L'Altra Bolla
YouTube Premium introduce distintivi per gli abbonati
Tempo di lettura: 2 minuti. YouTube Premium lancia distintivi animati basati sull’uso per i suoi abbonati, senza benefici apparenti. Scopriamo di più su questa nuova funzionalità.
YouTube Premium ha recentemente introdotto distintivi per i suoi abbonati, che possono essere guadagnati in base all’utilizzo del servizio. Sorprendentemente, non sembra esserci alcun beneficio concreto nell’ottenere questi distintivi, che sono animati e generalmente divertenti. Questa mossa potrebbe essere vista come un modo per educare le persone sulle funzionalità che YouTube Premium offre.
Come funzionano i distintivi
Gli abbonati a YouTube Premium possono guadagnare distintivi raggiungendo determinate pietre miliari e utilizzando le funzionalità Premium. Questi distintivi includono “Team Premium”, “Trailblazer”, “Enthusiast”, “10 million club”, “Backup planner”, “Worry-free watcher”, “Constant connector”, “Gold listener”, “Platinum listener”, “Multi-platinum listener”, “Spot saver”, “Continuity champ”, “Pickup pro”, “Task juggler”, “Optimizer”, “Efficiency expert”, “Backstage pass”, “VIP list” e “All access”. Gli abbonati possono visualizzare tutti i loro distintivi sulla pagina “I tuoi vantaggi Premium”, accessibile anche dal menu dell’account su dispositivi mobili.
Educare gli utenti sulle funzionalità
Sebbene i distintivi non offrano benefici tangibili, potrebbero servire come un modo per educare gli abbonati sulle varie funzionalità che YouTube Premium offre. Ad esempio, il distintivo “Efficiency expert” potrebbe indirizzare l’attenzione degli utenti sulla funzionalità picture-in-picture, mentre il distintivo “Gold listener” potrebbe evidenziare le funzionalità di ascolto di YouTube Music.
Possibili incentivi futuri
Nonostante l’assenza di benefici diretti, YouTube Premium potrebbe in futuro collegare il sistema di distintivi a un sistema di incentivi più ampio. Recentemente, YouTube Premium ha iniziato a ricompensare gli abbonati con vantaggi come 3 mesi di PC Game Pass, Discord Nitro, 90 giorni di Walmart+ e 4 mesi di Calm Premium. Collegare il sistema di distintivi a questi vantaggi potrebbe essere un’evoluzione interessante.
L’introduzione di distintivi da parte di YouTube Premium è un modo creativo per coinvolgere gli abbonati e educarli sulle funzionalità del servizio. Sebbene attualmente non ci siano benefici tangibili associati ai distintivi, ciò potrebbe cambiare in futuro con l’introduzione di incentivi più sostanziali.
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BlockOut 2024: blocco delle celebrità per supportare la Palestina
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli utenti dei social media lanciano “Blockout 2024”, una campagna per bloccare celebrità e influencer per supportare la Palestina.
Negli ultimi sette mesi, il conflitto in Gaza ha intensificato l’attività degli utenti dei social media, che cercano di sensibilizzare e sostenere la popolazione palestinese. In questo contesto, è emersa una campagna chiamata “Blockout 2024”, che mira a bloccare celebrità e influencer su piattaforme come TikTok e Instagram per ridurre la loro visibilità e i guadagni derivanti da contenuti sponsorizzati.
La campagna “Blockout 2024”
L’iniziativa “Blockout 2024” è partita da un video su TikTok in cui un utente proponeva di bloccare celebrità in risposta alla percepita indifferenza di queste figure verso il conflitto in Palestina. La campagna è cresciuta rapidamente, con migliaia di post su TikTok e Instagram che utilizzano l’hashtag #blockout per promuovere il blocco delle celebrità. Celebrità come Kim Kardashian, Tom Brady, Beyoncé, Taylor Swift e Selena Gomez sono state frequentemente citate nelle “block lists” che circolano online. L’obiettivo della campagna è quello di limitare l’influenza e il guadagno di queste celebrità, che molti utenti percepiscono come insensibili alle sofferenze dei palestinesi. Già abbiamo visto come i food blogger, censurati dalle piattaforme, hanno promosso la cultura palestinese con le loro ricette.
Reazioni e supporto
La campagna ha suscitato diverse reazioni, con alcuni utenti dei social media che vedono il blocco delle celebrità come un modo efficace per esprimere il loro sostegno alla Palestina e per sensibilizzare l’opinione pubblica. Oltre al blocco delle celebrità, gli utenti stanno esercitando pressione affinché queste figure influenti promuovano sforzi di aiuto diretto come Operation Olive Branch, un’iniziativa per raccogliere fondi destinati alle famiglie palestinesi. Alcuni artisti e creatori, tra cui Lizzo e Hank Green, hanno pubblicamente supportato tali organizzazioni, rispondendo alle richieste degli utenti di social media di utilizzare la loro influenza per una causa umanitaria.
Sfide e impatto
L’attivismo sui social media può essere effimero, con l’interesse degli utenti che tende a diminuire e la portata dei movimenti limitata dagli algoritmi delle piattaforme. Tuttavia, “Blockout 2024” rappresenta una risposta significativa alla frustrazione e all’urgente bisogno di sostegno per la Palestina. La campagna dimostra come i social media possano essere utilizzati non solo per la condivisione di contenuti personali, ma anche come piattaforma per il cambiamento sociale e la mobilitazione collettiva.
