Tech
Cenni storici sull’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è una branca dell’informatica che cerca di creare sistemi in grado di compiere compiti che normalmente richiedono intelligenza umana. La storia dell’intelligenza artificiale inizia nel 1956, quando un gruppo di scienziati e ricercatori si riunirono all’Università di Dartmouth per discutere la possibilità di creare una macchina che potesse pensare come un essere umano. Da questa riunione nasce il termine “intelligenza artificiale” e si dà inizio a una nuova era di ricerche.
ANNI 50
Negli anni ’50 e ’60, i ricercatori si concentrarono sullo sviluppo di algoritmi di apprendimento automatico e di sistemi di elaborazione del linguaggio naturale. Nel 1966, il ricercatore inglese Joseph Weizenbaum creò ELIZA, un programma di elaborazione del linguaggio naturale che simulava una terapeuta. ELIZA fu una delle prime applicazioni di intelligenza artificiale a diventare popolare al di fuori del mondo accademico. Uno dei primi esempi di Intelligenza Artificiale è stato il programma denominato “Logic Theorist”, sviluppato da Allen Newell e Herbert A. Simon nel 1955. Il programma era in grado di dimostrare teoremi matematici utilizzando la logica formale, dimostrando così che i computer erano in grado di svolgere attività che richiedevano intelligenza umana. Nel 1956, il matematico statunitense John McCarthy ha organizzato un incontro che ha dato origine alla nascita del campo dell’Intelligenza Artificiale. Durante questo incontro, McCarthy ha coniato il termine “Intelligenza Artificiale” e ha stabilito che il campo avrebbe avuto come obiettivo la creazione di “macchine che possono pensare”. Nel 1957, il ricercatore Herbert Simon e Allen Newell hanno creato il programma “General Problem Solver” (GPS), che era in grado di risolvere problemi utilizzando la logica e la ricerca. Questo programma ha dimostrato che i computer erano in grado di risolvere problemi complessi in modo simile a come lo fanno gli esseri umani.
ANNI 60
Gli anni ’60 sono stati un periodo di grandi cambiamenti e innovazioni nella storia dell’intelligenza artificiale. Durante questo decennio, i ricercatori e gli scienziati hanno continuato a lavorare per sviluppare nuove tecniche e algoritmi per migliorare le capacità dei computer. Nel 1964, un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha creato il MIT Artificial Intelligence Laboratory, che ha rappresentato uno dei primi laboratori di intelligenza artificiale al mondo. Questo laboratorio ha dato vita a molte delle tecnologie e delle idee che sono alla base dell’intelligenza artificiale moderna. Nel 1966, il ricercatore britannico Donald Michie ha creato il primo esempio di una macchina di apprendimento automatico, chiamato “Menace”. Questa macchina è stata in grado di imparare a giocare a dama semplicemente giocando contro se stessa. Nel 1969, il ricercatore americano Seymour Papert ha creato LOGO, un linguaggio di programmazione per bambini. Questo linguaggio di programmazione ha permesso ai bambini di imparare a programmare in modo semplice e divertente. Gli anni ’60 hanno anche visto la nascita di una nuova disciplina chiamata “scienze cognitive”, che ha cercato di comprendere come i processi cognitivi nell’uomo influenzano il modo in cui i computer possono essere utilizzati per simulare e migliorare questi processi.
ANNI 70
Negli anni ’70 e ’80, la ricerca sull’intelligenza artificiale subì una battuta d’arresto a causa dell’eccessivo ottimismo e della scarsità di fondi. Tuttavia, gli sviluppi nell’elaborazione del linguaggio naturale e nell’apprendimento automatico continuarono a progredire e portarono alla creazione di sistemi di riconoscimento vocale e di traduzione automatica. Gli anni 70 hanno visto una continua crescita dell’intelligenza artificiale. Uno dei principali contributi di questo periodo è stato lo sviluppo dei sistemi di apprendimento automatico, che hanno permesso alle macchine di imparare dai dati senza essere esplicitamente programmate. Inoltre, sono stati sviluppati algoritmi di ricerca e ottimizzazione, come l’algoritmo genetico, che hanno permesso alle macchine di risolvere problemi complessi in modo autonomo. Inoltre, gli anni 70 hanno visto anche l’avvento delle reti neurali, una tecnologia che simula il funzionamento del cervello umano e che ha dato origine a una nuova generazione di sistemi di intelligenza artificiale.
