Sicurezza Informatica
BunnyLoader: nuovo malware-as-a-service in vendita nel dark web
Tempo di lettura: 2 minuti. BunnyLoader, un nuovo malware-as-a-service, offre funzionalità avanzate per il furto di dati e attacchi, venduto a $250 per una licenza a vita nel dark web.
Gli esperti di cybersecurity hanno scoperto un nuovo malware-as-a-service chiamato BunnyLoader, in vendita nel sottobosco del cybercrime. BunnyLoader offre diverse funzionalità, come il download e l’esecuzione di un payload di seconda fase, il furto di credenziali del browser e informazioni di sistema, e molto altro. Tra le altre capacità include l’esecuzione di comandi remoti sulla macchina infetta, un keylogger per catturare i tasti premuti, e una funzionalità di clipper per monitorare gli appunti della vittima e sostituire il contenuto corrispondente agli indirizzi del portafoglio di criptovalute con indirizzi controllati dall’attore.
Offerto per $250 per una licenza a vita, il malware è in continuo sviluppo dal suo debutto il 4 settembre 2023, con nuove funzionalità e miglioramenti che incorporano tecniche anti-sandbox e di evasione antivirus. Un punto di vendita chiave di BunnyLoader, secondo l’autore PLAYER_BUNNY (aka PLAYER_BL), è la sua funzionalità di caricamento senza file che “rende difficile per gli antivirus rimuovere il malware degli aggressori”.
Il meccanismo di accesso iniziale utilizzato per distribuire BunnyLoader è attualmente poco chiaro. Una volta installato, il malware imposta la persistenza tramite una modifica del Registro di Windows e esegue una serie di controlli sandbox e macchina virtuale prima di attivare il suo comportamento malevolo inviando richieste di attività al server remoto e recuperando le risposte desiderate. Questo include compiti di Trojan Downloader per scaricare ed eseguire malware di prossima fase, Intruder per eseguire keylogger e stealer per raccogliere dati da app di messaggistica, client VPN e browser web, e Clipper per reindirizzare i pagamenti in criptovaluta e trarre profitto dalle transazioni illecite.
Sicurezza Informatica
FIN7 sfrutta Google Ads per distribuire NetSupport RAT
Tempo di lettura: 2 minuti. FIN7 utilizza annunci Google ingannevoli per distribuire il NetSupport RAT, sfruttando marchi noti per ingannare gli utenti.
Il gruppo criminale informatico FIN7, noto anche come Carbon Spider o Sangria Tempest, qui la sua storia, sta utilizzando annunci Google ingannevoli che imitano marchi rinomati per distribuire software dannoso come installatori MSIX malevoli che portano all’esecuzione di NetSupport RAT, un potente strumento di accesso remoto.
Metodologia dell’Attacco
Secondo la società di sicurezza eSentire, gli annunci truffa pubblicizzano siti web che impersonano marchi affidabili come AnyDesk, WinSCP, BlackRock, Asana, Concur, The Wall Street Journal, Workable e Google Meet. Quando gli utenti visitano questi siti attraverso gli annunci, ricevono un messaggio pop-up che li invita a scaricare un’estensione per browser fasulla. Questa estensione è in realtà un file MSIX che contiene uno script PowerShell. Lo script raccoglie informazioni di sistema e contatta un server remoto per scaricare un altro script PowerShell codificato.
Deployment del NetSupport RAT
Il secondo script PowerShell è utilizzato per scaricare ed eseguire NetSupport RAT da un server controllato dagli attaccanti. Questo RAT consente agli attaccanti di prendere il controllo completo del sistema infetto e di distribuire ulteriori malware, inclusi DICELOADER tramite uno script Python.
Preoccupazioni di sicurezza e risposta
L’abuso di file MSIX firmati da parte di attori di minacce, come dimostrato da FIN7, ha portato Microsoft a disabilitare il gestore del protocollo MSIX per impostazione predefinita. Questa mossa mira a contrastare l’efficacia di tali tecniche di distribuzione di malware. La persistenza del malware viene spesso garantita attraverso la programmazione di comandi nel pianificatore di attività, consentendo l’installazione continua di nuovo malware anche dopo la rimozione.
Commento e analisi
Le attività di FIN7 evidenziano una crescente sofisticazione negli attacchi mirati che sfruttano la fiducia degli utenti nei marchi noti per facilitare l’ingresso di malware avanzato nei sistemi. La capacità del gruppo di adattare e raffinare costantemente le sue tecniche di attacco rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle organizzazioni e richiede una vigilanza costante e misure di sicurezza adeguate.
Le aziende sono invitate a educare i loro dipendenti sull’identificazione di annunci e siti web ingannevoli e ad implementare robuste soluzioni di sicurezza per difendersi dalle tecniche di ingegneria sociale e dagli attacchi di malware sofisticati come quelli utilizzati da FIN7.