Coincidenza con altre forme di attivismo
Il “Blockout 2024” si inserisce in un contesto più ampio di attivismo sui social media, dove le piattaforme digitali sono diventate un battleground per influenzare l’opinione pubblica e promuovere cause sociali. Durante la crisi di Gaza, Instagram e TikTok sono stati inondati di infografiche, immagini e video che documentano la violenza e la distruzione, offrendo un’istantanea cruda della realtà sul campo. Questi contenuti hanno contribuito a informare e mobilitare gli utenti, molti dei quali hanno utilizzato le loro piattaforme per esprimere solidarietà e promuovere raccolte fondi.
Il futuro della campagna
Sebbene sia ancora presto per determinare l’impatto a lungo termine di “Blockout 2024”, la campagna ha già dimostrato la sua capacità di attirare l’attenzione e stimolare la discussione. Il movimento potrebbe ispirare ulteriori forme di attivismo digitale, mentre le celebrità e gli influencer potrebbero dover affrontare una maggiore responsabilità nelle loro azioni e dichiarazioni pubbliche. In un’epoca in cui i social media giocano un ruolo cruciale nel plasmare le narrative globali, iniziative come “Blockout 2024” mostrano il potere collettivo degli utenti di fare la differenza.
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Twitter diventa ufficialmente X.com, ma con alcune incongruenze
Tempo di lettura: < 1 minuto. Elon Musk ha completato il rebranding di Twitter in X, cambiando l’URL in x.com, ma con alcune incongruenze nel reindirizzamento.
Elon Musk ha completato il rebranding di Twitter in X, cambiando anche l’URL ufficiale da twitter.com a x.com. Gli utenti che accedono al sito web ora vedono gli indirizzi twitter.com reindirizzati a x.com, anche se i reindirizzamenti sono attualmente incoerenti a seconda del browser utilizzato e se l’utente è loggato o meno.
Annuncio e implementazione
Musk ha annunciato la migrazione su X, affermando che tutti i sistemi principali sono ora su x.com. Tuttavia il reindirizzamento non funziona ancora perfettamente in tutti i casi.
Rebranding e storia
Non è la prima volta che Musk tenta di cambiare il nome di un marchio noto in X. Già nel 1999, Musk lanciò una compagnia chiamata X con il dominio x.com, che poi si fuse con Confinity di Peter Thiel per diventare PayPal. Musk tentò di rinominare PayPal in X, ma il suo tentativo fallì e fu estromesso dalla compagnia.
Reazioni degli utenti
Gli utenti social non sembrano impressionati dal cambiamento, con molti che dichiarano di continuare a chiamare il sito Twitter e fare battute sul fatto che x.com suona come un sito NSFW.
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TikTok come YouTube: Test Video da 60 Minuti
Tempo di lettura: < 1 minuto. TikTok testa caricamenti di video da 60 minuti per attrarre utenti di YouTube. Scopri le nuove funzionalità in arrivo sulla piattaforma.
TikTok sta attualmente testando la possibilità di caricare video della durata di 60 minuti, avvicinandosi sempre di più a YouTube. Questa funzione è disponibile per un gruppo limitato di utenti in mercati selezionati, secondo quanto dichiarato dalla compagnia a TechCrunch.
Motivazioni e potenziale impatto
TikTok ha inizialmente lanciato la piattaforma con un limite di caricamento di 15 minuti, simile a quello che YouTube aveva nei suoi primi anni. Negli ultimi anni, però, questo limite è stato gradualmente aumentato. La decisione di permettere video più lunghi nasce dalle richieste dei creatori di contenuti, che desiderano più tempo per realizzare tutorial di cucina, guide di bellezza, lezioni educative, sketch comici e altro ancora.
Secondo TikTok, l’aumento del limite di tempo mira a dare ai creatori la possibilità di sperimentare nuovi tipi di contenuti o di espandere quelli esistenti, che altrimenti non sarebbero possibili o risulterebbero scomodi da visualizzare in più video. Questo potrebbe anche aprire la strada alla pubblicazione di episodi completi di serie TV sulla piattaforma. Ad esempio, l’anno scorso, Peacock ha reso disponibile il primo episodio di una serie su TikTok, suddividendolo in cinque parti. Con il nuovo limite di tempo, tali episodi potrebbero essere caricati come un unico video.
Funzioni aggiuntive
Oltre alla possibilità di caricare video più lunghi, TikTok ha anche testato una modalità a schermo intero orizzontale con miniature per lo scorrimento video, completando così il suo processo di “YouTube-ificazione”. Queste funzionalità potrebbero attirare una parte degli utenti di YouTube, ampliando l’audience di TikTok oltre il pubblico abituale che cerca video brevi da scorrere velocemente.
Con questi cambiamenti, TikTok dimostra di voler espandere la propria offerta e competere direttamente con YouTube, offrendo agli utenti e ai creatori di contenuti più flessibilità e nuove opportunità per condividere e fruire di contenuti video di 60 minuti.
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