Tech
Perché non è possibile passare a tempo pieno ai Chromebook
Tempo di lettura: 3 minuti. Nonostante gli enormi progressi di ChromeOS, ci sono ancora ostacoli che impediscono il completo abbandono del MacBook.
ChromeOS e le applicazioni web hanno fatto grandi progressi negli ultimi due anni, ma ciò non basta ancora per convincere alcuni utenti ad abbandonare il loro MacBook. Manuel Vonau ha condiviso la sua esperienza nel tentativo di passare a tempo pieno a un Chromebook, evidenziando pregi e difetti dell’esperienza.
Problemi di connessione Bluetooth e limitazioni hardware
Nonostante l’integrazione perfetta con l’ecosistema Google e la facilità di configurazione iniziale, Vonau ha riscontrato problemi con la connettività Bluetooth del suo Chromebook HP x360, acquistato nel 2020. Il laptop non funzionava correttamente con la sua docking station Anker 577 e i suoi auricolari Bose 700, risultando in una qualità audio inferiore durante le chiamate. Inoltre, ha riscontrato problemi occasionali di connessione con la sua tastiera Bluetooth.
Applicazioni web ancora non all’altezza delle controparti desktop
Sebbene le applicazioni web stiano diventando sempre più diffuse e potenti, alcune, come la versione web di Adobe Lightroom, non offrono ancora tutte le funzionalità delle loro controparti desktop. Vonau ha riscontrato che l’editing di immagini RAW su Lightroom Web era estremamente lento sul suo Chromebook, costringendolo a tornare al MacBook per completare il lavoro.
Gestione delle finestre e degli appunti superiore su ChromeOS
Nonostante i problemi riscontrati, Vonau ha elogiato alcune funzionalità di ChromeOS, come la gestione delle finestre, la scalabilità dello schermo e il supporto per la gestione degli appunti. Ha anche apprezzato l’integrazione con l’ecosistema Google, che gli ha permesso di gestire facilmente i suoi file su Google Drive e utilizzare la suite Workspace.
Il Phone Hub di ChromeOS è una novità entusiasmante
Vonau ha elogiato il Phone Hub di ChromeOS, che consente di collegare uno smartphone Android al Chromebook e ricevere notifiche, condividere screenshot e attivare l’hotspot con facilità. Tuttavia, non è stato in grado di testare la funzione di streaming delle app, che avrebbe permesso di utilizzare le app del telefono direttamente sul Chromebook.
La necessità di un computer affidabile al 99%
Nonostante i vantaggi offerti da ChromeOS, Vonau sostiene che i problemi riscontrati gli impediscono di passare completamente ai Chromebook. Pur apprezzando la flessibilità e le funzionalità offerte da ChromeOS, ha evidenziato che il suo MacBook gli consente di configurare strumenti e opzioni personalizzate per soddisfare le sue esigenze, senza dover affrontare i problemi di connettività Bluetooth e la disponibilità limitata delle app.
In conclusione, l’esperienza di Vonau mette in evidenza che la scelta tra ChromeOS e un MacBook dipende in gran parte dalle abitudini e dalle esigenze personali di ciascun utente. Sebbene ChromeOS abbia compiuto progressi significativi negli ultimi anni, per alcuni utenti le difficoltà e le limitazioni riscontrate potrebbero ancora rappresentare un ostacolo all’adozione a tempo pieno del sistema operativo.
Tech
Perde una sessione FireFox di 7470 schede: salvato dalla community
Tempo di lettura: 2 minuti. Un utente di Firefox recupera oltre 7,470 schede grazie alla comunità online e alle efficaci funzionalità di gestione della memoria del browser.
Una storia sorprendente è emersa recentemente da un utente di Firefox, Hazel, che ha perso una sessione di navigazione contenente oltre 7470 schede aperte negli ultimi due anni. Questo incidente potrebbe sembrare un incubo per molti, ma fortunatamente è stato risolto grazie alla comunità online che ha aiutato a recuperare i dati.
Il recupero dei Tab
Hazel ha descritto la sua esperienza come un viaggio nella memoria, dove le schede aperte rappresentavano un archivio delle sue attività, interessi e pensieri nel tempo. La perdita di queste schede è stata avvertita come la perdita di una parte di sé stessa, ma grazie al suggerimento di un membro della comunità su come ripristinare una sessione precedente dal cache dei profili di Firefox, è riuscita a recuperare tutto in meno di un minuto.
Prestazioni e Gestione della Memoria
Nonostante il numero elevato di schede, Hazel ha riferito che l’impatto sulla memoria del suo computer è marginale. Firefox gestisce efficientemente le schede non utilizzate mettendole in “sleep” per risparmiare memoria, una funzionalità chiamata “Tab Unloading” introdotta con Firefox 93 nel 2021 e riesce a tollerare anche più di 7470 schede aperte. Questo approccio contrasta con l’idea comune che avere molte schede aperte possa rallentare significativamente un sistema.
Innovazioni future e concorrenza
Mozilla ha annunciato l’introduzione di una nuova funzionalità di organizzazione dei tab che faciliterebbe la gestione di centinaia o migliaia di schede. Questo segue le orme di Chrome ed Edge, che hanno recentemente implementato funzionalità di organizzazione dei tab basate sull’intelligenza artificiale, permettendo agli utenti di raggruppare le schede aperte in base al loro contenuto con pochi clic.
Il caso di Hazel evidenzia non solo l’attaccamento emotivo che gli utenti possono avere con la loro esperienza di navigazione, ma anche l’efficacia delle funzionalità di gestione della memoria di Firefox. Mentre Mozilla si prepara a lanciare nuove funzionalità per migliorare ulteriormente l’esperienza utente, gli appassionati di tecnologia dovrebbero restare sintonizzati per vedere come queste innovazioni si confrontano con le offerte dei concorrenti.