ANNI 80
Gli anni ’80 sono stati un periodo cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA). Durante questo decennio, ci sono stati importanti progressi nel campo dell’IA, sia a livello teorico che applicativo. In primo luogo, gli anni ’80 hanno visto una maggiore attenzione verso l’apprendimento automatico, una sottodisciplina dell’IA che si concentra sullo sviluppo di algoritmi in grado di apprendere dai dati. Uno dei principali contributi in questo campo è stato l’algoritmo di apprendimento backpropagation, sviluppato da Rumelhart, Hinton e Williams nel 1986. Questo algoritmo ha permesso di addestrare reti neurali artificiali in modo più efficiente e con maggiore precisione. Inoltre, durante gli anni ’80, ci sono stati importanti progressi nell’elaborazione del linguaggio naturale, un’altra sottodisciplina dell’IA che si concentra sulla comprensione e la generazione del linguaggio umano. Uno dei principali contributi in questo campo è stato il sistema di elaborazione del linguaggio naturale ARPA, sviluppato dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) degli Stati Uniti. Questo sistema ha permesso di elaborare il linguaggio naturale in modo più preciso e comprensibile. Inoltre, gli anni ’80 hanno visto anche un aumento dell’interesse per l’apprendimento automatico, un sottocampo dell’IA che si concentra sullo sviluppo di algoritmi e modelli in grado di apprendere automaticamente dai dati senza essere esplicitamente programmati. Questo ha portato allo sviluppo di tecniche di apprendimento automatico come il backpropagation, utilizzato per addestrare reti neurali, e l’algoritmo di apprendimento di decision tree ID3. Gli anni ’80 hanno anche visto un aumento dell’uso dell’IA in campi specifici come la medicina, l’ingegneria, la finanza e l’elaborazione del linguaggio naturale. Ad esempio, i sistemi di IA basati su regole sono stati utilizzati per diagnosticare malattie, mentre i sistemi di IA basati su reti neurali sono stati utilizzati per prevedere i tassi di cambio valuta e i prezzi delle azioni.
ANNI 90
Gli anni ’90 hanno visto una significativa evoluzione nella tecnologia dell’intelligenza artificiale. Come menzionato in, la seconda generazione di sistemi esperti è stata introdotta in questo decennio, introducendo il modello probabilistico che ha permesso di ragionare su causa-effetti possibili. Inoltre, con la crescita esponenziale della capacità di memoria e della potenza di calcolo dei computer, come menzionato in, è stato possibile sviluppare programmi sempre più complessi nel settore dell’IA. Inoltre, gli anni ’90 hanno visto una maggiore attenzione verso il machine learning, come menzionato in, con la scoperta che le scoperte scientifiche potevano essere utilizzate in questo ambito. Questo ha portato allo sviluppo di algoritmi di apprendimento automatico, come ad esempio reti neurali, che hanno permesso di migliorare le prestazioni dei sistemi di IA. In generale, gli anni ’90 hanno rappresentato un punto di svolta nello sviluppo dell’IA, con l’introduzione di nuovi metodi e tecnologie che hanno permesso di superare alcune delle barriere degli anni precedenti. Ciò ha portato alla creazione di sistemi intelligenti sempre più avanzati che hanno trovato applicazione in diversi campi, dalla finanza alla medicina, alla robotica. Negli anni ’90 e 2000, l’intelligenza artificiale ha fatto un grande passo avanti grazie all’incremento di potenza di calcolo e alla disponibilità di grandi quantità di dati. L’uso di algoritmi di apprendimento automatico, come le reti neurali artificiali, ha permesso di creare sistemi di riconoscimento delle immagini e di elaborazione del linguaggio in grado di superare le prestazioni umane in alcune attività.
ANNI 2000
Gli anni 2000 hanno visto un’espansione significativa dell’intelligenza artificiale (IA) in vari campi, tra cui la tecnologia, la finanza, la medicina e la ricerca scientifica. Nel campo della tecnologia, l’IA è stata utilizzata per creare assistenti virtuali, sistemi di riconoscimento vocale e di immagini, nonché per l’analisi dei dati e la previsione delle tendenze. In finanza, l’IA è stata utilizzata per prevedere i movimenti dei mercati e per la creazione di algoritmi di trading automatizzati. In medicina, l’IA è stata utilizzata per la diagnostica, l’analisi dei dati e la creazione di modelli predittivi per le malattie. Nella ricerca scientifica, l’IA è stata utilizzata per l’analisi dei dati e la creazione di modelli per la simulazione di sistemi complessi. Nel frattempo, l’IA è stata utilizzata anche in ambito militare, per la creazione di sistemi di difesa automatizzati e per l’analisi dei dati raccolti dai droni. Uno dei momenti più significativi degli anni 2000 è stato la vittoria del computer Deep Blue della IBM contro il campione mondiale di scacchi Garry Kasparov nel 1997. Questo evento ha dimostrato la capacità dell’IA di superare le prestazioni umane in una attività altamente complessa.
