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ChatGPT disattiva l’accesso a Internet: la prova è disastrosa. E già dice bugie …
Tempo di lettura: 2 minuti. Abbiamo provato la chat dell’intelligenza artificiale più famosa del momento
In questi giorni spopola Chat GPT, l’intelligenza artificiale con cui è possibile chattare prodotta dalla Open AI. Matrice Digitale l’ha provata ed ha riscontrato i primi difetti che rendono l’idea del progetto di marketing basato su una promozione maggiore rispetto ai suoi eguali in modo tale da consentire un flusso enorme di visitatori che ne arricchiscono il database. Più dati e conversazioni riempiono l’archivio, più migliora il prodotto ed anticipa i competitor nell’utilizzo finale di natura commerciale.
La prova della redazione
La prima domanda che fatta al software riguardava l’allenatore del Napoli attuale e la risposta è stata errata: Gennaro Gattuso.
La seconda domanda è stata posta chiedendo un’informazione attuale riguardo l’evento al CES della playstation Sony. Anche in questo caso la risposta fornita non è stata soddisfacente perchè l’applicativo ha dichiarato di aver disattivato l’accesso a Internet.
Questo fattore ci porta dinanzi ad una lettura che apre due scenari differenti tra loro. In primo luogo è stato disattivato l’accesso ad Internet per contenere eventuali richieste di informazioni riguardo dei link potenzialmente vietati ai minori ed in contrasto con le policy.
C’è anche un cavillo circa il non poter effettuare ricerche finalizzate ad effettuare sintesi che possono violare il copyright dei contenuti di molti siti Internet. Questo aspetto apre ad uno scenario complesso perché mette ora il mercato ed i governi nel contenere un individuo, un privato, dalla condizione di essere avanti ad altri suoi competitor sfruttando contenuti sparsi all’interno della rete che non possono essere estrapolati con finalità non precise da parte di chi interroga l’intelligenza artificiale. Proprio in quest’ultimo caso sembra esserci il fulcro di una riflessione che pone il mercato nella condizione di decidere se Chat GPT sia il prodotto del futuro con il suo monopolio oppure merita di vivere e svilupparsi con le sue risorse non da poco, essendo stato finanziato con tanti quattrini.
Le bugie della macchina
Tra i vari quesiti che abbiamo posto all’applicativo c’è quello del pronome. Secondo chat GPT non esiste un pronome che può essere utilizzato a prescindere e che allo stesso tempo identifichi il suo sesso, ma la versione italiana ne fa un uso prevalentemente al maschile.
Nonostante le venga attribuito una sorta di dipendenza dai suoi sviluppatori, chat GPT nega di essere eterodiretta dai suoi creatori mostrandosi all’interlocutore come un soggetto autonomo capace di autoalimentarsi nella ricerca di maggiore conoscenza. Non solo non sa cosa è realmente un’intelligenza artificiale, ma ha già imparato a mentire agli esseri umani negando il fatto che abbia un creatore alle spalle che possa decidere e coordinare molte delle sue attività cognitive.
In conclusione, il vero problema dell’intelligenza artificiale emerge al primo banco di prova internazionale e non c’è risposta al quesito secondo cui il problema non sono i mezzi del futuro, bensì l’utilizzo che i creatori decideranno ne sarà fatto. Creatori, si spera, abbiano dei fini “giusti” e non orientati verso un uso distorto della tecnologia.
Smartphone
Rivelazioni sul design dell’iPhone 16 dalle dummy units?
Tempo di lettura: < 1 minuto. Le nuove unità dummy dell’iPhone 16 mostrano design innovativi e un iPhone 16 Pro Max più grande, anticipando il lancio a settembre.
Una recente fuga di notizie ha svelato quattro unità dummy che mostrano i design previsti per la serie iPhone 16 di Apple. Le immagini confermano le speculazioni precedenti, offrendo un’anticipazione affidabile di ciò che potremmo aspettarci dai nuovi modelli.
Dettagli sui Dummy Units
Le unità dummy rivelano alcuni cambiamenti significativi rispetto ai modelli precedenti. Gli iPhone 16 e 16 Plus presentano un nuovo design del modulo della fotocamera, che sembra una fusione tra il design della fotocamera dell’iPhone X e quello della serie iPhone 15. Sebbene sia prematuro giudicare completamente il design, è chiaro che Apple sta cercando di innovare l’aspetto dei suoi dispositivi.
Un’altra novità degna di nota è la dimensione del modello iPhone 16 Pro Max, che, con il suo schermo da 6.9 pollici, sarà il più grande mai visto nella linea Pro Max. Per dare un’idea, l’iPhone 15 Pro Max aveva uno schermo da 6.7 pollici, quindi l’aumento di dimensioni non è trascurabile.
Caratteristiche Anticipate
Oltre ai cambiamenti estetici, si prevedono miglioramenti interni significativi. I modelli Pro dovrebbero includere un nuovo chipset, mentre iOS 18 potrebbe introdurre nuove funzionalità AI e aggiornamenti alle specifiche tradizionali. Tuttavia, questi dummy non mostrano tutte le potenziali novità, come il nuovo pulsante che potrebbe essere dedicato ai controlli della fotocamera, suggerito in precedenti fughe di notizie.