Questo episodio dimostra l’importanza delle comunità online e della tecnologia sofisticata di gestione dei browser nella risoluzione di problemi che potrebbero sembrare insormontabili, evidenziando il valore dell’assistenza di una community e dell’innovazione tecnologica.
Tech
Passkey di Google sostituiscono le Password
Tempo di lettura: 2 minuti. Google passkey promette un futuro senza password, offrendo un metodo di autenticazione più semplice e sicuro per gli utenti.
Google ha compiuto un grande passo avanti nell’evoluzione dell’accesso sicuro con l’introduzione dei passkey, una nuova standardizzazione che promette di rendere l’autenticazione più semplice e sicura. Con oltre un miliardo di autenticazioni attraverso i passkey e più di 400 milioni di account Google che ne hanno fatto uso, questa innovazione si pone come un’alternativa concreta alle tradizionali password.
Che cos’è una Passkey?
La passkey è una forma di autenticazione che elimina la necessità di memorizzare e inserire password complesse. Google, in collaborazione con altri giganti tecnologici come Apple e Microsoft, ha sviluppato i passkey per facilitare un accesso sicuro e resistente al phishing, integrabile sia su dispositivi mobili che su desktop. Questa tecnologia consente agli utenti di autenticarsi tramite un PIN dello schermo del dispositivo o metodi biometrici come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale.
Vantaggi dei Passkey rispetto alle Chiavi di Sicurezza
I passkey sono evoluti dalle chiavi di sicurezza, offrendo i medesimi benefici di sicurezza ma con un’esperienza utente semplificata. Possono fungere sia da primo che da secondo fattore di autenticazione, consentendo agli utenti di saltare l’inserimento della password. Questo significa che i passkey possono essere archiviati direttamente su una chiave di sicurezza, migliorando ulteriormente la postura di sicurezza.
Impatto sui Google Workspace e APP
Per gli amministratori di Google Workspace, è possibile configurare i passkey per gli account utente, mantenendo l’opzione di autenticazione della password come impostazione predefinita, ma con la possibilità di permettere l’accesso solo con passkey. Inoltre, i partecipanti al Programma di Protezione Avanzata (APP) possono ora utilizzare i passkey per l’iscrizione, pur mantenendo l’obbligatorietà di presentare due chiavi di sicurezza.
L’introduzione dei passkey da parte di Google segna un passo importante verso la fine dell’era delle password, spianando la strada a un futuro di autenticazione più sicuro e senza frizioni. Questa tecnologia non solo migliora la sicurezza degli utenti riducendo il rischio di phishing, ma semplifica anche l’accesso quotidiano a servizi e applicazioni.
L’evoluzione dei passkey di Google rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui gli utenti accederanno ai servizi online in futuro, rendendo l’esperienza non solo più sicura ma anche più intuitiva.
Smartphone
Vivo Y100 4G: economico, veloce nella Ricarica e dal design accattivante
Tempo di lettura: 2 minuti. Il Vivo Y100 4G combina design, prestazioni e ricarica rapida a un prezzo accessibile, ideale per chi cerca stile senza spendere una fortuna.
Il mercato degli smartphone è saturo di opzioni, ma trovare un dispositivo economico che non comprometta le prestazioni e il design può essere una sfida. Vivo ha introdotto il nuovo Y100 4G, un telefono che promette di colmare questa lacuna offrendo una combinazione accattivante di design elegante, esperienza utente fluida e tecnologia di ricarica rapida, il tutto a un prezzo competitivo.
Design e Display
Il Vivo Y100 4G si distingue per il suo design moderno e una display AMOLED da 6.67 pollici che offre una risoluzione Full HD+ (1080 x 2400 pixel) e un tasso di aggiornamento di 120Hz, garantendo una navigazione estremamente fluida. La luminosità massima di 1800 nit assicura che il contenuto sia chiaramente visibile anche sotto la luce diretta del sole. Il dispositivo è disponibile in due colorazioni: Crystal Black e Breeze Green.
Prestazioni e Ricarica Rapida
Nonostante il suo posizionamento nel segmento budget, il Vivo Y100 4G non scende a compromessi sulle prestazioni. Equipaggiato con il chipset Qualcomm Snapdragon 685 e 8GB di RAM, garantisce una gestione multitasking senza intoppi. La memoria interna da 256GB offre ampio spazio per applicazioni, foto e video. Una delle caratteristiche più impressionanti di questo modello è la sua tecnologia di ricarica rapida da 80W, che permette di ricaricare l’ampia batteria da 5000mAh fino all’80% in soli 30 minuti.
Sistema fotografico e software
La configurazione della fotocamera posteriore del Vivo Y100 4G include un sensore principale da 50MP e un sensore di profondità da 2MP, ideale per la fotografia di ritratti migliorata. Nonostante la mancanza di un sensore ultra-grandangolare, la fotocamera principale offre una qualità d’immagine decente per scatti casuali. Il dispositivo esegue Funtouch OS 14, basato su Android 14, che fornisce l’accesso alle ultime funzionalità e aggiornamenti di sicurezza, oltre alle personalizzazioni dell’interfaccia utente di Vivo.
Il Vivo Y100 4G si posiziona come una scelta convincente nel segmento degli smartphone economici, combinando design, prestazioni e funzionalità innovative come la ricarica rapida, il tutto a un prezzo di circa 250 dollari. Sebbene il sistema di fotocamere non competi con quello dei flagship di fascia alta, il Y100 4G rappresenta un pacchetto ben bilanciato per gli utenti attenti al budget che non vogliono rinunciare a stile e prestazioni.
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