Smartphone
Vivo Y18 lanciato in India: prezzo e specifiche
Tempo di lettura: 2 minuti. Vivo Y18 è stato lanciato in India, offrendo specifiche avanzate e un prezzo competitivo nel segmento budget.
Vivo ha recentemente lanciato in India il suo ultimo smartphone della serie Y, il Vivo Y18. Questo dispositivo si posiziona nel segmento di mercato budget, offrendo specifiche tecniche interessanti e miglioramenti rispetto al modello precedente, il Vivo Y18e.
Prezzo e Disponibilità
Il Vivo Y18 è disponibile per l’acquisto a un prezzo di partenza di Rs 8,999 per il modello da 4GB/64GB e Rs 9,999 (100 euro circa) per la versione da 4GB/128GB. È acquistabile tramite il Vivo eStore e presso i rivenditori fisici.
Caratteristiche Tecniche
Dotato di un display IPS LCD da 6,56 pollici con risoluzione HD+ di 1612 x 720 pixel, il Vivo Y18 offre una densità di pixel di 269 PPI, un tasso di aggiornamento di 90Hz e una luminosità di 840nits HBM. Il dispositivo ha ricevuto la certificazione TUV Rheinland e presenta un notch a goccia.
Sul fronte hardware, il Vivo Y18 è alimentato dal chipset MediaTek Helio G85, accoppiato con la GPU Mali G52. Non supporta la rete 5G. Dispone di 4GB di RAM LPDDR4x e di opzioni di archiviazione eMMC 5.1 da 64GB o 128GB, espandibili tramite microSD.
Fotocamera e Batteria
Il dispositivo è equipaggiato con una fotocamera principale da 50MP con apertura f/1.8 e un sensore VGA. Include una batteria da 5,000mAh con supporto alla ricarica rapida da 15W.
Altre Specifiche
Il Vivo Y18 è resistente all’acqua e alla polvere con rating IP54, ha un sensore di impronte digitali montato lateralmente e offre un incremento del volume del 150%. Le opzioni di connettività includono Dual-SIM, 4G, Wi-Fi, Bluetooth 5.0, GPS, GLONASS, Galileo e USB Type-C 2.0. Il telefono misura 163.63 × 75.58 × 8.39mm e pesa 185 grammi.
Il Vivo Y18 rappresenta un’aggiunta interessante alla gamma di smartphone budget di Vivo, combinando specifiche tecniche solide con un prezzo accessibile. Con il suo design elegante e le funzionalità moderne, si pone come una scelta competitiva per gli utenti alla ricerca di un dispositivo affidabile senza spendere cifre eccessive.
Tech
Arc Browser debutta su Windows 11
Tempo di lettura: 2 minuti. Arc Browser arriva su Windows 11, offrendo un’interfaccia intuitiva e funzioni innovative per un’esperienza web ottimale.
Dopo il suo successo su macOS e iOS nel 2022, il popolare Arc Browser, sviluppato da The Browser Company, è ora disponibile per Windows 11. Questo browser è noto per la sua interfaccia intuitiva e le caratteristiche innovative, che ora sono accessibili anche agli utenti Windows.
Disponibilità e caratteristiche uniche
Arc Browser, precedentemente disponibile solo in beta chiusa per Windows 11, ha completato questa fase di test ed è ora scaricabile dal sito ufficiale. Si distingue visivamente dai suoi concorrenti grazie a una barra laterale unica che riunisce funzionalità di solito sparse, come schede, biblioteche, note e schede archiviate, facilitando un’esperienza di navigazione senza ingombri.
Esperienza utente personalizzabile
Oltre al design accattivante, Arc Browser offre una gamma di funzionalità orientate all’utente. Gli utenti possono personalizzare la loro esperienza di navigazione assegnando nomi personalizzati alle schede, anteprima dei link prima del loro completo caricamento e prendere appunti direttamente all’interno del browser. Inoltre, il browser utilizza uno strumento AI chiamato Max, che è capace di riassumere le pagine web, migliorando la comprensione degli utenti e risparmiando tempo prezioso durante la navigazione.