Sicurezza Informatica
GhostStripe provoca incidenti nei veicoli autonomi di Baidu e Tesla
Tempo di lettura: 2 minuti. Ricercatori dimostrano come manipolare i sensori CMOS per far sì che veicoli autonomi ignoreranno i segnali stradali successo fino al 97%.
Un team di ricercatori principalmente basati in università di Singapore ha dimostrato come sia possibile attaccare i veicoli autonomi manipolando i sensori basati su visione computerizzata. L’attacco, che mira ai sistemi usati da marchi come Tesla e Baidu Apollo, potrebbe causare gravi rischi per la sicurezza, rendendo i veicoli incapaci di riconoscere i segnali stradali.
Dettagli del metodo di attacco “GhostStripe”
La tecnica, denominata “GhostStripe”, sfrutta la vulnerabilità dei sensori a semiconduttori di ossido metallico complementare (CMOS), che catturano un’immagine linea per linea. Modificando rapidamente la luce di diodi lampeggianti, i ricercatori sono stati in grado di alterare la percezione del colore di un segnale stradale da parte della camera. Questo porta a una distorsione tale che il sistema di classificazione basato su reti neurali profonde non riesce a riconoscere il segnale.
Successo e implicazioni dell’attacco
Gli esperimenti condotti su strada con vere e proprie insegne stradali hanno mostrato un tasso di successo del 94% per GhostStripe1 e del 97% per GhostStripe2, suggerendo una grave minaccia per la sicurezza e l’affidabilità dei veicoli autonomi. L’attacco GhostStripe1 non richiede accesso diretto al veicolo e utilizza un tracciatore per monitorare la posizione in tempo reale del veicolo e regolare il lampeggio dei LED di conseguenza. Al contrario, GhostStripe2 è un attacco mirato che richiede l’accesso al veicolo, probabilmente durante la manutenzione, per posizionare un trasduttore sul filo di alimentazione della camera.
Considerazioni ambientali e contrattacchi
L’efficacia dell’attacco diminuisce con l’aumento della luce ambientale, che può sovrastare la luce dell’attacco. Questo suggerisce che i criminali informatici dovrebbero considerare tempo e luogo quando pianificano un attacco. Come contromisure, si potrebbero sostituire le fotocamere CMOS con dispositivi a dispositivi di carica accoppiata (CCD) o randomizzare la cattura dell’immagine di linea.
Questo studio si unisce a una serie di ricerche che hanno sfruttato input avversari per ingannare i sistemi di reti neurali dei veicoli autonomi. Mentre le tecnologie AI e di veicolo autonomo continuano a evolversi, rimangono significative preoccupazioni per la sicurezza che devono essere affrontate per garantire la protezione contro attacchi simili.
Sicurezza Informatica
Disastro Dell: violazione dati di 49 Milioni di clienti
Tempo di lettura: 2 minuti. Dell annuncia una violazione dei dati che ha esposto nomi e indirizzi di 49 milioni di clienti. Scopri i dettagli e le misure adottate dall’azienda
Dell ha recentemente annunciato una violazione dei dati che ha colpito circa 49 milioni di clienti, mettendo a rischio nomi e indirizzi fisici degli utenti. Questa fuga di informazioni riguarda un portale di Dell che conteneva dati relativi agli acquisti effettuati dai clienti.
Dettagli della violazione
Le informazioni accessibili includono i nomi dei clienti, gli indirizzi fisici, e dettagli specifici dell’ordine come il tag di servizio, la descrizione dell’articolo, la data dell’ordine e le informazioni sulla garanzia. Importante notare che non sono state compromesse informazioni finanziarie o di pagamento, indirizzi email o numeri di telefono.
Nonostante l’entità dei dati violati, Dell ha minimizzato l’impatto dell’incidente, sostenendo che non ci sia un rischio significativo per i clienti data la natura delle informazioni coinvolte.
Risposta e misure di Dell
Dell ha avviato un’indagine sull’incidente, collaborando con le forze dell’ordine e una società di analisi forense di terze parti. La società ha iniziato a notificare ai clienti la violazione, pur non rivelando il numero esatto di individui colpiti o i dettagli su come sia avvenuto l’accesso non autorizzato ai dati. Dell ha anche rifiutato di commentare un post su un forum di hacking che affermava la vendita di un database contenente dati di 49 milioni di clienti, acquisiti tra il 2017 e il 2024.
Implicazioni e consigli
Sebbene Dell sostenga che la violazione non presenti rischi significativi, l’accesso non autorizzato a nomi e indirizzi fisici può potenzialmente esporre i clienti a truffe mirate o altre forme di attacchi, come phishing fisico o digitale. È consigliabile per i clienti di Dell rimanere vigili e scettici di qualsiasi comunicazione non sollecitata che richieda azioni personali o informazioni.
Questo incidente sottolinea l’importanza di proteggere le informazioni dei clienti e la necessità per le aziende di adottare misure di sicurezza rigorose per prevenire violazioni dei dati. Per i clienti colpiti, resta essenziale monitorare attentamente eventuali attività sospette e seguire le raccomandazioni fornite da Dell per la gestione delle conseguenze della violazione.
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