili. Negli Stati Uniti, una legge del Texas sulla verifica dell’età negli app store viene bloccata da un giudice federale, che richiama il Primo Emendamento e paragona gli store digitali alle librerie, rinviando l’entrata in vigore almeno al 2026.
Patenti digitali, Apple Wallet e identità
Sul fronte dei servizi, Apple espande le patenti digitali su iPhone e Apple Watch in sette nuovi stati USA, portando a oltre tredici il numero complessivo delle giurisdizioni supportate. Le identità digitali vengono integrate in Apple Wallet e accettate in circa 250 aeroporti dalla TSA per i controlli di sicurezza. Restano limiti chiari: il documento fisico continua a essere richiesto in molte situazioni e l’uso internazionale non è previsto.

Questa espansione rafforza la posizione di Apple come intermediario tecnologico nell’ambito dell’identità digitale, un settore sensibile dove privacy e conformità normativa diventano elementi centrali della strategia.
Investimenti, partnership e segnali al mercato
Nel quadro complessivo emergono anche segnali simbolici ma rilevanti. Tim Cook acquista 50.000 azioni Nike per un valore di circa 2,70 milioni di euro, rafforzando un legame storico che vede Apple e Nike collaborare su prodotti e servizi. L’operazione porta la partecipazione complessiva di Cook a oltre 5,50 milioni di euro e viene letta come un messaggio di fiducia verso il partner.

Parallelamente, Apple lancia iniziative promozionali come la collaborazione con Adidas su Apple Pay, mentre continua a investire in chip avanzati e strutture produttive negli Stati Uniti. Tutti elementi che indicano una strategia orientata a consolidare l’ecosistema, mantenere margini e rispondere alle sfide globali.
Apple tra innovazione, regolazione e controllo dell’ecosistema
Il quadro che emerge per il 2026 è quello di un’azienda che accelera su foldable, iPhone 18 e app Mac, ma allo stesso tempo rivede profondamente il proprio portafoglio prodotti e il rapporto con sviluppatori e regolatori. L’innovazione resta il motore principale, ma viene accompagnata da una gestione sempre più sofisticata delle pressioni normative e delle aspettative del mercato. Apple si muove su un crinale sottile, cercando di restare fedele al proprio modello chiuso senza ignorare un mondo che chiede apertura, interoperabilità e concorrenza.
Domande Frequenti su Apple nel 2026
Quali sono le novità previste per iPhone 18 Pro?
L’iPhone 18 Pro dovrebbe introdurre una fotocamera con apertura variabile meccanica, un nuovo chip A20 Pro a 2nm, Face ID sotto lo schermo (eliminando la Dynamic Island) e sensori fotografici prodotti per la prima volta negli USA da Samsung.
Quando uscirà il primo iPhone pieghevole?
I rumor indicano un possibile lancio nell’autunno del 2026. Il dispositivo dovrebbe avere un design a libro con uno schermo interno da 7,7 pollici e uno esterno da 5,3 pollici, entrando in diretta competizione con i futuri foldable di Samsung.
Cosa cambia per l’App Store in Brasile?
In risposta alle pressioni antitrust, Apple permetterà l’uso di store alternativi e sistemi di pagamento esterni in Brasile a partire dal 2026. Tuttavia, applicherà nuove commissioni (Core Technology Fee e fee sulle transazioni) per compensare l’uso della sua proprietà intellettuale.
Quali sono le migliori app Mac consigliate per il 2026?
Tra le app emergenti per la produttività figurano Alt-Tab (gestione finestre stile Windows), Dockdoor (anteprime nel Dock), One Thing (focus su un singolo task nella barra menu) e Substage (gestione file con AI).