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Nuova ondata DBatLoader per diffondere RAT e stealers
Tempo di lettura: < 1 minuto. Nuova campagna di attacchi informatici: scopri come il DBatLoader viene utilizzato per diffondere RAT e stealers
In un mondo sempre più digitalizzato, la sicurezza informatica assume un ruolo cruciale. Recentemente, è stata rilevata una nuova ondata di attacchi informatici che sfruttano una versione aggiornata del malware DBatLoader, noto anche come ModiLoader, per diffondere RAT (Remote Access Trojans) e software di furto di informazioni. Questo articolo analizza in dettaglio questa minaccia emergente, fornendo informazioni cruciali su come funziona e su come gli utenti possono proteggersi.
Caratteristiche del DBatLoader
Il DBatLoader, identificato per la prima volta nel 2020, è un malware che viene utilizzato principalmente per distribuire RAT e infostealers attraverso campagne di email malevolente. Questo malware ha subito diverse modifiche e aggiornamenti, rendendolo una minaccia sempre più sofisticata e pericolosa.
Modalità di diffusione
Le campagne di email malevolente rappresentano il principale vettore di attacco. Gli aggressori utilizzano tecniche di phishing sofisticate, inviando email che sembrano provenire da fonti affidabili. Una volta che l’utente apre l’email e interagisce con il contenuto malevolo, il malware viene installato sul sistema, dando inizio alla fase di attacco.
Prevenzione e protezione
Per proteggersi da queste minacce, è fondamentale mantenere i sistemi aggiornati e utilizzare soluzioni di sicurezza affidabili. Inoltre, gli utenti dovrebbero essere educati sulle tecniche di phishing e su come riconoscere email sospette, evitando di interagire con contenuti non sicuri.
Cosa è il RAT?
Il RAT, o Trojan per l’Accesso Remoto, è un tipo di malware che permette agli aggressori di prendere il controllo remoto di un sistema infetto. Questi software malevoli sono spesso utilizzati per rubare informazioni sensibili o per installare ulteriori malware sul sistema compromesso.
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Android 15 Beta ecco i telefoni di terze parti dove si può installare
Tempo di lettura: < 1 minuto. La beta di Android 15 è ora disponibile su dispositivi di terze parti come Xiaomi, OnePlus e Nothing ecco come installarla
Google ha appena rilasciato la seconda beta pubblica di Android 15, introducendo una serie di nuove funzionalità. Questa seconda beta è disponibile su dispositivi di produttori terzi come Xiaomi, Nothing, Honor, OnePlus, OPPO, Vivo, iQOO e altri. Sebbene la beta sia utilizzabile, presenta ancora diversi bug, quindi è consigliabile non installarla su un dispositivo di uso quotidiano.
Dispositivi supportati
Ecco l’elenco dei dispositivi che possono installare la beta di Android 15:
- Honor: Honor Magic 6 Pro, Honor Magic V2
- Xiaomi: Xiaomi 14, Xiaomi 13T Pro, Xiaomi Pad 6S Pro 12.4
- OnePlus: OnePlus 12, OnePlus Open
- OPPO: Find X7
- Vivo: Vivo X100
- iQOO: iQOO 12
- Nothing: Nothing Phone 2a
- Realme: Realme 12 Pro+ 5G
- Lenovo: Lenovo Tab Extreme
- Sharp: Sharp Aquos sense8
- Tecno: Tecno Camon 30 Pro 5G
Considerazioni per l’installazione
Installare la beta di Android 15 su un dispositivo secondario è consigliato per chi è interessato a provare le nuove funzionalità, considerando che ci sono molti bug relativi alla connettività e alla fotocamera. Per installare la beta, visita i link forniti per ciascun produttore per scaricare e flashare la build sul tuo dispositivo.
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Controlla il tuo iPhone o iPad con gli occhi
Tempo di lettura: < 1 minuto. Apple introduce il tracciamento oculare su iPhone e iPad con iOS 18, insieme a nuove funzionalità di accessibilità per migliorare l’esperienza utente.
Apple annuncia una nuova serie di funzionalità di accessibilità in arrivo “entro quest’anno” per i suoi iPhone e iPad, presumibilmente parte di iOS 18 e iPadOS 18 e la più interessante tra queste è il tracciamento oculare, che consentirà di controllare i dispositivi con gli occhi.
