Tech
Nokia 105 Classic: telefono con supporto UPI lanciato in India
Tempo di lettura: < 1 minuto. HMD lancia il Nokia 105 Classic in India, un telefono con supporto UPI, radio FM wireless e una batteria da 800 mAh, disponibile a partire da INR999.
HMD ha presentato il Nokia 105 Classic in India, un telefono che segue il lancio del Nokia 105 (2023) di qualche mese fa. Entrambi i modelli offrono il supporto per il sistema UPI (Unified Payments Interface) dell’India, permettendo pagamenti istantanei.
Caratteristiche principali del Nokia 105 Classic
Il Nokia 105 Classic è dotato di un’applicazione UPI integrata, permettendo ai suoi utenti di effettuare pagamenti tramite UPI senza la necessità di una connessione internet. Questa funzionalità è resa possibile grazie alla collaborazione con 123PAY.
HMD sottolinea che il Nokia 105 Classic è stato sottoposto a rigorosi test di durata per resistere anche agli ambienti più difficili, garantendo una connettività ininterrotta in qualsiasi circostanza. Il telefono presenta tasti ben distanziati sulla tastiera, facilitando la composizione dei numeri e la digitazione dei messaggi, anche al buio.
Per quanto riguarda le funzionalità multimediali, il Nokia 105 Classic è dotato di una radio FM wireless. La batteria da 800 mAh garantisce lunghe conversazioni, dalla mattina alla sera.
Varianti e disponibilità
HMD non ha ancora fornito tutti i dettagli tecnici del Nokia 105 Classic, ma ha annunciato che il telefono sarà disponibile in quattro varianti: con opzioni single e dual-SIM e con o senza caricabatterie.
Il Nokia 105 Classic è già in vendita in India, disponibile nei colori Blu e Antracite, con un prezzo di partenza di INR999 (circa $12/€11). Inoltre, HMD offre una garanzia di sostituzione di 1 anno con l’acquisto.
Smartphone
Pixel 9 e Gmail come cambiano i cellulari con Gemini Nano
Tempo di lettura: 3 minuti. Scopri come Gemini Nano migliorerà Gmail su smartphone con risposte contestuali e riassunti automatici non solo su Pixel 9
Con l’annuncio della serie Pixel 9, Google è pronta a lanciare una versione migliorata del suo modello AI, Gemini Nano, che promette capacità multimodali avanzate e un’integrazione più profonda con il hardware dei dispositivi.
Capacità avanzate per il nuovo Gemini Nano
La serie Pixel 9 sarà la prima a essere dotata del nuovo Gemini Nano, una versione avanzata dell’intelligenza artificiale di Google che può elaborare non solo testi, ma anche immagini, suoni e linguaggio parlato. Questa evoluzione rappresenta un significativo passo avanti nella tecnologia AI di Google, permettendo un’interazione più naturale e intuitiva con il dispositivo.
Uno degli aspetti più innovativi di questa nuova versione è la sua capacità di descrivere e interagire con il mondo reale attraverso le immagini e i suoni, rendendo i dispositivi non solo strumenti di comunicazione ma veri e propri assistenti intelligenti. Un esempio di questa tecnologia è stato mostrato in un recente video di Google, dove l’AI descriveva la scena davanti a sé e interagiva con l’utente.
Supporto migliorato per l’accessibilità
Oltre alle sue funzioni multimodali, il nuovo Gemini Nano offrirà funzionalità migliorate per l’accessibilità, come una nuova caratteristica nel software TalkBack, che aiuterà le persone con problemi di vista a comprendere meglio cosa viene mostrato in un’immagine. Questo permetterà descrizioni più dettagliate di foto inviate da amici e familiari o durante lo shopping online, senza la necessità di una connessione di rete.
Compatibilità e future implementazioni
Nonostante le notevoli miglioramenti, rimane incerto se Google pianificherà di estendere le capacità multimodali di Gemini Nano ai modelli precedenti di Pixel. L’hardware richiesto per il nuovo modello AI include nuove unità di elaborazione neurale (NPU) e una maggiore quantità di RAM, indicando che le funzionalità saranno disponibili inizialmente solo sui nuovi modelli Pixel lanciati quest’anno. Tuttavia, Google ha menzionato che sta lavorando per rendere i suoi modelli AI più compatti e accessibili su una gamma più ampia di dispositivi.
Google potenzia Gmail su smartphone con l’intelligenza artificiale Gemini
Google ha annunciato che integrerà il suo modello di intelligenza artificiale Gemini nell’app Gmail su smartphone, promettendo di rivoluzionare l’esperienza utente con funzionalità avanzate di gestione delle email.
Gemini arriva su Gmail
A partire dal prossimo mese, gli abbonati a Workspace e Google One AI Premium potranno utilizzare Gemini per riassumere le email direttamente nell’app Gmail. Questa funzionalità sarà successivamente estesa a tutti gli utenti, permettendo loro di accedere a Gemini sia dall’app che dalla versione web per formulare domande sul contenuto delle email o comporre risposte in base al contesto.
