Sicurezza Informatica
Malware e apprendimento automatico: un’accoppiata pericolosa
Tempo di lettura: 2 minuti. Il malware basato sull’intelligenza artificiale è arrivato, e la lotta tra difensori e attaccanti diventa sempre più sofisticata
Da anni si sviluppano sistemi di cybersecurity basati sull’apprendimento automatico, e ora anche i criminali informatici utilizzano l’intelligenza artificiale per creare malware sempre più avanzati. Scopriamo come queste nuove minacce stanno cambiando il panorama della sicurezza informatica.
La corsa all’automazione tra difensori e attaccanti
I difensori della sicurezza informatica sono stati in grado di automatizzare il loro lavoro per molto tempo, consentendo un’ottima rilevazione, analisi e tempi di reazione a velocità di macchina. Al contrario, gli attaccanti hanno dovuto costruire e distribuire manualmente i loro attacchi, il che significa che quando vengono bloccati, devono apportare modifiche a una velocità umana molto più lenta.
Malware automatizzati e l’aumento della velocità di reazione
La tecnologia per gestire campagne di malware e aggirare automaticamente nuove difese è sicuramente possibile oggi, ma finora non abbiamo visto nulla del genere. Tuttavia, quando ciò accadrà, sarà evidente che la velocità di reazione dei nostri nemici è passata da quella umana a quella delle macchine.
Deepfake e l’uso criminale dell’intelligenza artificiale
I deepfake sono probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si parla dell’uso criminale o malintenzionato dell’intelligenza artificiale. Oggi è facile creare immagini realistiche di persone false, e le vediamo spesso utilizzate in truffe sentimentali e altri casi di frode. Tuttavia, i deepfake di persone reali sono qualcosa di completamente diverso, e sebbene l’abuso di immagini, voci e video deepfake sia ancora relativamente limitato, è certo che la situazione peggiorerà.
Modelli di linguaggio di grandi dimensioni e il malware LLMorpher
I modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) come GPT, LAMDA e LLaMA sono in grado non solo di creare contenuti in linguaggi umani, ma anche in tutti i linguaggi di programmazione. Abbiamo appena assistito al primo esempio di un pezzo di codice autoreplicante che utilizza modelli di linguaggio di grandi dimensioni per creare infinite varianti di se stesso. L’autore del malware, SPTH, ha sviluppato il codice autoreplicante chiamato LLMorpher, che può infettare programmi scritti nel linguaggio Python.
Come bloccare malware come LLMorpher?
LLMorpher non può funzionare senza GPT, che non è disponibile per il download. Ciò significa che OpenAI, il creatore di GPT, può semplicemente bloccare chiunque utilizzi GPT per scopi malevoli. Alcuni modelli simili sono scaricabili (come LLaMA), quindi è probabile che li vedremo incorporati nel malware in futuro.
Rilevare comportamenti malevoli per contrastare il malware basato sull’intelligenza artificiale
Rilevare comportamenti malevoli è la strategia migliore contro il malware che utilizza modelli di linguaggio di grandi dimensioni, e ciò può essere fatto al meglio dai prodotti di sicurezza, che a loro volta utilizzano l’apprendimento automatico!
La lotta tra intelligenze artificiali buone e cattive
In conclusione, l’unico modo per contrastare un’intelligenza artificiale malintenzionata è utilizzare un’intelligenza artificiale buona. La sfida tra difensori e attaccanti diventa sempre più sofisticata, e sarà fondamentale essere al passo con le ultime tecnologie e strategie per proteggere i sistemi informatici.
Sicurezza Informatica
Julian Assange: non vi sarà estradizione negli USA
Tempo di lettura: 2 minuti. La giustizia britannica concede un’ulteriore chance a Julian Assange contro l’estradizione negli Stati Uniti. Scopri i dettagli e le reazioni.