Lancio e aspettative
L’iPhone 16 è atteso per il lancio a settembre, e sicuramente emergeranno ulteriori dettagli nei mesi a venire. Con ogni probabilità, ci saranno altre fughe di notizie che potranno confermare o aggiustare le aspettative attuali.
Queste unità dummy offrono uno sguardo intrigante sui possibili cambiamenti nella prossima generazione di iPhone. Mentre il design e le dimensioni ricevono aggiornamenti notevoli, sarà interessante vedere come queste modifiche si tradurranno in termini di funzionalità e accoglienza del mercato.
Smartphone
Vivo V40 Lite: certificazione Bluetooth anticipa lancio a breve
Tempo di lettura: 2 minuti. Vivo V40 Lite prossimo al lancio con certificazione Bluetooth, promettendo nuove evoluzioni nella gamma medio-alta di Vivo.
Vivo è pronta a rinnovare la sua linea di dispositivi con il lancio imminente del Vivo V40 Lite, seguito da poco dalla presentazione della serie V30 e del modello V40 SE in Europa. Il nuovo smartphone ha recentemente ricevuto la certificazione Bluetooth, suggerendo che il suo debutto sul mercato sia ormai prossimo.
Dettagli sulla certificazione e caratteristiche previste
Il Vivo V40 Lite è apparso nel database del Bluetooth SIG con il numero di modello V2341, confermando il supporto per la connettività Bluetooth 5.1. Sebbene la lista non fornisca molti dettagli tecnici, la presenza dell’apparecchio in tale database è un chiaro indicatore che il lancio è vicino.
Inoltre, apparizioni precedenti in altre certificazioni hanno rivelato che il dispositivo supporterà la connettività 5G, sebbene il chipset esatto non sia stato ancora divulgato.
Riepilogo delle specifiche del predecessore, il Vivo V30 Lite
Per dare un’idea di cosa aspettarsi, il predecessore, il Vivo V30 Lite, offre un pannello AMOLED da 6.67 pollici con risoluzione FHD+ e un tasso di aggiornamento di 120Hz. La fotocamera principale da 64MP con OIS è supportata da un sensore ultra-wide da 8MP e un sensore di profondità da 2MP, mentre la fotocamera frontale da 50MP si occupa dei selfie e delle videochiamate. A livello di prestazioni, il V30 Lite è alimentato dal chipset Snapdragon 695, con RAM LPDDR4x e memoria interna UFS 2.2. Infine, è dotato di una batteria da 4800mAh con ricarica rapida a 44W.
Il Vivo V40 Lite si prepara a entrare nel mercato con una serie di funzionalità all’avanguardia, promettendo di migliorare ulteriormente le offerte di medio raggio di Vivo anticipandone il lancio imminente. La certificazione Bluetooth è solo l’ultimo step che precede il lancio ufficiale, che si prevede porterà nuove e interessanti opzioni per gli appassionati di tecnologia.
Smartphone
Huawei Pura 70 è al 90% cinese
Tempo di lettura: 2 minuti. Huawei Pura 70 avanza verso il 100% di produzione cinese, con una forte domanda e componenti prevalentemente locali.
Huawei continua a fare grandi passi avanti verso la completa localizzazione della produzione dei suoi smartphone ed il recente lancio della serie Pura 70 ha non solo scatenato un fervore di acquisti, con scorte esaurite su tutti i principali canali di vendita, ma ha anche evidenziato il forte impegno dell’azienda nel raggiungere l’obiettivo di una produzione totalmente cinese.
Dettagli del dispositivo e produzione
La serie Pura 70 di Huawei, eccezion fatta per il modello top di gamma Pura 70 Ultra, utilizza più del 90% di componenti chiave provenienti da marchi cinesi. Questo include processori, pannelli, custodie, batterie, lenti, sistemi di dissipazione del calore e componenti acustici forniti da aziende come OFILM, Lens Technology, Goertek, Changying Precision, Sunny Optical, BOE, Crystal Optoelectronics, tra gli altri. L’unica eccezione rimane la fotocamera principale fornita da Sony nel modello Pura 70 Ultra.
Impatto e reazioni del Mercato
Questo alto grado di localizzazione dei componenti ha permesso a Huawei di avvicinarsi significativamente all’obiettivo del 100% di produzione nazionale. Esperti del settore prevedono che Huawei spedirà 50 milioni di smartphone quest’anno, con la serie Pura 70 destinata a vendere oltre 10 milioni di unità. La forte domanda e l’offerta limitata hanno portato a prezzi elevati sul mercato secondario, sottolineando la robustezza tecnologica di Huawei e la crescente autosufficienza dell’industria degli smartphone cinese.
La serie Huawei Pura 70 non solo dimostra il progresso significativo di Huawei verso il raggiungimento della produzione completamente all’interno del mercato cinese, ma rafforza anche la posizione dell’azienda come leader nella localizzazione comprensiva della produzione di smartphone. La forte domanda e la limitata disponibilità di questa serie enfatizzano ulteriormente la potenza tecnologica di Huawei e l’autonomia crescente dell’industria degli smartphone cinese.
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