L'Altra Bolla
Musk tassa i profili verificati: Stephen King gli da dell’accattone. La lotta politica è appena iniziata
Tempo di lettura: 3 minuti. The Verge diffonde la notizia, lo scrittore attacca il nuovo proprietario che rilancia l’offerta. Quale questione politica c’è dietro?
Elon Musk è stato attaccato dal noto scrittore Stephen King. Uno scenario horror per il nuovo proprietario di Twitter dopo che è trapelata la notizia che i profili verificati dovrebbero pagare 20$ al mese per conservare lo status che fino ad oggi viene concesso ai personaggi famosi.
$ 20 al mese per mantenere il mio assegno blu? Fanculo, dovrebbero pagarmi. Se questo viene istituito, me ne vado come Enron. Questa è la prima botta contro Musk e la sua nuova gestione da parte di un personaggio famoso ed il discorso di King non fa una piega perchè è chiaro che le persone di successo, seguite da un grande pubblico, sono il fiore all’occhiello di un social e garantiscono pubblico e valore per gli investitori. Dalla risposta di Musk, sembrerebbe che gli investitori pubblicitari non siano sufficienti a pagare le bollette della sua nuova creatura acquistata alla cifra record di 44 miliardi di dollari in prestito ed ha rilanciato chiedendogli appunto se invece dei venti, 8$ fosse un prezzo ragionevole. Elon Musk quindi ha annunciato che spiegherà la motivazione anticipando che è collegata al contrasto di BOT e Troll, ma dubbio assale in molti:
una società o un governo hanno problemi di spesa se devono allestire una rete bot?
Una trattativa da venditore di calzini esclamerebbe qualcuno, con un taglio del 60% sul prezzo chiesto in partenza e che da la dimensione di come Musk stia iniziando a fare i conti con chi detiene il mercato pubblicitario in diversi settori dell’economia americana in primis: i democratici. Sì, perchè l’attacco di King non è solo un modo per dire, io sono io e voi dovreste pagarmi, ma è il primo attacco ufficiale da parte di uno dei maggiori detrattori di Trump dichiaratamente a favore del Partito Democratico statunitense e questa sua mossa avvisa Musk sul da farsi nella gestione dei contenuti sulla piattaforma così come in pompa magna è stata annunciata. L’imprenditore di origini sudafricane, padrone di SpaceX e Tesla, ha pubblicato un tweet nel quale lancia un messaggio agli investitori pubblicitari rassicurandoli sul concetto di libertà e dandogli la garanzia che non si troveranno in situazioni spiacevoli come successo in passato con Trump dove ritirarono i loro investimenti pubblicitari per poi riprenderli quando l’ex presidente USA fu bannato dal social.
Gli attacchi a Musk sono soprattutto politici perchè rappresenta un problema nell’equilibrio dei giganti tech americani, soprattutto dopo il calo di Facebook in borsa e questo mette in evidenza ancora di più come si sia messa in difficoltà una piattaforma che oramai aveva la bandierina democratica. Questo fa davvero paura allo schema di potere consolidatosi negli USA con la vittoria di Biden e che porta l’associazione dell’operazione dell’acquisto di Twitter ad una manovra pro Repubblicana.
Se FB è nelle mani di una parte del congresso, Twitter lo è dell’altra?
Il ritorno, se avverrà, di Trump stabilirà molto in termini politici e di lettura dei centri di potere del social così come è anche giusto ricordare che dal punto di vista dei progetti editoriali di una parte, risulta molto difficile la raccolta pubblicitaria anche se si puà contare su numeri di spettatori/utenti. E’ il caso di ByoBlu in Italia che è partita dal basso e vive di donazioni, ma è difficile trovare pubblicità mainstream sul canale così come in Inghilterra una tv prettamente “alternativa” o “complottista”, pur avendo più visite della BBC, non ha trovato aziende disposte a scommetterci dentro.
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LinkedIn introduce i giochi: tra puzzle e networking
Tempo di lettura: 2 minuti. LinkedIn lancia Queens, Crossclimb e Pinpoint per aumentare interazione e divertimento nella rete professionale.
LinkedIn ha recentemente lanciato tre nuovi giochi di logica, chiamati Queens, Crossclimb e Pinpoint, allo scopo di aumentare l’interazione degli utenti sulla piattaforma. Questa mossa segue una tendenza crescente tra le aziende di contenuti digitali che cercano di migliorare l’engagement e la permanenza degli utenti attraverso contenuti ludici.
Descrizione dei Giochi
Queens: Questo gioco si ispira al Sudoku. I giocatori devono posizionare delle regine su una griglia, assicurandosi che non si tocchino a vicenda. È disponibile un tabellone dei punteggi che mostra i risultati all’interno delle proprie connessioni aziendali.
Crossclimb: Un gioco di trivia e parole in cui i giocatori devono formare una scala di parole partendo da indizi forniti, modificando una lettera alla volta per formare nuove parole.