L’Alta Corte di Londra ha concesso a Julian Assange un ulteriore appello contro l’estradizione negli Stati Uniti, riconoscendo come non infondate le argomentazioni della difesa sul timore di un processo ingiusto oltre oceano. Il verdetto dei giudici d’appello Victoria Sharp e Jeremy Johnson non entra nel merito del ricorso, che sarà dibattuto più avanti. Tuttavia, questa decisione riapre la partita dell’estradizione, dopo che già a marzo era stato introdotto un primo spiraglio con il rovesciamento del no secco opposto in primo grado dalla giustizia britannica all’istanza di ricorso della difesa.
Le argomentazioni della difesa
Gli avvocati di Assange hanno sollevato due principali preoccupazioni:
Rischio di condanna a morte: Anche se sulla carta la pena capitale è prevista per il reato di violazione dell’Espionage Act del 1917, mai contestato a un giornalista in oltre un secolo, i legali di Washington hanno garantito verbalmente che la pena non sarebbe stata chiesta.
Garanzia del Primo Emendamento: La difesa teme che Assange, cittadino australiano, non possa invocare il Primo Emendamento della Costituzione americana in materia di libertà d’espressione e d’informazione. Gli avvocati di Washington hanno riconosciuto un vago diritto di fare istanza per ottenere questa protezione, rinviandone la concessione concreta a una futura pronuncia di una corte statunitense.
Reazioni alla decisione
Dopo la lettura del dispositivo, gli avvocati di Assange si sono abbracciati in aula, mentre reazioni sorridenti venivano dalla moglie di Assange, Stella Morris, suo padre e i sostenitori radunati fuori dal palazzo di giustizia. Assange avrà ora “alcuni mesi” per preparare un nuovo “processo d’appello” con tutti i crismi, come precisa la BBC. Tuttavia, almeno per il momento, Assange resta in custodia cautelare nel carcere di massima sicurezza londinese di Belmarsh e non ci sarà l’estradizione negli USA.
Julian Assange cittadino onorario di Imola
Julian Assange sarà anche cittadino onorario della città di Imola. La consegna dell’onorificenza avverrà venerdì 24 maggio durante il Consiglio comunale. In municipio si terrà un incontro pubblico con John Shipton, padre di Assange, trasmesso in streaming sul canale imola.civicam.it. La delibera dell’onorificenza è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 22 febbraio scorso. Assange è già cittadino onorario di Napoli.
Sicurezza Informatica
GitCaught: minacce utilizzano repository GitHub per attacchi malevoli
Tempo di lettura: 2 minuti. GitCaught utilizza GitHub per distribuire malware, evidenziando l’abuso di servizi fidati per cyberattacchi
Recenti ricerche del gruppo Insikt di Recorded Future hanno scoperto una sofisticata campagna cybercriminale, GitCaught, condotta da attori di minacce di lingua russa provenienti dalla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Questi attori hanno sfruttato un profilo GitHub per impersonare applicazioni software legittime come 1Password, Bartender 5 e Pixelmator Pro, distribuendo vari tipi di malware, tra cui Atomic macOS Stealer (AMOS) e Vidar. Questa attività malevola evidenzia l’abuso di servizi internet fidati per orchestrare cyberattacchi mirati al furto di informazioni personali.
Abuso di GitHub nelle cyberattività
Gli attori di minacce hanno abilmente creato profili falsi e repository su GitHub, presentando versioni contraffatte di software noti. Questi malware sono stati progettati per infiltrarsi nei sistemi degli utenti e rubare dati sensibili, dimostrando la profonda comprensione che gli attori hanno dello sviluppo software e della fiducia che gli utenti ripongono in tali piattaforme. L’analisi ha rivelato che queste varianti di malware, inclusi Atomic macOS Stealer (AMOS), Vidar, Lumma e Octo, non erano operazioni isolate. Condividevano una comune infrastruttura di comando e controllo (C2), suggerendo uno sforzo coordinato per massimizzare l’impatto degli attacchi. Questa configurazione C2 condivisa indica un gruppo altamente organizzato con risorse sostanziali e la capacità di lanciare attacchi cyber su diversi sistemi operativi e dispositivi.
