Tech
Processori fotonici: nuova frontiera dell’apprendimento automatico
Tempo di lettura: 2 minuti. I processori fotonici rappresentano una rivoluzione nell’apprendimento automatico, offrendo elaborazioni dati più veloci ed efficienti grazie all’uso della luce.
I moderni modelli informatici, specialmente per potenti applicazioni di Intelligenza Artificiale, stanno spingendo i tradizionali processi informatici digitali ai loro limiti. Nuove architetture di calcolo, che emulano i principi di funzionamento delle reti neurali biologiche, promettono elaborazioni dati più veloci ed efficienti dal punto di vista energetico. Un team di ricercatori ha sviluppato un’architettura basata sugli eventi, utilizzando processori fotonici con cui i dati vengono trasportati ed elaborati tramite la luce.
Architettura basata sulla luce
Similmente al cervello, questa tecnologia permette l’adattamento continuo delle connessioni all’interno della rete neurale. Queste connessioni mutevoli sono la base dei processi di apprendimento. Per lo studio, un team del Collaborative Research Centre 1459 (“Intelligent Matter”), guidato dai fisici Prof. Wolfram Pernice e Prof. Martin Salinga e dallo specialista informatico Prof. Benjamin Risse dell’Università di Münster, ha collaborato con ricercatori delle Università di Exeter e Oxford nel Regno Unito. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Science Advances”.
Neuroni artificiali e sinapsi
Per una rete neurale nell’apprendimento automatico, sono necessari neuroni artificiali attivati da segnali eccitatori esterni e con connessioni ad altri neuroni. Le connessioni tra questi neuroni artificiali sono chiamate sinapsi. Il team di Münster ha utilizzato una rete di quasi 8.400 neuroni ottici realizzati con materiale a cambiamento di fase accoppiato a guida d’onda. Hanno dimostrato che la connessione tra ciascuno di questi neuroni può effettivamente diventare più forte o più debole, e che possono essere formate nuove connessioni o eliminate quelle esistenti.
Vantaggi dei processori basati sulla luce
Rispetto ai processori elettronici tradizionali, i processori basati sulla luce offrono una larghezza di banda significativamente superiore, consentendo di eseguire compiti di calcolo complessi con un minor consumo energetico. “Il nostro obiettivo è sviluppare un’architettura di calcolo ottico che a lungo termine permetta di elaborare applicazioni di IA in modo rapido ed efficiente dal punto di vista energetico,” afferma Frank Brückerhoff-Plückelmann, uno degli autori principali.
Metodologia
Il materiale a cambiamento di fase non volatile può essere commutato tra una struttura amorfa e una struttura cristallina con un reticolo atomico altamente ordinato. Questa caratteristica consente la memorizzazione permanente dei dati anche senza un’alimentazione energetica. I ricercatori hanno testato le prestazioni della rete neurale addestrandola a distinguere tra testi tedeschi e inglesi, utilizzando come parametro di riconoscimento il numero di vocali nel testo.
Tech
Lo spot iPad e la pressa maledetta, le scuse di Apple
Tempo di lettura: 2 minuti. Lo spot Apple per il lancio del nuovo iPad Pro fa indignare la Rete
La comunità della Rete ha subissato di critiche il nuovo spot pubblicitario della Apple che aveva lo scopo di presentare il nuovo iPad Pro con display oled e chip M4.
In occasione del keynote di quest’anno Apple ha presentato il nuovo modello di iPad Pro utilizzando un video promozionale in cui una pressa idraulica comprime diversi oggetti distruggendoli. Quando la pressa idraulica si risolleva, questi oggetti tipicamente utilizzati da artisti si trasformano in un iPad.
Il messaggio era chiaro, un pianoforte, delle latte di vernice, un giradischi, una tromba, una sveglia, un videogioco vintage e tanto altro vengono compressi in un oggetto potente come un tablet. Non avrete bisogno di tutto questo, vi basta un iPad.
