L'Altra Bolla
UK: ICO sollecita le aziende di social media contro lo scraping
Tempo di lettura: 2 minuti. L’ICO e altre autorità mondiali chiedono ai social media di rafforzare le protezioni contro lo scraping dei dati, evidenziando rischi e proponendo misure.
L’Ufficio del Commissario per l’Informazione del Regno Unito (ICO), insieme ad undici autorità di protezione dei dati e della privacy di tutto il mondo, ha pubblicato una dichiarazione in cui chiede alle piattaforme di social media di rafforzare le loro protezioni contro lo scraping dei dati.
Cos’è lo scraping dei dati?
Lo scraping dei dati è il processo di estrazione di grandi quantità di dati pubblicamente disponibili dai siti web utilizzando strumenti automatizzati come i bot, raccogliendo informazioni che gli utenti hanno pubblicato su quella piattaforma. Sebbene le informazioni raccolte siano già pubbliche, se combinate con dati privati o aggiuntivi provenienti da altre fonti, gli attori delle minacce possono utilizzarle per lanciare attacchi mirati o per commettere frodi identitarie. Inoltre, i broker di dati o i marketer possono creare profili utente dettagliati.
Rischi e danni recenti
“Lo scraping dai social media crea rischi per la privacy e potenziali danni, come le informazioni che le persone pubblicano online utilizzate per motivi che non si aspettano, sfruttate in attacchi informatici o utilizzate per frodi identitarie”, afferma l’ICO. Questo problema è stato evidenziato molte volte di recente, causando danni a diverse piattaforme di social media, tra cui Facebook, LinkedIn e TikTok.
Misure proposte contro lo scraping
La dichiarazione congiunta sottolinea che le informazioni pubblicamente disponibili o accessibili sono comunque soggette alle leggi sulla protezione dei dati e sulla privacy. Pertanto, le aziende che gestiscono tali dati sono obbligate a proteggerli implementando misure anti-scraping. Le misure proposte nella dichiarazione includono:
- Implementare controlli tecnici e procedurali multilivello per la protezione.
- Designare un team o ruoli per gestire, monitorare e rispondere alle attività di scraping.
- Utilizzare il “rate limiting” per controllare le visite per ora o giorno per account.
- Monitorare le attività dei nuovi account per interazioni rapide sospette.
- Identificare schemi “bot”, ad esempio, accessi multipli utilizzando le stesse credenziali in breve tempo.
- Utilizzare CAPTCHA per rilevare bot e bloccare gli indirizzi IP correlati se viene rilevato lo scraping.
- Adottare azioni legali, come lettere di “cessazione e desistenza”, contro gli scraper confermati.
- Notificare alle parti interessate e ai regolatori in caso di violazioni dei dati.
- Supportare proattivamente gli utenti nella comprensione e gestione delle impostazioni sulla privacy.
- Assicurarsi della conformità alle leggi sulla privacy se le salvaguardie elaborano informazioni personali.
- Informare gli utenti delle misure adottate contro lo scraping dei dati.
- Monitorare e adattarsi continuamente a nuove minacce; aggiornare i controlli di conseguenza.
- Analizzare le metriche sugli incidenti di scraping per miglioramenti del framework di sicurezza.
Consigli per gli utenti
L’ICO ricorda anche agli utenti delle piattaforme di social media che nessuna salvaguardia è efficace al 100% contro lo scraping. È fondamentale che proteggano attivamente i loro dati, iniziando dal limitare la quantità di informazioni che pubblicano online. Inoltre, agli utenti viene consigliato di leggere le politiche sulla privacy delle piattaforme online che utilizzano per comprendere i rischi e impostare le impostazioni sulla privacy di tali siti per ridurre al minimo la loro esposizione pubblica. “In definitiva, incoraggiamo le persone a pensare a lungo termine. Come si sentirebbe una persona anni dopo, riguardo alle informazioni che condivide oggi?” avverte l’ICO.
Firme congiunte
La dichiarazione è firmata congiuntamente dalle autorità di protezione dei dati nel Regno Unito, Australia, Canada, Hong Kong/Cina, Svizzera, Norvegia, Nuova Zelanda, Colombia, Marocco, Argentina e Messico.