Sfide per la cybersicurezza
L’evoluzione delle varianti di malware rappresenta una sfida significativa per le difese della cybersicurezza. Le misure di sicurezza tradizionali spesso non sono sufficienti contro minacce così sofisticate ed in continua evoluzione. La complessità della campagna e lo sviluppo continuo di nuove tattiche di malware richiedono un approccio proattivo e dinamico alla cybersicurezza.
Nel breve termine, le organizzazioni sono esortate ad adottare rigorosi protocolli di sicurezza, soprattutto quando integrano codice esterno nei loro ambienti. Implementare un processo di revisione del codice a livello organizzativo e utilizzare strumenti di scansione automatizzati come GitGuardian, Checkmarx o GitHub Advanced Security può aiutare a rilevare potenziali malware o modelli sospetti nel codice.
Migliorare la postura di sicurezza
A medio termine, le aziende dovrebbero migliorare la loro postura complessiva di cybersicurezza sviluppando strategie per monitorare e bloccare applicazioni non autorizzate e script di terze parti, che potrebbero fungere da gateway per il malware. Condividere informazioni e collaborare con la comunità della cybersicurezza è essenziale per affrontare campagne multifaccia come quella scoperta in questa indagine.
Per leggere l’intera analisi su GitCaught con le note finali, clicca qui per scaricare il report in formato PDF.
Sicurezza Informatica
Due studenti scoprono un bug lavatrici per lavaggi gratuiti
Tempo di lettura: 2 minuti. Due studenti scoprono una vulnerabilità nelle lavatrici connesse a Internet che permette lavaggi gratuiti: problemi di sicurezza nell’IoT.
Un bug di sicurezza potrebbe permettere a milioni di studenti universitari di fare lavaggi gratuitamente, grazie a una vulnerabilità scoperta in alcune lavatrici connesse a Internet. Due studenti dell’Università della California, Santa Cruz, Alexander Sherbrooke e Iakov Taranenko, hanno trovato una falla nell’API dell’app utilizzata per comandare queste macchine, che permette di utilizzarle senza pagamento e di aggiornare un account di lavanderia con milioni di dollari.
La scoperta e le implicazioni
Le lavatrici in questione appartengono a CSC ServiceWorks, una società che possiede più di un milione di macchine per il bucato e distributori automatici in servizio presso università, comunità multi-abitative, lavanderie a gettoni e altri luoghi negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. La vulnerabilità scoperta dagli studenti consente di collegarsi a tutte le lavatrici connesse alla rete di CSC e di controllarle senza effettuare pagamenti.
Sherbrooke e Taranenko hanno tentato di informare CSC ServiceWorks della vulnerabilità tramite email e una telefonata a gennaio, ma non hanno ricevuto risposta. Nonostante ciò, la società ha “silenziosamente cancellato” i milioni di dollari falsi dai loro account dopo essere stata contattata dai due studenti.
Problemi di sicurezza nell’Internet delle Cose (IoT)
Questa scoperta mette in luce i problemi di sicurezza ancora irrisolti nell’Internet delle Cose (IoT). La vulnerabilità di CSC ServiceWorks è solo uno dei tanti esempi di pratiche di cybersecurity insufficienti che possono essere sfruttate da hacker o altre entità. Altri casi simili includono la possibilità per hacker o dipendenti delle aziende di visualizzare filmati delle videocamere di sicurezza di estranei o di accedere a prese intelligenti.
Spesso, i ricercatori di sicurezza individuano e segnalano queste falle prima che possano essere sfruttate nel mondo reale. Tuttavia, questo sforzo è vano se le aziende responsabili non rispondono adeguatamente alle segnalazioni. La mancanza di reazione da parte di CSC ServiceWorks è un chiaro esempio di questa problematica.
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