Sviluppi Futuri e Feedback dell’Utente
Come con qualsiasi nuova introduzione di software, potrebbero sorgere alcuni bug iniziali o problemi di compatibilità con la versione di Windows 11 di Arc Browser. The Browser Company è impegnata nel miglioramento continuo, e il feedback degli utenti giocherà un ruolo cruciale nella risoluzione di questi problemi.
Arc Browser offre una nuova prospettiva sulla navigazione web per gli utenti di Windows 11. La sua interfaccia intuitiva, le funzionalità innovative e l’impegno verso l’esperienza dell’utente lo rendono un’alternativa convincente ai browser tradiz ionali. Con lo sviluppo continuo e il feedback degli utenti, Arc Browser ha il potenziale per ridefinire il modo in cui interagiamo con internet sulle piattaforme Windows.
Nonostante la disponibilità per Windows 11 sia ora una realtà, rimane incerta la compatibilità con Windows 10. Sebbene alcune previsioni suggeriscano un rilascio nei prossimi mesi, è necessario un annuncio ufficiale da parte di The Browser Company. L’interesse dimostrato dalla comunità di Windows 11 potrebbe accelerare gli sforzi di sviluppo anche per Windows 10.
Arc Browser introduce per gli utenti di Windows 11 una navigazione web raffrescata, combinando un’interfaccia utente intuitiva, funzionalità innovative e un forte impegno verso l’esperienza utente, rendendolo una scelta attraente rispetto ai browser consolidati. Con lo sviluppo continuato e l’importante contributo dei feedback degli utenti, Arc Browser potrebbe definire nuovi standard per l’interazione con internet su piattaforme Windows.
Smartphone
Google: “Circle to Search” sul Pixel Tablet e lancio “Find My Device”
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri le nuove funzioni di Google per Android e Pixel: “Circle to Search” e “Find My Device”, che migliorano la fruibilità dei prodotti
Google ha recentemente annunciato importanti aggiornamenti per i dispositivi Android e Pixel Tablet, introducendo funzionalità che potenziano l’interazione degli utenti con i loro dispositivi. Tra queste, il rilascio della funzionalità “Circle to Search” per il Pixel Tablet e l’espansione della rete “Find My Device” per gli utenti Android negli Stati Uniti e in Canada.
Google ha iniziato il rollout della funzionalità “Circle to Search” per alcuni utenti del Pixel Tablet. Questa caratteristica, che consente di evidenziare e cercare rapidamente informazioni su Google direttamente dallo schermo, era stata precedentemente rilasciata per dispositivi come il Samsung Galaxy S24 e i Pixel più recenti. Ora, sta diventando disponibile anche per il Pixel Tablet, migliorando l’accesso immediato alle informazioni per gli utenti.
Dettagli del lancio della rete “Find My Device”
Parallelamente, Google sta informando gli utenti Android negli Stati Uniti e in Canada sul lancio della rete “Find My Device”. Questo servizio permette di localizzare dispositivi persi, anche quando non sono connessi a internet, grazie alla rete di dispositivi Android che funge da rilevatori. Inizialmente, il servizio supporterà la ricerca di telefoni e tablet Android, con piani futuri per estendere il supporto a accessori compatibili con Fast Pair e tag Bluetooth.
Funzionalità e privacy di “Find My Device”
La rete “Find My Device” utilizza il Bluetooth per scansionare e localizzare oggetti smarriti, cifrando le informazioni sulla posizione con un PIN, schema o password dei dispositivi Android. Le posizioni dei dispositivi sono visibili solo all’utente e alle persone con cui condivide l’accesso attraverso “Find My Device“, garantendo che queste informazioni non siano visibili a Google o usate per altri scopi.
Disponibilità e impostazioni dell’utente
I dettagli delle impostazioni per la partecipazione alla rete “Find My Device” saranno disponibili nei dispositivi degli utenti sotto la sezione
“Impostazioni” > “Sicurezza e privacy” > “Localizzatori di dispositivi” > “Trova il mio dispositivo”
Gli utenti potranno personalizzare o disattivare le funzionalità a seconda delle loro preferenze di privacy.
Circle to Search e Find My device rappresentano passi importanti di Google nel migliorare l’accessibilità e la sicurezza per gli utenti Android e Pixel Tablet rendendo la tecnologia più integrata e utile nella vita quotidiana.
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