Tech
Cambiamenti nell’integrazione di Dropbox con Google Docs, Sheets e Slides
Tempo di lettura: 2 minuti. I file di Google Workspace in Dropbox dovranno essere migrati su Google Drive presto o verranno automaticamente convertiti nel formato Microsoft Office.
In un’email inviata all’inizio della mattina di domenica, Dropbox ha rivelato che la sua integrazione nativa con Google Docs, Sheets e Slides sta per terminare, con i file che verranno sostituiti da collegamenti. Chiunque abbia file di Google Workspace nei propri account Dropbox dovrà migrare i propri file su Google Drive entro 30 giorni dal ricevimento della notifica, altrimenti verranno automaticamente convertiti in file Microsoft Office.
La partnership tra Dropbox e Google Cloud
Dal 2018, gli utenti di Dropbox hanno avuto la possibilità di creare, modificare e condividere file di Google Docs, Sheets e Slides senza mai lasciare il sito. Una speciale partnership con Google Cloud ha permesso a Dropbox di ospitare i propri editor per Docs, Sheets e Slides, consentendo agli utenti di evitare completamente Google Drive.
Cambiamenti nella partnership
Cinque anni dopo, questa partnership sta cambiando, con Dropbox che indirizza gli utenti verso Google Drive – dove i file verranno sostituiti in Dropbox con collegamenti – o Microsoft Office per mantenere l’accesso ai propri file.
Il processo di migrazione
Gli utenti di Dropbox che hanno utilizzato questa funzionalità di Google in passato dovrebbero cercare un’email con l’oggetto “[Azione richiesta] Migrazione dei tuoi file Google”, che dettaglia il processo di migrazione.
Secondo l’email, “i file Google in Dropbox verranno sostituiti con collegamenti a documenti in Google Drive”, purché gli utenti colleghino i loro account Google e Dropbox nei prossimi trenta giorni. “Questo cambiamento garantirà che tu mantenga l’accesso ai tuoi file Google, che rimangano organizzati con il resto del tuo contenuto Dropbox e che tu possa utilizzare le funzionalità Google più aggiornate”, ha scritto Dropbox.
Cosa succede se non si collega Google Drive a Dropbox
Se trascorrono trenta giorni e non hai collegato Google Drive a Dropbox, tutti i file di Google Workspace nel tuo Dropbox (.gdoc, .gsheet e .gslides) verranno automaticamente convertiti nei loro corrispondenti Microsoft Office (.docx, .xlsx e .pptx). Questo preserverà alcune impostazioni avanzate di condivisione, come la protezione con password, che non sono immediatamente disponibili dopo la migrazione a Google Drive. Nota che è possibile convertire i file Microsoft Office di nuovo in formato Google in qualsiasi momento caricandoli su Google Drive, anche se alcune formattazioni di documenti potrebbero essere perse o modificate.
Integrazioni simili con altri fornitori di cloud storage
Esistono integrazioni simili tra Google Workspace e altri fornitori di cloud storage, come Box, che funzionano allo stesso modo. Non è chiaro al momento se queste partnership verranno anche sciolte, o se è Dropbox a decidere di abbandonare la sua funzionalità nativa di Google Docs. Gli utenti interessati possono saperne di più sulla migrazione dei loro file qui. Aggiornamento: Questo post è stato aggiornato per riflettere che una qualche forma di integrazione Google-Dropbox rimarrà anche dopo questa migrazione.”
Ulteriori dettagli sulla migrazione dei file e l’integrazione futura
Per saperne di più sulla migrazione dei propri file, gli utenti interessati possono consultare le risorse fornite da Dropbox. È importante notare che, nonostante i cambiamenti in arrivo, una certa forma di integrazione tra Google e Dropbox rimarrà anche dopo la migrazione.
Tech
Google I/O 2024 : la ricerca web ai tempi di Gemini
Tempo di lettura: < 1 minuto. Il futuro dell’interazione cambierà, facendo una domanda a Google, il modello di intelligenza artificiale, addestrato su praticamente tutto il web, sarà capace di fornire direttamente una risposta all’utente. Al momento i siti saranno citati come “fonte” dell’informazione, in futuro non ci sarà più una fonte, ma diversi contenuti letti e rielaborati dall’Intelligenza Artificiale, che risponderà all’utente con parole proprie, utilizzando i siti solo come contenitori di informazioni.
Si è appena concluso l’evento Google I/O 2024 dove l’azienda ha presentato le ultime novità tecnologiche e le innovazioni sui suoi servizi.
Tra le varie novità, principalmente legate all’intelligenza artificiale, abbiamo avuto conferma di quello che già si sospettava da tempo: il motore di ricerca cambierà per sempre.
Gli esperti SEO (ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca) hanno reso i contenuti del web sempre più “leggibili” da parte del crawler di Google. Il motivo per cui i webmaster ed esperti SEO formattano i contenuti dei siti così come richiede Google è legato alla opportunità di ricevere maggiore traffico e visite sui propri siti.
Gli utenti del web quando cercano una informazione lo fanno principalmente utilizzando il motore di ricerca di Google. I risultati della ricerca inizialmente erano una serie di link verso siti che probabilmente contenevano la risposta. Nel corso degli anni abbiamo assistito alla “cannibalizzazione” di molti di questi contenuti, il motore di ricerca infatti, quando ci riesce, prima dei link fornisce direttamente la risposta.