Pinpoint: Un gioco di associazione di parole che svela gradualmente nuove parole e sfida i giocatori a indovinare la categoria corretta il più rapidamente possibile.
Finalità e impatto
I giochi di LinkedIn non sono solo un passatempo, ma un modo innovativo per rafforzare le relazioni professionali e aumentare la visibilità degli utenti all’interno della loro rete. Attraverso la competizione in un ambiente ludico, LinkedIn incoraggia la collaborazione e la connessione tra i colleghi.
Le strategie di coinvolgimento
Integrando i giochi nella piattaforma, LinkedIn segue l’esempio di altre grandi aziende di media come il New York Times e Netflix, che hanno utilizzato giochi e puzzle per trattenere gli utenti e aumentare le sottoscrizioni. Questa strategia si è dimostrata efficace per mantenere l’interesse degli utenti e potenzialmente convertirli in consumatori di altri contenuti a pagamento.
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Threads: bonus per creatori e prospettive future
Tempo di lettura: < 1 minuto. Scopri come Meta premia i creatori su Threads con bonus per post di successo e quali sono i piani di espansione.
Nel mondo sempre più competitivo dei social media, Meta ha lanciato un’iniziativa intrigante per incentivare i creatori sulla sua piattaforma Threads: un programma di bonus su invito per stimolare non solo la creatività ma anche l’engagement degli utenti.
Incentivi economici per i Creatori di Contenuti
Threads, l’ultimo arrivato nell’ecosistema di Meta, si sta distinguendo attraverso un programma di bonus che premia i creatori in base alle prestazioni dei loro post. I partecipanti selezionati possono guadagnare fino a $5,000 per contenuti che raggiungono almeno 10,000 visualizzazioni. Tuttavia, il programma attuale è limitato agli Stati Uniti, con piani di espansione che potrebbero estenderlo a livello globale. I criteri per ottenere i bonus sono chiari: i post devono superare le 2,000 visualizzazioni, includere testo e evitare materiali protetti da copyright.
Strategie di espansione e accoglienza del Mercato
L’approccio di Meta per Threads non solo mira a remunerare i creatori ma anche ad attirare un pubblico globale, sfidando altre piattaforme consolidate. Con oltre 150 milioni di utenti mensili e in continua crescita, Threads si sta affermando come un serio concorrente nel settore. Questo successo precoce suggerisce che i creatori sono motivati non solo dalle potenziali ricompense economiche ma anche dalla possibilità di raggiungere un’ampia audience globale.
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ByteDance “chiuderà TikTok negli USA piuttosto che venderlo”
ByteDance, il proprietario di TikTok, preferirebbe chiudere l’app in perdita negli Stati Uniti piuttosto che venderla, nel caso in cui tutte le opzioni legali per combattere una legislazione che mira a bandirla dagli app store negli USA fallissero, secondo quanto riferito da fonti vicine all’azienda.
Dettagli del conflitto Legale
ByteDance è attualmente al centro di una battaglia legale negli Stati Uniti, dove recentemente il presidente Joe Biden ha firmato una legge che impone un termine per la vendita di TikTok entro il 19 gennaio, un giorno prima della fine del suo mandato. Tuttavia, il presidente potrebbe estendere questa scadenza di tre mesi se determina che ByteDance sta facendo progressi.
Il valore degli Algoritmi
Una delle questioni chiave in questo dibattito è l’algoritmo di TikTok, considerato una parte fondamentale delle operazioni di ByteDance e visto come superiore a quelli dei concorrenti come Tencent e Xiaohongshu. Il valore e l’importanza di questi algoritmi rendono improbabile la vendita dell’app con essi inclusi, poiché sono strettamente legati alla licenza di proprietà intellettuale registrata sotto ByteDance in Cina.
Impatto finanziario e operativo
Sebbene TikTok contribuisca solo a una piccola parte delle entrate totali di ByteDance e i suoi utenti attivi giornalieri negli USA rappresentino solo circa il 5% del totale globale, una chiusura avrebbe un impatto limitato sul business generale dell’azienda. ByteDance continua a generare la maggior parte delle sue entrate in Cina, principalmente tramite altre app come Douyin, l’equivalente cinese di TikTok.
Risposta del Governo Cinese
Il governo cinese ha indicato che è probabile che rifiuti una cessione forzata dell’app TikTok, come emerso durante un’audizione congressuale negli USA l’anno scorso. Questo è in linea con la legge sulla controllo delle esportazioni del 2020, che include algoritmi e codici sorgente come “elementi controllati” soggetti a procedure di licenza amministrativa secondo le leggi e regolamenti cinesi.
La situazione attuale, evidenziata dall’esclusiva di Reuters sul tema, le complesse dinamiche tra tecnologia, politica e diritti di proprietà intellettuale che influenzano le operazioni globali delle aziende tecnologiche. La possibile chiusura di TikTok negli USA è un indicatore dell’intensa pressione regolatoria e delle difficoltà che le aziende affrontano nel navigare in ambienti legali e politici diversificati.
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