Dal 1 gennaio 2026 la Lituania diventerà uno dei paesi europei più severi nell’applicazione delle regole sui crypto-asset, mentre negli Stati Uniti Tom Lee intravede una trasformazione radicale del sistema bancario grazie a AI e blockchain, al punto da paragonare istituti come JPMorgan Chase e Goldman Sachs ai futuri Magnificent 7 della finanza. Sullo sfondo, l’hack all’estensione Chrome di Trust Wallet, con oltre 5,5 milioni di euro drenati durante le festività natalizie, riporta brutalmente l’attenzione sui rischi di sicurezza ancora presenti nell’ecosistema crypto globale.
Tre linee di frattura che raccontano la stessa storia: regolazione più dura in Europa, convergenza tra finanza tradizionale e tecnologie crypto, e fragilità operative che continuano a colpire utenti e infrastrutture.
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La stretta della Lituania: MiCA applicata senza sconti
A partire dal 1 gennaio 2026, qualsiasi attività crypto priva di licenza MiCA sarà considerata illegale in Lituania. La Banca di Lituania ha chiarito che non ci saranno periodi di tolleranza: exchange, wallet provider e operatori di servizi su crypto-asset dovranno essere pienamente autorizzati o cessare le attività.
Le sanzioni previste sono pesanti. Si va da multe amministrative e blocco dei siti web, fino a avvisi pubblici e, nei casi più gravi, pene detentive fino a quattro anni per i responsabili. Il messaggio è netto: la fase di deregulation è finita.
I numeri spiegano la portata del cambio di passo. Oltre 370 società risultano registrate come fornitori di servizi crypto nel paese, ma solo circa 120 presentano bilanci e risultano operative. A metà luglio, appena 30 aziende avevano avviato la procedura di richiesta della licenza MiCA, con dieci dossier effettivamente in fase di revisione.
La Banca di Lituania ha invitato le imprese che non intendono proseguire a comunicare tempestivamente con i clienti, fornendo istruzioni chiare su prelievi, trasferimenti o conversioni degli asset. L’obiettivo dichiarato è evitare caos operativo e proteggere gli investitori durante la transizione. Nei fatti, però, la misura rischia di ridurre drasticamente il numero di operatori presenti sul mercato lituano, trasformando il paese in uno degli hub più regolati dell’Unione Europea.
Tom Lee: AI e blockchain faranno delle banche i nuovi Magnificent 7
Mentre l’Europa stringe le maglie regolatorie, Tom Lee guarda allo stesso scenario da una prospettiva opposta. Secondo lo strategist di Fundstrat, AI e blockchain stanno cambiando strutturalmente il modello di business delle grandi banche, riducendo l’intensità di personale, comprimendo i costi operativi e ampliando i margini.
In questo contesto, istituti come JPMorgan e Goldman Sachs non sarebbero più semplici banche tradizionali, ma aziende tecnologiche a tutti gli effetti, destinate a essere valutate dal mercato come titoli growth. Lee parla apertamente di una nuova generazione di Magnificent 7 bancari, capaci di sfruttare automazione, intelligenza artificiale e registri distribuiti per dominare il sistema finanziario globale.
Un fattore chiave, secondo Lee, è il contesto macroeconomico. Una Federal Reserve più accomodante e un possibile ritorno dell’indice ISM manifatturiero sopra quota 50 potrebbero riaccendere la fiducia aziendale e avviare un nuovo superciclo ciclico. Storicamente, sostiene Lee, queste fasi coincidono con forti performance non solo dell’equity, ma anche di Bitcoin ed Ethereum, rafforzando il legame tra innovazione tecnologica, crypto-asset e finanza tradizionale.
Nel suo scenario, le banche non subiscono la disruption crypto, ma la assorbono: integrano blockchain nei sistemi di settlement, utilizzano AI per risk management e compliance, e finiscono per competere direttamente con fintech e protocolli DeFi sul terreno dell’efficienza.
Regolazione, innovazione e rischio: un equilibrio instabile
La repressione lituana, l’ottimismo di Tom Lee e l’hack Trust Wallet raccontano tre facce dello stesso ecosistema. Da un lato, gli Stati rafforzano la regolazione per arginare frodi e instabilità. Dall’altro, la finanza tradizionale assorbe blockchain e AI, trasformandole in strumenti di efficienza e profitto. Nel mezzo, gli utenti restano esposti a rischi tecnici concreti, soprattutto quando la sicurezza della supply chain software viene compromessa.
Il risultato è un mercato crypto sempre più maturo, ma anche più polarizzato. Chi non si adegua alle regole viene espulso. Chi innova rapidamente, come le grandi banche, può guadagnare posizioni dominanti. Chi sbaglia sulla sicurezza paga un prezzo immediato, spesso irreversibile. Il 2026 si profila così come un anno spartiacque: meno spazio per l’improvvisazione, più integrazione con la finanza tradizionale, ma anche maggiore attenzione ai rischi sistemici che continuano a emergere nel cuore dell’infrastruttura crypto.
Domande Frequenti su Regolamentazione e Sicurezza Crypto
Cosa succede alle aziende crypto in Lituania dal 2026?
Dal 1° gennaio 2026, tutte le aziende crypto operanti in Lituania dovranno possedere una licenza MiCA completa. Chi non sarà in regola dovrà cessare le attività immediatamente, rischiando multe pesanti, oscuramento del sito web e persino il carcere per i dirigenti.
Perché Tom Lee paragona le banche alle Big Tech?
Tom Lee ritiene che l’uso dell’Intelligenza Artificiale e della blockchain permetterà alle grandi banche di ridurre i costi e aumentare i margini di profitto in modo simile alle aziende tecnologiche. Per questo, prevede che le loro azioni cresceranno come quelle dei “Magnificent 7” (le grandi aziende tech USA).
L’hack di Trust Wallet ha colpito l’app sul telefono?
No, Trust Wallet ha confermato che l’attacco ha compromesso esclusivamente l’estensione per browser (Chrome, ecc.) nella versione 2.68. Le applicazioni mobili per Android e iOS non sono state coinvolte e sono considerate sicure.
Qual è la differenza tra i requisiti MiCA e la situazione precedente in Lituania?
Prima della MiCA, la Lituania aveva un sistema di registrazione più snello che ha attratto centinaia di aziende. Con la MiCA, i requisiti di capitale, governance e tutela dei consumatori diventano molto più stringenti, e la Banca di Lituania ha deciso di applicarli senza periodi di tolleranza aggiuntivi.