Lo spot Apple, intitolato “Crush”, aveva intenzione di comunicare tutte le possibilità creative di uno strumento innovativo, ma la comunità di utenti Internet ha dato una chiave di lettura diversa.
La distruzione dell’esperienza umana
Sono sicuro che tutti i musicisti amanti dei prodotti hardware e software di Apple, non abbiano gradito vedere strumenti musicali distrutti, come anche nessun artista che si occupa di grafica o cinema o altro.
Lo spot è stato considerato, a giudicare dai numerosi commenti sotto il tweet di Tim Cook, come una profonda mancanza di rispetto verso tutte le persone che hanno ideato quegli strumenti. Strumenti che hanno rappresentato la storia di discipline artistiche e che forse sono stati scelti proprio per questo motivo.
Il pungente commento dell’attore britannico Hugh Grant è stato : “La distruzione dell’esperienza umana. Per gentile concessione della Silicon Valley”.
L’iconico spot del 1994 ideato da Steve Jobs
Impossibile non ricordare lo spot che nel 1984 fu presentato dall’allora CEO di Apple in cui veniva combattuto un futuro distopico, che all’epoca era rappresentato da IBM.
Apple all’epoca entrava nel cuore degli artisti e creatori proprio perchè portava nel grigio mondo dei personal computer una botta di colore. I caratteri del monitor diventavano fonts che seguivano regole calligrafiche, le interfacce diventavano intuitive ed alle caratteristiche tecniche dei freddi calcolatori veniva donata una cosa che si chiama “stile”.
Le parodie e la pressione mediatica
Nel giro di poche ore Internet è stato teatro di lamentele e critiche, alcune dure, altre sotto forma di meme e parodie.
Le scuse della Apple
Il risultato di questa spontanea manifestazione di dissenso ha prodotto un comunicato di Tor Myhren, responsabile della comunicazione marketing di Apple, che ha dichiarato:
Il nostro obiettivo è celebrare sempre la miriade di modi in cui gli utenti si esprimono e danno vita alle proprie idee attraverso iPad. Abbiamo mancato il bersaglio con questo video e ci dispiace
Apple inc.
Tech
OpenAI sfida Google con un nuovo Motore di Ricerca AI
Tempo di lettura: 2 minuti. OpenAI sta per lanciare un motore di ricerca AI il giorno prima del Google I/O, mirando a competere direttamente con Google Search.
OpenAI sta pianificando di lanciare un motore di ricerca potenziato dall’intelligenza artificiale, cercando di rubare la scena al Google I/O 2024. Questo annuncio è previsto per lunedì 13 maggio, il giorno prima della conferenza annuale di sviluppatori di Google, dove tradizionalmente vengono presentate le innovazioni più significative dell’azienda.
Dettagli del nuovo Motore di Ricerca
Secondo le informazioni riportate da Reuters e altri media, che ignorano i rischi per loro stessi, il nuovo prodotto di OpenAI mira a competere direttamente con Google Search e Perplexity, un altro motore di ricerca AI. Il servizio permetterà agli utenti di porre domande a ChatGPT, il quale risponderà attingendo da fonti online quali post di blog, notizie, Wikipedia e altro, fornendo anche citazioni pertinenti. Inoltre, quando necessario, verranno utilizzate immagini per arricchire le risposte.
Situazione Attuale di OpenAI e Google
Il sito search.chatgpt.com ha mostrato recentemente segni di attività, suggerendo che OpenAI stia avanzando nei suoi piani. Attualmente, la funzionalità di ricerca è disponibile per gli utenti di ChatGPT, ma solo per coloro che pagano per il servizio.
Parallelamente, Google sta migliorando i suoi modelli AI Gemini e il suo chatbot, oltre a testare l’esperienza generativa di ricerca (SGE) con i tester di “Labs”. Recentemente, Google ha anche introdotto un nuovo “Head of Search” e ha iniziato a mostrare “AI Answers” agli utenti non iscritti a “Labs”, indicando che SGE potrebbe diventare un prodotto a pagamento.