L'Altra Bolla
Threads testa un’interfaccia in stile TweetDeck per maggiore flessibilità
Tempo di lettura: < 1 minuto. Threads testa una nuova interfaccia TweetDeck, offre maggiore flessibilità e potenza con colonne personalizzabili per ricerche, tag, account e notifiche in tempo reale.
Threads ha iniziato a testare una nuova interfaccia multi-colonna personalizzabile, simile a TweetDeck, per offrire agli utenti maggiore potenza e flessibilità nella gestione dei contenuti sui social media. A partire da oggi, la piattaforma permette agli utenti coinvolti nel test di configurare l’interfaccia con colonne separate per ricerche preferite, tag, account, post salvati e notifiche, con la possibilità di aggiornamenti in tempo reale per specifiche colonne.
Dettagli del test
Secondo quanto riportato da Tom Warren di The Verge, e confermato da un portavoce di Meta, gli utenti che partecipano al test possono scegliere tra mantenere una visualizzazione semplice con un singolo feed o aggiungere colonne multiple per una gestione più dettagliata e personalizzata dei contenuti.
Mark Zuckerberg ha condiviso immagini del test in corso tramite un thread, mostrando la nuova interfaccia in azione. Attualmente, il test è limitato alla versione web di Threads, ma si spera che l’interfaccia venga estesa a tutti gli utenti e inclusa nelle app dedicate per Mac e iPad.
Richieste degli utenti e sviluppi futuri
Uno dei principali desideri degli utenti di Threads fin dal lancio era una versione web dell’applicazione, che Meta ha reso disponibile lo scorso agosto. Sebbene l’introduzione di nuove funzionalità per Threads sia rallentata dall’uscita dell’app per iPhone, l’implementazione di un’interfaccia in stile TweetDeck rappresenta un importante passo avanti, offrendo la flessibilità e la potenza necessarie per soddisfare le esigenze di una vasta gamma di utenti.
L’aggiunta di un’interfaccia multi-colonna e altamente personalizzabile potrebbe rappresentare un miglioramento significativo per Threads, rendendo la piattaforma più attraente per gli utenti che cercano strumenti avanzati per la gestione dei contenuti sui social media.
L'Altra Bolla
UE monitora X dopo la sparatoria di Fico: indagine sul DSA
Tempo di lettura: < 1 minuto. L’UE monitora attentamente X dopo la sparatoria di Fico, continuando l’indagine sul DSA. Scopri di più sulle azioni e le potenziali sanzioni.
L’Unione Europea sta monitorando attentamente le campagne di disinformazione sul social network X, di proprietà di Elon Musk (precedentemente Twitter), a seguito della sparatoria che ha coinvolto il primo ministro slovacco Robert Fico. Gli agenti dell’UE hanno formalmente indagato su X da dicembre scorso per la disinformazione nel discorso civico e l’efficacia della funzione di moderazione dei contenuti “Community Notes” della piattaforma, tra altre preoccupazioni.
Dettagli dell’indagine
La sparatoria di Fico ha attirato l’attenzione su X, quando Musk ha risposto personalmente a un post del politico di destra Ian Miles Cheong, che cercava di collegare l’incidente alle opinioni di Fico sulla prevenzione pandemica dell’OMS. La Commissione Europea ha confermato di monitorare il contenuto sulla piattaforma e di analizzare se ci sono ulteriori prove sull’efficacia delle misure di mitigazione della disinformazione di X.
Potenziali sanzioni
Le violazioni del Digital Services Act (DSA) possono comportare multe fino al 6% del fatturato globale annuale, quindi le azioni di Musk potrebbero costare caro all’azienda nel lungo periodo.