Il futuro dell’interazione cambierà, facendo una domanda a Google, il modello di intelligenza artificiale, addestrato su praticamente tutto il web, sarà capace di fornire direttamente una risposta all’utente. Al momento i siti saranno citati come “fonte” dell’informazione, in futuro non ci sarà più una fonte, ma diversi contenuti letti e rielaborati dall’Intelligenza Artificiale, che risponderà all’utente con parole proprie, utilizzando i siti solo come contenitori di informazioni.
Le informazioni verranno capite, valutate, rielaborate e fornite agli utenti.
Leggi tutte le novità seguendo il nostro speciale su Google I/O 2024.
Intelligenza Artificiale
Google rivoluziona GenDino di Chrome con l’AI Generativa
Tempo di lettura: < 1 minuto. Scopri “GenDino”, la versione speciale del gioco del dinosauro di Chrome potenziata da AI generativa, lanciata brevemente durante il Google I/O 2024.
In occasione del Google I/O 2024, Google ha introdotto una versione speciale del famoso gioco del dinosauro di Chrome, soprannominato “GenDino”, incorporando elementi di intelligenza artificiale generativa per arricchire l’esperienza di gioco.
Dettagli del Gioco GenDino
“GenDino” ha offerto una breve ma intrigante dimostrazione delle capacità dell’AI generativa, consentendo ai giocatori di personalizzare il T-Rex, gli ostacoli e il deserto del gioco con immagini generate dall’intelligenza artificiale. Questa funzionalità era accessibile solo per pochi minuti prima dell’inizio del keynote del Google I/O 2024. I giocatori potevano utilizzare un pulsante “I’m feeling lucky” per sperimentare combinazioni predefinite create dall’AI, come un fulmine che salta sopra le persone.
Esperienza e Problemi Tecnici
Nonostante l’idea innovativa, alcuni utenti hanno riscontrato problemi tecnici, ricevendo avvisi del tipo “Can’t generate right now — the model is busy”, che impedivano l’uso della funzione di personalizzazione. Tuttavia, coloro che sono riusciti a provare il gioco con le combinazioni predefinite hanno apprezzato questa breve ma divertente esperienza.
L’introduzione di “GenDino” rappresenta un esempio giocoso dell’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa in contesti familiari, dimostrando come la tecnologia AI possa essere utilizzata per reinventare anche le esperienze quotidiane più semplici. Sebbene la disponibilità del gioco sia stata limitata, l’evento ha offerto un assaggio delle potenzialità creative dell’AI. Questo aggiornamento temporaneo al classico gioco del dinosauro di Chrome riflette l’interesse crescente di Google nell’esplorare e dimostrare le applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale generativa in modi nuovi e interessanti.
Intelligenza Artificiale
Google “AI Overviews” rinnova la Ricerca Generativa
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google introduce “AI Overviews”, una versione migliorata della sua ricerca generativa, che promette di rivoluzionare l’accesso alle informazioni online.
Google ha annunciato il lancio di “AI Overviews”, una funzionalità di ricerca generativa rivisitata, che sarà disponibile a partire da questa settimana per tutti gli utenti negli Stati Uniti, con piani di estensione ad altri paesi in seguito.
Dettagli su AI Overviews
“AI Overviews” rappresenta un’evoluzione della precedente funzionalità di Google, la Search Generative Experience (SGE), che forniva riassunti e risposte generati tramite intelligenza artificiale per le ricerche degli utenti. Questa nuova versione, presentata durante la conferenza Google I/O da Sundar Pichai, CEO di Google, promette di offrire un’esperienza di ricerca più approfondita e accessibile.
Caratteristiche della Funzionalità
Le prime immagini mostrate durante l’evento Google I/O indicano che “AI Overviews” potrebbe funzionare in modo simile alla SGE, ma con un’interfaccia utente rinnovata. In particolare, sembra includere un riquadro informativo posizionato prima dei risultati di ricerca, che offre un’anteprima generata dall’AI sul tema cercato, migliorando la comprensione e l’efficienza della ricerca.
Implicazioni e Aspettative
L’introduzione di “AI Overviews” sottolinea l’impegno continuo di Google nell’integrare l’intelligenza artificiale nei suoi servizi, puntando a rendere l’informazione più intuitiva e facilmente navigabile per gli utenti. Questo aggiornamento potrebbe cambiare notevolmente il modo in cui gli utenti interagiscono con il motore di ricerca, specialmente in termini di velocità e profondità di accesso alle informazioni.
Con “AI Overviews”, Google mira a stabilire un nuovo standard nell’ambito della ricerca online, utilizzando l’AI per sintetizzare e presentare dati complessi in modo più efficace e utile. L’attenzione sarà rivolta alle reazioni degli utenti e alle performance della funzionalità nei prossimi mesi, specialmente in vista della sua espansione a livello globale. L’attesa per vedere come “AI Overviews” trasformerà l’esperienza di ricerca quotidiana è alta, con aspettative che Google continui a spingere i confini dell’innovazione tecnologica nel campo dell’intelligenza artificiale.
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