Sicurezza Informatica
D-Link conferma violazione dei dati
Tempo di lettura: 2 minuti. La violazione di D-Link evidenzia la necessità di una vigilanza costante e di solide difese contro le minacce in continua evoluzione.
D-Link, produttore taiwanese di apparecchiature di rete, ha confermato una violazione dei dati che ha portato all’esposizione di informazioni di “bassa sensibilità e semi-pubbliche”.
Dettagli sulla violazione
La società ha precisato che i dati esposti non provengono dal cloud, ma molto probabilmente da un vecchio sistema D-View 6, che ha raggiunto la fine del suo ciclo di vita già nel 2015. Questi dati venivano utilizzati per scopi di registrazione all’epoca. D-Link ha assicurato che, fino ad ora, non ci sono prove che suggeriscano che i vecchi dati contenessero ID utente o informazioni finanziarie.
Origine della violazione
La conferma della violazione arriva dopo oltre due settimane dalla denuncia di una parte non autorizzata che ha affermato di aver rubato i dati personali di molti funzionari governativi taiwanesi e il codice sorgente del software di gestione della rete D-View di D-Link. Questa denuncia è stata condivisa su BreachForums il 1° ottobre 2023.
Risposta di D-Link
Dopo aver coinvolto la società di cybersecurity Trend Micro per indagare sull’incidente, D-Link ha citato numerose inesattezze ed esagerazioni. Ha dichiarato che la violazione ha compromesso circa 700 record “obsoleti e frammentati”, contrariamente alle affermazioni secondo cui i dati di milioni di utenti erano stati sottratti. “Abbiamo motivo di credere che gli ultimi timestamp di accesso siano stati intenzionalmente manomessi per far sembrare recenti i vecchi dati”, ha osservato la società. D-Link ha anche rivelato che la violazione è avvenuta a causa di un dipendente che è caduto vittima di un attacco phishing. La società sta adottando misure per rafforzare la sicurezza delle sue operazioni, anche se i dettagli esatti dell’attacco non sono stati divulgati.
Impatto sui clienti
D-Link ha sottolineato che i suoi clienti attivi attualmente non dovrebbero essere influenzati da questo incidente.
Parole chiave D-Link, violazione dati, D-View 6, Trend Micro, attacco phishing, BreachForums, Taiwan
D-Link, una nota azienda di dispositivi di rete, ha confermato una violazione dei dati che ha avuto origine da un attacco mirato a un singolo dipendente.
Dettagli della violazione dei dati di D-link
L’attacco ha esposto le informazioni personali di migliaia di clienti, tra cui nomi, indirizzi email, numeri di telefono e dettagli di acquisto. D-Link ha affermato che l’attacco è stato condotto utilizzando tecniche di phishing mirate, in cui gli aggressori hanno ingannato un dipendente per ottenere l’accesso alle informazioni.
Risposta di D-Link
Dopo aver scoperto la violazione, D-Link ha avviato un’indagine interna e ha collaborato con le autorità per tracciare gli aggressori. L’azienda ha anche preso misure per rafforzare le sue difese contro futuri attacchi, tra cui la formazione dei dipendenti sulle migliori pratiche di sicurezza e l’implementazione di soluzioni di sicurezza avanzate.
Consigli per gli utenti
D-Link ha consigliato ai suoi clienti di cambiare immediatamente le password dei loro account e di stare attenti a eventuali tentativi di phishing o truffe che potrebbero sfruttare le informazioni rubate. L’azienda ha anche fornito risorse per aiutare gli utenti a proteggersi da futuri attacchi.
Implicazioni per l’industria
Questo incidente sottolinea l’importanza della formazione sulla sicurezza per i dipendenti e la necessità per le aziende di avere solide misure di sicurezza in atto. Gli attacchi mirati ai dipendenti sono diventati sempre più comuni, poiché gli aggressori cercano punti deboli nelle difese delle aziende.
La violazione dei dati di D-Link è un promemoria della crescente minaccia degli attacchi mirati e dell’importanza di avere solide misure di sicurezza in atto. Le aziende devono essere sempre più vigili e proattive nella protezione delle loro informazioni e dei loro clienti.
Sicurezza Informatica
Sviluppatore di Tornado Cash condannato a 64 mesi
Tempo di lettura: 2 minuti. Alexey Pertsev, sviluppatore del mixer di criptovalute Tornado Cash, è stato condannato a 64 mesi per riciclare oltre 2 miliardi di dollari.
Alexey Pertsev, uno dei principali sviluppatori del mixer di criptovalute Tornado Cash, è stato condannato a 64 mesi di prigione per aver contribuito a riciclare oltre 2 miliardi di dollari in criptovalute. La sentenza riflette la crescente pressione delle autorità legali contro le piattaforme che possono essere utilizzate per attività illecite.
Il caso di Tornado Cash
Tornado Cash è una piattaforma decentralizzata e open-source che era intesa a fornire anonimato ai possessori di criptovalute. La piattaforma funzionava accettando depositi e trasferendo gli asset tra numerosi nodi di servizio prima di consentire il prelievo a un indirizzo di portafoglio diverso da quello originale. Questo metodo è stato utilizzato da criminali informatici per nascondere l’origine dei fondi e riciclare grandi somme da attività illegali, incluso il noto gruppo di hacker nordcoreano Lazarus.