Le nuove opzioni di risposta, denominate “Contextual Smart Reply”, promettono di essere più dettagliate e sfumate rispetto alla funzionalità Smart Reply attuale. Durante una dimostrazione sul palco della conferenza per sviluppatori di Google, è stato mostrato come Gemini non solo analizzi il contesto dell’email a cui si sta rispondendo, ma anche dell’intera conversazione precedente, offrendo molteplici risposte suggerite tra cui scegliere.
Funzionalità intuitive e accessibili
Oltre al riassunto delle email, Gemini offrirà funzionalità come la composizione di risposte suggerite, accessibili tramite un nuovo pulsante Gemini nell’app Gmail. Gli utenti potranno interagire con queste opzioni con semplici comandi, migliorando significativamente l’efficienza nella gestione delle comunicazioni quotidiane, specialmente per i professionisti che ricevono decine di email al giorno.
L’integrazione di Gemini in Gmail fa parte di un’iniziativa più ampia di Google volta a incorporare profondamente la sua intelligenza artificiale in tutto il software e l’hardware dell’azienda. Questo include la presenza di Gemini in un nuovo pannello laterale in Workspace e l’uso dell’interpretazione delle immagini per aggiungere eventi a Calendar e Keep.
In conclusione, l’integrazione di Gemini in Gmail su smartphone è destinata a trasformare l’approccio degli utenti alla gestione delle email, rendendo l’interazione più rapida, intuitiva e personalizzata. In conclusione, il nuovo Gemini Nano promette di trasformare l’esperienza utente dei dispositivi Pixel, offrendo funzionalità intelligenti e accessibili che migliorano significativamente l’interazione quotidiana con la tecnologia.
Intelligenza Artificiale
Google I/O 2024: tutto quello che c’è da sapere
Tempo di lettura: 3 minuti. Scopri le ultime innovazioni di Google I/O 2024, tra IA Gemini, Google Lens con video e l’assistente Astra.
Google I/O 2024 si è concluso lasciando il pubblico entusiasta per l’annuncio di numerose innovazioni legate all’intelligenza artificiale, in particolare ai modelli Gemini di Google. L’evento ha messo in evidenza l’integrazione di queste tecnologie nelle applicazioni come Workspace e Chrome, promettendo un impatto significativo sull’uso quotidiano del software e dei servizi Google.
Nuove frontiere per Google Lens e Gemini
L’introduzione della possibilità di cercare informazioni tramite video rappresenta un passo avanti significativo per Google Lens. Gli utenti possono ora registrare un video, fare una domanda durante la registrazione e ottenere risposte pertinenti direttamente dall’intelligenza artificiale di Google. Questa funzionalità estende notevolmente le potenzialità di ricerca visiva, offrendo un’interazione più dinamica e intuitiva.
Un’altra novità è “Ask Photos”, che permette a Gemini di analizzare le librerie fotografiche degli utenti su Google Photos per rispondere a domande specifiche, andando oltre la semplice identificazione di immagini di animali domestici o paesaggi. Ad esempio, durante la dimostrazione, il CEO Sundar Pichai ha chiesto a Gemini di rivelare il numero della sua targa, ottenendo non solo la risposta corretta ma anche la relativa immagine per verifica.
Aggiornamenti significativi nei modelli AI
Google ha presentato il nuovo modello AI Gemini 1.5 Flash, ottimizzato per compiti specifici che richiedono bassa latenza e alta frequenza. Questo modello promette risposte più rapide e precise, migliorando significativamente l’efficienza nelle attività quotidiane degli utenti. Inoltre, sono state apportate modifiche al Gemini 1.5 Pro, raddoppiando la sua capacità di contesto e migliorando le funzioni di traduzione, ragionamento e codifica.
Progetto Astra e l’assistente multimodale
Il Progetto Astra di Google mira a creare un assistente virtuale multimodale che possa comprendere e interagire con l’ambiente circostante tramite la fotocamera del dispositivo. Questo assistente è stato progettato per ricordare la posizione degli oggetti e assistere l’utente in modi innovativi, sostenendo alcune delle dimostrazioni più impressionanti dell’evento.
Google rinnova la ricerca con l’opzione ‘web’ e pulsante anti-AI
Google ha introdotto una nuova funzionalità di ricerca ‘web’, che promette di trasformare l’esperienza degli utenti nel navigare i risultati di ricerca, eliminando molti contenuti non essenziali che normalmente appesantiscono la pagina dei risultati.