Implicazioni per il Mercato
Questo nuovo sviluppo da parte di OpenAI potrebbe rappresentare una sfida significativa per Google, poiché il gigante della ricerca continua a dominare il mercato ma ora deve affrontare una concorrenza che utilizza tecnologie simili per attirare gli utenti. L’arrivo di un motore di ricerca basato su AI da parte di OpenAI potrebbe stimolare ulteriori innovazioni e forse cambiamenti nel modello di business dei servizi di ricerca.
Il lancio del motore di ricerca AI di OpenAI segna un momento potenzialmente trasformativo per l’industria della ricerca online, mettendo in evidenza il crescente impatto dell’AI nel settore tecnologico e come le aziende possano utilizzare queste tecnologie per rivoluzionare le interazioni degli utenti con il web.
Smartphone
OPPO Reno 12 Pro introduce la chiamata Bluetooth senza rete
Tempo di lettura: 2 minuti. OPPO Reno 12 Pro sarà il primo smartphone con chiamata Bluetooth senza rete, offrendo specifiche avanzate e nuove funzionalità di comunicazione.
OPPO sta per lanciare un’innovazione significativa nel mondo degli smartphone con il suo prossimo modello, il Reno 12 Pro, che sarà il primo telefono al mondo dotato di una funzionalità di chiamata Bluetooth indipendente dalla rete. Questa tecnologia permetterebbe comunicazioni a corto raggio senza la necessità di una connessione di rete mobile, segnando un passo avanti nel campo delle telecomunicazioni mobili.
Specifiche tecniche del Reno 12 Pro
Secondo le informazioni rivelate dal tipster DigitalChatStation su Weibo, il Reno 12 Pro sarà equipaggiato con il chipset MediaTek Dimensity 9200+ Star Speed Edition, una versione potenziata che promette prestazioni eccezionali. Il dispositivo offrirà fino a 16GB di RAM e 512GB di memoria interna, garantendo ampio spazio e fluidità di utilizzo.
Per quanto riguarda la batteria, il Reno 12 Pro sarà dotato di una batteria da 5000mAh con supporto alla ricarica rapida da 80W, permettendo agli utenti di ricaricare il loro dispositivo rapidamente. Nel comparto fotografico, il Reno 12 Pro sfoggerà un’impressionante configurazione di fotocamere posteriori, inclusi un sensore principale Sony IMX890 da 50MP, un ultra-grandangolo da 8MP e un teleobiettivo Samsung GN5 da 50MP con capacità di zoom ottico 2x. La fotocamera frontale sarà anch’essa da 50MP, garantendo selfie di alta qualità.
Altre Caratteristiche
Oltre alle impressionanti specifiche hardware, il Reno 12 Pro includerà anche un telaio in plastica, un motore di vibrazione sull’asse X, un sensore di impronte digitali ottico integrato nello schermo e, come già menzionato, il supporto alla chiamata Bluetooth senza rete. Quest’ultima caratteristica potrebbe rivoluzionare il modo in cui gli utenti comunicano, offrendo un’alternativa pratica nelle aree con copertura di rete limitata o assente.
Lancio imminente e disponibilità
La serie OPPO Reno 12, che include il Reno 12 Pro, è attesa al lancio più tardi questo mese. Le recenti liste BIS suggeriscono che il Reno 12 Pro sarà disponibile anche in India, espandendo la sua presenza a livello globale.
Il Reno 12 Pro di OPPO si preannuncia come un dispositivo rivoluzionario, non solo per le sue capacità tecniche avanzate ma anche per l’introduzione della chiamata Bluetooth senza rete, promettendo di migliorare l’accessibilità e la connettività per gli utenti in tutto il mondo.
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