Tracciamento oculare
Il tracciamento oculare, alimentato dall’intelligenza artificiale, sarà supportato su entrambi i dispositivi iPhone e iPad e questa funzione è progettata principalmente per utenti con disabilità fisiche, che potranno così usare gli occhi, ma sarà accessibile a tutti. Dopo una breve fase di calibrazione tramite la fotocamera frontale, gli utenti potranno navigare tra gli elementi delle app con gli occhi e attivarli con il controllo di fissazione.
Altre funzionalità
Oltre al tracciamento oculare, Apple introdurrà altre funzionalità:
Music Haptics: Il motore Taptic riprodurrà vibrazioni sincronizzate con la musica, inizialmente disponibile solo con Apple Music, ma sarà aperto agli sviluppatori tramite API.
Vehicle Motion Cues: Aiuta a ridurre il mal di movimento per i passeggeri con animazioni che rappresentano i cambiamenti nel movimento del veicolo.
Controllo Vocale per CarPlay: Consente di navigare e controllare CarPlay con la voce.
Sound Recognition: Notifica ai non udenti la presenza di clacson e sirene.
Filtri di Colore: Migliora la visibilità per gli utenti daltonici.
Queste nuove funzionalità dimostrano l’impegno di Apple nel rendere i suoi dispositivi più accessibili e utili per tutti gli utenti, migliorando l’interazione e l’esperienza complessiva.
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Google Home APIs: programma per la casa destinato a 600 milioni di IOT
Tempo di lettura: 3 minuti. Google annuncia le Home APIs, permettendo agli sviluppatori di creare esperienze innovative per la casa con accesso a 600 milioni di dispositivi.
Google annuncia le Home APIs e il runtime Home, permettendo agli sviluppatori di creare esperienze innovative per la casa. Con queste nuove API, gli sviluppatori possono accedere a oltre 600 milioni di dispositivi, agli hub di Google e all’infrastruttura Matter, il tutto disponibile su Android e iOS.
Accesso a 600 Milioni di Dispositivi
Le nuove Device e Structure APIs consentono di gestire i dispositivi già connessi a Google Home, come lampadine Matter o il termostato Nest Learning, sia a casa che in movimento. Gli sviluppatori possono creare app complesse per gestire ogni aspetto della casa intelligente o integrare dispositivi intelligenti per risolvere specifici problemi, come accendere le luci automaticamente quando arriva il corriere.
Le API Home sono progettate con la privacy e la sicurezza in mente, seguendo le migliori pratiche del settore. Gli utenti devono concedere esplicitamente l’accesso ai dispositivi e alle strutture della loro casa tramite l’app Google Home, e possono revocare l’accesso in qualsiasi momento. Per garantire esperienze di qualità, gli sviluppatori che adottano le API Home devono superare una certificazione prima del lancio delle loro app.
Automazione con l’Intelligenza di Google
La nuova Automation API permette di creare e gestire automazioni domestiche nelle app, utilizzando il motore di automazione e i segnali intelligenti di Google Home. Le automazioni possono essere attivate da segnali dei dispositivi domestici, come eventi di occupazione dai sensori di movimento, cambi di modalità degli elettrodomestici o eventi multimediali da una smart TV. Yale, ad esempio, utilizza l’API di automazione per accendere le luci dell’ingresso quando la porta principale viene sbloccata di notte.
Espansione degli Hub di Google Home alla TV
Entro la fine dell’anno, Google aggiornerà i suoi hub e introdurrà il runtime Home, consentendo a dispositivi come Chromecast con Google TV, TV con Google TV e TV LG selezionati di diventare hub per Google Home. Le API Home migliorano il controllo locale dei dispositivi tramite un hub, rendendo l’esperienza più rapida e reattiva.
Nuove Esperienze da Diverse App
Google collabora con vari brand nei settori dell’illuminazione, della sicurezza, dell’automotive, dell’energia e dell’intrattenimento per creare esperienze domestiche intelligenti che aumentano l’utilità della casa intelligente. ADT, LG, Eve Systems e Google Pixel sono tra i primi partner a utilizzare le Home APIs per offrire nuove funzionalità ai loro utenti.
Iscriviti per Sviluppare con le Home APIs
Se hai un’idea o una funzionalità che desideri integrare nella tua app con le Home APIs, iscriviti alla lista d’attesa per accedere alle Home APIs o al runtime Home. L’accesso sarà ampliato progressivamente e le prime app costruite sulle Home APIs saranno disponibili su Play Store e App Store a partire dall’autunno.
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