Introduzione di Grok e monitoraggio delle elezioni
Il social network X ha annunciato che gli utenti premium dell’UE possono ora accedere al chatbot AI generativo di Musk, Grok, progettato per essere politicamente scorretto. Grok è anche sotto il monitoraggio del DSA dell’UE. Secondo un funzionario della Commissione, il lancio di alcune funzionalità di Grok nella regione è stato ritardato fino a dopo le elezioni del Parlamento Europeo, suggerendo che queste caratteristiche potrebbero presentare rischi nel contesto del discorso civico e delle elezioni. La Commissione Europea continua a vigilare sulle piattaforme social come X per garantire che rispettino le normative del DSA e prevenire la diffusione di disinformazione che potrebbe influenzare il discorso civico e le elezioni.
L'Altra Bolla
UE vuole vederci chiaro nei bambini su Facebook e Instagram
Tempo di lettura: 2 minuti. L’UE avvia indagini su Facebook e Instagram per preoccupazioni riguardanti la sicurezza dei bambini e la progettazione addictive delle piattaforme.
La Commissione Europea ha annunciato giovedì che Facebook e Instagram sono sotto indagine formale nell’Unione Europea a causa di preoccupazioni riguardanti la protezione dei bambini. Le procedure seguono una serie di richieste di informazioni alla società madre Meta dall’entrata in vigore del Digital Services Act (DSA) lo scorso agosto.
Poteri investigativi aumentati
Le procedure formali sbloccano poteri investigativi aggiuntivi per gli esecutori dell’UE, come la possibilità di condurre ispezioni negli uffici o applicare misure provvisorie. Le sanzioni per eventuali violazioni confermate del DSA potrebbero raggiungere il 6% del fatturato globale annuo di Meta.
Preoccupazioni sulla Progettazione Addictive
Meta deve affrontare un insieme di regole extra, supervisionate direttamente dall’UE, che richiedono di valutare e mitigare i rischi sistemici su Facebook e Instagram, compresi quelli riguardanti la salute mentale dei minori. Gli ufficiali della Commissione hanno espresso preoccupazioni riguardo alla progettazione addictive delle sue reti sociali e all’effetto “rabbit hole”, dove un minorenne che guarda un video potrebbe essere spinto a vedere altri contenuti simili a causa degli algoritmi di raccomandazione dei contenuti delle piattaforme.
Contenuti preoccupanti
Esempi di contenuti che potrebbero avere impatti negativi sulla salute mentale dei minori includono contenuti depressivi o che promuovono un’immagine corporea malsana. Inoltre, ci sono preoccupazioni che i metodi di verifica dell’età utilizzati da Meta possano essere troppo facili da aggirare per i bambini.
Verifica dell’efficacia delle misure
Un ufficiale della Commissione ha sottolineato l’importanza di garantire chi accede al servizio e l’efficacia dei metodi di verifica dell’età. L’indagine approfondirà l’efficacia delle misure messe in atto da Meta a riguardo.
Articoli DSA incriminati
L’UE sospetta che Meta stia violando gli Articoli 28, 34 e 35 del DSA. La Commissione condurrà ora un’indagine approfondita sull’approccio delle due piattaforme alla protezione dei bambini.
Risposta di Meta e indagini precedenti
Meta è stata contattata per una risposta. Il mese scorso, l’UE ha aperto un’indagine simile sulle preoccupazioni riguardanti la progettazione addictive della rete sociale di condivisione video TikTok. Inoltre, sono state aperte due indagini DSA sulle reti sociali di Meta riguardanti l’integrità elettorale.
- Inchieste1 settimana fa
Perchè il motore di ricerca OpenAI fa paura ai giornalisti?
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Meta arriva l’intelligenza artificiale per la Pubblicità
- L'Altra Bolla1 settimana fa
TikTok: azione legale contro Stati Uniti per bloccare il divieto
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Meta testa la condivisione incrociata da Instagram a Threads
- L'Altra Bolla1 settimana fa
X sotto indagine dell’Unione Europea
- Robotica6 giorni fa
Come controllare dei Robot morbidi ? MIT ha un’idea geniale
- Smartphone1 settimana fa
Xiaomi 14 e 14 Ultra, problemi di condensa nelle fotocamere
- Smartphone1 settimana fa
Google Pixel 8a vs Pixel 8: quale scegliere?