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La sorveglianza di massa occidentale esiste ed è solo all’inizio
In Occidente, ci sono diversi strumenti utilizzati per la sorveglianza di massa. Tra questi:
- Riconoscimento facciale: tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere il volto di una persona da una immagine o un video. Viene utilizzata in molte città per la sorveglianza delle strade, nei centri commerciali e negli aeroporti.
- Sorveglianza delle comunicazioni: le autorità possono monitorare le chiamate telefoniche, i messaggi di testo e le attività online per raccogliere informazioni su individui sospetti.
- Reti di telecamere: le città utilizzano spesso telecamere di sorveglianza per monitorare le strade e i luoghi pubblici.
- Droni: utilizzati per sorvegliare aree remote e per raccogliere informazioni su individui e gruppi.
- Rilevamento delle licenze: le autorità possono utilizzare le informazioni sulle licenze per identificare e rintracciare gli individui.
- Sorveglianza biometrica: tecnologie come la rilevazione dell’iride, delle impronte digitali e del riconoscimento vocale vengono utilizzate per identificare gli individui.
- Sorveglianza delle attività sui social media: le autorità possono monitorare le attività sui social media per raccogliere informazioni su individui sospetti.
- Sorveglianza GPS: le autorità possono utilizzare i dati GPS per seguire i movimenti di un individuo.
È importante notare che l’uso di questi strumenti può essere giustificato per scopi legittimi come la sicurezza pubblica e la lotta al crimine, ma ci sono preoccupazioni riguardo alla possibilità di abuso e alla mancanza di trasparenza e controlli adeguati.
Sì, è vero che molti paesi democratici utilizzano anche la sorveglianza di massa, anche se spesso in modo meno invasivo rispetto ai regimi totalitari. Tuttavia, ci sono preoccupazioni per come questi sistemi possono essere utilizzati per limitare la libertà individuale e la privacy, e per come possono essere utilizzati per reprimere la dissidenza politica e limitare la libertà di espressione.
La tecnologia di sorveglianza di massa sta diventando sempre più avanzata e sofisticata, con l’uso di droni, riconoscimento facciale, intelligenza artificiale e altre tecnologie avanzate. Ciò rende sempre più difficile per i cittadini proteggere la propria privacy e libertà. Inoltre, c’è una mancanza di governance mondiale per regolamentare l’uso della sorveglianza di massa e garantire che i diritti umani siano protetti.
Per questo motivo, c’è un crescente bisogno di una maggiore regolamentazione e di una governance globale per garantire che la sorveglianza di massa venga utilizzata in modo responsabile e che i diritti umani vengano protetti. Inoltre, è importante che i cittadini siano educati sui propri diritti e su come proteggere la propria privacy e libertà, in modo da poter esercitare il proprio potere di scelta e di opposizione alle pratiche di sorveglianza di massa che ritengono inappropriati.
In Cina, la sorveglianza di massa è utilizzata per controllare la popolazione attraverso un sistema di “credito sociale” che valuta la condotta dei cittadini e li premia o punisce in base ai loro comportamenti. Questo sistema include il monitoraggio dei social media, la sorveglianza delle telecamere di sicurezza e il riconoscimento facciale. La sorveglianza di massa in Cina rappresenta una minaccia significativa per la privacy e i diritti umani dei cittadini.
In Russia, il governo ha introdotto leggi che consentono la sorveglianza di massa delle comunicazioni digitali, tra cui la raccolta di dati sugli utenti di Internet e la conservazione dei dati per un periodo di sei mesi. Inoltre, il governo ha anche introdotto leggi che limitano la libertà di espressione sui social media e che vietano l’uso di VPN.
In paesi arabi, la sorveglianza di massa include spesso la censura dei media e la restrizione dell’accesso a Internet per limitare la libertà di espressione e il libero accesso alle informazioni. Inoltre, alcuni paesi arabi utilizzano anche la sorveglianza di massa per discriminare e perseguire determinate comunità, come gli oppositori politici, le minoranze etniche e religiose, e le comunità LGBTQI+.
In generale, la sorveglianza di massa in Cina, Russia e paesi arabi rappresenta una minaccia significativa per le libertà individuali e per la democrazia. Le tecnologie utilizzate per la sorveglianza di massa sono in continua evoluzione e diventano sempre più sofisticate, rendendo sempre più difficile per i cittadini proteggere la propria privacy e libertà. Inoltre, la sorveglianza di massa può essere utilizzata per reprimere la dissidenza politica e limitare la libertà di espressione, minando la democrazia e i diritti umani.
Per contrastare la sorveglianza di massa in Cina, Russia e paesi arabi, è importante che le organizzazioni internazionali, i governi e le organizzazioni della società civile lavorino insieme per promuovere e proteggere i diritti umani e la democrazia. Ciò può includere la pressione diplomatica sui governi perché rispettino le libertà fondamentali, la promozione di una maggiore trasparenza sulle pratiche di sorveglianza, e la costruzione di coalizioni tra attivisti e organizzazioni della società civile per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere cambiamenti.
Inoltre, è importante che i cittadini siano informati e educati sui propri diritti e su come proteggere la propria privacy e libertà. Ciò può includere la conoscenza delle leggi e delle politiche che riguardano la sorveglianza di massa, l’uso di software di sicurezza e di navigazione privata, e l’adozione di pratiche per mantenere la propria attività online privata.
In sintesi, la sorveglianza di massa è una minaccia globale per i diritti umani e la democrazia, soprattutto in paesi come la Cina, la Russia e alcuni paesi arabi. E’ importante che i governi, le organizzazioni internazionali e la società civile lavorino insieme per contrastare queste pratiche e proteggere i diritti fondamentali dei cittadini. E’ altrettanto importante che i cittadini siano informati e educati sui propri diritti e su come proteggere la propria privacy e libertà.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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