Implicazioni legali e azioni delle Autorità
Nel 2022, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato la piattaforma, e nel 2023, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato due dei fondatori per cospirazione di riciclaggio di denaro e violazione dell’International Economic Emergency Powers Act. Queste azioni sottolineano la determinazione delle autorità di combattere il riciclaggio di denaro attraverso tecnologie che offrono elevati livelli di anonimato.
Difesa e la Sentenza
Pertsev ha affermato che il suo obiettivo era solo di fornire privacy alla comunità delle criptovalute e non di facilitare operazioni criminali. Tuttavia, la corte ha respinto queste affermazioni, sottolineando che Tornado Cash non includeva misure anti-abuso e che gli sviluppatori non avevano fatto sforzi significativi per prevenire il riciclaggio di denaro attraverso la piattaforma. Inoltre, è stato sottolineato il mancato cooperazione di Pertsev con le autorità investigative.
Confische e Conseguenze
Oltre alla sentenza carceraria, sono stati confiscati beni per un valore di 1,9 milioni di euro in criptovalute e una Porsche di proprietà di Pertsev. Con l’arresto dei tre principali sviluppatori, il futuro del progetto Tornado Cash rimane incerto, con il principale sito web e la pagina GitHub ancora online, ma con molte delle attività comunitarie e transazionali sospese o terminate.
Sicurezza Informatica
BreachForums è offline e sotto il controllo dell’FBI
Tempo di lettura: < 1 minuto. Il noto portale di annunci legati al crimine informatico dove si vendono i dati trafugati al miglior offerente, BreachForums, è ora dell’FBI
L’FBI ha messo sotto scacco il sito BreachForums sia nel clear sia nel dark web e risulta offline. L’operazione, ancora sconosciuta alla stampa è emersa in seguito a diverse segnalazioni in rete che ne hanno dato evidenza attraverso gli screenshot dei propri browser.
Il sito è irraggiungibile sia via web normale sia dal dominio .onion. BreachForums è un forum con un template grafico “old style” dove gli utenti si scambiano notizie riguardanti il crimine informatico e pubblicano annunci dei dati trafugati in seguito ad attacchi ad Enti e Aziende per venderli al miglior offerente ed è ufficiale che sia offline per via di un’azione dell’FBI.
L’amministratore di BreachForums è stato condannato per i reati di diffusione di materiale vietato e per possesso di Contenuti sessuali esplitici di minori.
articolo in aggiornamento.
Sicurezza Informatica
Apple App Store bloccate transazioni fraudolente per oltre 7 miliardi
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple ha bloccato oltre 7 miliardi di dollari in transazioni fraudolente sull’App Store negli ultimi quattro anni, rafforzando la sicurezza per utenti e sviluppatori.
Apple ha annunciato di aver prevenuto oltre 7 miliardi di dollari in transazioni potenzialmente fraudolente sull’App Store nel corso degli ultimi quattro anni, dimostrando il suo impegno continuo nel proteggere sia gli utenti che gli sviluppatori da attività dannose.
Dettagli dell’azione anti-frode di Apple
Tra il 2020 e il 2023, Apple ha impedito transazioni fraudolente per un valore di più di 1,8 miliardi di dollari solo nel 2023. Inoltre, ha bloccato l’uso di oltre 14 milioni di carte di credito rubate e ha impedito a più di 3,3 milioni di account di effettuare ulteriori transazioni.
Apple ha adottato misure severe contro la frode, respingendo più di 1,7 milioni di proposte di app nel 2023 per mancato rispetto degli standard rigorosi di privacy, sicurezza e contenuto dell’App Store. Questo ha comportato la terminazione di quasi 374 milioni di account di sviluppatori e clienti e la rimozione di circa 152 milioni di valutazioni e recensioni per preoccupazioni legate alla frode.
Implicazioni per gli sviluppatori e l’ecosistema dell’App Store
Le azioni di Apple riflettono il suo impegno a mantenere un ambiente sicuro e affidabile per i suoi utenti e sviluppatori. Con la crescente concorrenza e le pressioni regolamentari, in particolare nell’Unione Europea dove le leggi richiedono una maggiore apertura del sistema operativo iOS a store di app di terze parti, Apple continua a sottolineare l’importanza della sicurezza come caratteristica distintiva del suo ecosistema.
Il blocco di transazioni fraudolente e la gestione proattiva della sicurezza dell’App Store rappresentano un aspetto fondamentale della strategia di Apple per mantenere la fiducia degli utenti e degli sviluppatori, nonostante le sfide poste dall’apertura forzata del suo ecosistema a maggiori opzioni di distribuzione delle app. Mentre Apple si adatta alle nuove normative e risponde alla concorrenza, l’azienda si impegna a proteggere la sicurezza e l’integrità dell’App Store, evidenziando il suo ruolo come leader nell’offrire un ambiente sicuro e protetto per l’acquisto e il download di app.
- Editoriali2 settimane fa
Chip e smartphone cinesi ci avvisano del declino Occidentale
- Inchieste2 settimane fa
Ransomware in Italia: come cambia la percezione del fenomeno nell’IT
- Economia2 settimane fa
Internet via satellite: progetto europeo IRIS² in grande difficoltà
- Editoriali1 settimana fa
Anche su Giovanna Pedretti avevamo ragione
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Jack Dorsey getta la spugna e lascia Bluesky
- Inchieste1 settimana fa
Perchè il motore di ricerca OpenAI fa paura ai giornalisti?
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Meta arriva l’intelligenza artificiale per la Pubblicità
- L'Altra Bolla1 settimana fa
TikTok: azione legale contro Stati Uniti per bloccare il divieto