Nuova modalità ‘web’ per una ricerca più pulita
L’aggiornamento più recente di Google introduce un’impostazione opzionale che permette agli utenti di filtrare quasi tutti i blocchi di contenuto aggiuntivi presenti nella pagina dei risultati di ricerca, lasciando solo link e testo. Questa modalità esclude anche i nuovi riquadri di sintesi AI della società, offrendo una visuale più tradizionale e meno ingombrante.
Ad esempio, la ricerca di “migliori cabinati arcade per casa”, una delle query principali di Retro Dodo, non è più sepolta sotto post sponsorizzati e liste dei migliori prodotti redatte dai grandi siti di media; ora appare nella prima pagina dei risultati. Anche le ricerche di prodotti come i purificatori d’aria economici hanno visto una migliore posizionamento, liberandosi di un elevato numero di risultati di Google Shopping che normalmente monopolizzano la visuale.
L’opt-out dall’AI e il ritorno ai “10 link blu”
Nonostante l’utilità dei moduli AI di Google in alcune circostanze, la nuova funzione di filtro ‘web’ rappresenta una sorta di pulsante di opt-out per coloro che preferiscono una ricerca internet più diretta e meno automatizzata. Questa funzione riduce la prevalenza di pannelli di conoscenza e snippet in primo piano, preservando lo spirito originale dei “10 link blu” di Google, nonostante gli sforzi dell’azienda di superarli con le sue iniziative in AI.
Mentre la nuova funzione ‘web’ di Google non risolve tutti i problemi legati al motore di ricerca dell’azienda, offre agli utenti una scelta più grande su come vogliono che le informazioni vengano presentate, segnando un passo importante verso una maggiore personalizzazione dell’esperienza di ricerca online. Google I/O 2024 ha evidenziato l’importanza crescente dell’intelligenza artificiale nelle tecnologie quotidiane, con Google che continua a spingere i confini di ciò che è possibile fare con l’AI, rendendo la tecnologia sempre più integrata e utile nella vita di tutti i giorni.
Tech
Google I/O 2024 : la ricerca web ai tempi di Gemini
Tempo di lettura: < 1 minuto. Il futuro dell’interazione cambierà, facendo una domanda a Google, il modello di intelligenza artificiale, addestrato su praticamente tutto il web, sarà capace di fornire direttamente una risposta all’utente. Al momento i siti saranno citati come “fonte” dell’informazione, in futuro non ci sarà più una fonte, ma diversi contenuti letti e rielaborati dall’Intelligenza Artificiale, che risponderà all’utente con parole proprie, utilizzando i siti solo come contenitori di informazioni.
Si è appena concluso l’evento Google I/O 2024 dove l’azienda ha presentato le ultime novità tecnologiche e le innovazioni sui suoi servizi.
Tra le varie novità, principalmente legate all’intelligenza artificiale, abbiamo avuto conferma di quello che già si sospettava da tempo: il motore di ricerca cambierà per sempre.
Gli esperti SEO (ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca) hanno reso i contenuti del web sempre più “leggibili” da parte del crawler di Google. Il motivo per cui i webmaster ed esperti SEO formattano i contenuti dei siti così come richiede Google è legato alla opportunità di ricevere maggiore traffico e visite sui propri siti.
Gli utenti del web quando cercano una informazione lo fanno principalmente utilizzando il motore di ricerca di Google. I risultati della ricerca inizialmente erano una serie di link verso siti che probabilmente contenevano la risposta. Nel corso degli anni abbiamo assistito alla “cannibalizzazione” di molti di questi contenuti, il motore di ricerca infatti, quando ci riesce, prima dei link fornisce direttamente la risposta.
Il futuro dell’interazione cambierà, facendo una domanda a Google, il modello di intelligenza artificiale, addestrato su praticamente tutto il web, sarà capace di fornire direttamente una risposta all’utente. Al momento i siti saranno citati come “fonte” dell’informazione, in futuro non ci sarà più una fonte, ma diversi contenuti letti e rielaborati dall’Intelligenza Artificiale, che risponderà all’utente con parole proprie, utilizzando i siti solo come contenitori di informazioni.
Le informazioni verranno capite, valutate, rielaborate e fornite agli utenti.
Leggi tutte le novità seguendo il nostro speciale su Google I/O 2024.
- Editoriali2 settimane fa
Chip e smartphone cinesi ci avvisano del declino Occidentale
- Inchieste2 settimane fa
Ransomware in Italia: come cambia la percezione del fenomeno nell’IT
- Economia2 settimane fa
Internet via satellite: progetto europeo IRIS² in grande difficoltà
- Editoriali1 settimana fa
Anche su Giovanna Pedretti avevamo ragione
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Jack Dorsey getta la spugna e lascia Bluesky
- Inchieste1 settimana fa
Perchè il motore di ricerca OpenAI fa paura ai giornalisti?
- Smartphone1 settimana fa
Richiesta di Class Action contro Samsung per il Galaxy S24 Ultra
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Meta arriva l’intelligenza artificiale per la Pubblicità